In casa Juventus sono pochi i dubbi che non fanno dormire il tecnico Conte. L’unica indecisione riguarda il settore difensivo poiché Barzagli ha avuto un problema nell’amichevole contro il Cuneo ed è stato sostituito al 30’. Nel caso non dovesse farcela, è già pronto Caceres. In mezzo al campo sembra confermato Pilrlo che sarà affiancato da Pogba, decisamente in vantaggio su Marchisio. Rudi Garcia opterà probabilmente per un tridente composto da Totti, Gervinho e una maglia da titolare a metà strada tra Ljajic e Destro, con il serbo in leggero vantaggio dato che ha giocato le ultime tre gare. 



Entrambe le squadre hanno fortunatamente recuperato giocatori che possono contribuire attivamente alla partita. Nelle fila dei bianconeri la presenza dal primo minuto di Andrea Pirlo è ormai sicura, mentre tra i giallorossi Florenzi non sarà titolare ma andrà in panchina pronto per essere chiamato in causa quando il tecnico lo riterrà opportuno. L’unico assente della giornata è il terzino sinistro Federico Balzaretti che dovrà stare lontano dai campi da gioco ancora per circa tre settimane, al suo posto scenderà in campo Dodò.



Le due squadre più in forma del campionato si affronteranno questa sera, entrambe le formazioni possono fare leva su giocatori italiani che hanno vinto la Coppa del Mondo nel 2006. Stiamo parlando di calciatori che, nonostante la loro età, sono ancora in grado di dare un contributo decisivo alla propria squadra.   Il talento bresciano probabilmente scenderà in campo dal primo minuto; dopo l’infortunio che l’ha tenuto fermo ai box per più di un mese, Andrea Pirlo sarà chiamato in causa ancora una volta per gestire al meglio il centrocampo bianconero e per dimostrare che rimane uno dei giocatori in grado di fare la differenza. Anche il capitano giallorosso è dovuto stare lontano dai campi di gioco per un lungo periodo, ma è già tornato in campo da due partite. Nonostante le sue 37 primavere, Totti è ancora uno dei giocatori più decisivi della formazione allenata da Garcia e oggi la sua esperienza sarà fondamentale per riuscire a strappare punti importanti in un campo difficile come quello di Torino.



Siamo finalmente arrivati al giorno di Juventus-Roma. Questa sera, ore 20:45, va in scena lo scontro diretto al vertice della classifica: 46 punti per i bianconeri, 41 per i giallorossi che sognano il colpaccio esterno. Sarebbe la prima caduta dei campioni d’Italia nel loro stadio, e darebbe un segnale forte al campionato: la certezza che la Roma c’è e se la gioca, al di là delle cose straordinarie che ha già fatto vedere. La Juventus può invece piazzare la sua fuga: vincere significherebbe trovarsi a +8, che sarebbe il massimo vantaggio conseguito quest’anno dalla capolista. Arriva da nove vittorie consecutive: è favorita, ma la squadra di Rudi Garcia ha dimostrato di essersi ripresa dopo un periodo di semi-appannamento e, si sa, le vacanze di Natale possono giocare brutti scherzi (al rientro dalla sosta, lo scorso anno, Antonio Conte fu battuto in casa dalla Sampdoria). Arbitra Rizzoli. 

Ecco le parole del tecnico della Juventus, Antonio Conte, in conferenza stampa in vista del big match contro la Roma allo Juventus Stadium: “E’  una gara come le altre. Un distacco di otto punti sarebbe importante, ma se poi non continuassimo su questa strada, rappresenterebbe solo un’illusione. Oggi la Roma ha davanti noi e dovremo essere bravi a mantenere il primato. Il percorso della Roma è molto simile al nostro, la Juventus ha iniziato tre anni fa con me e la Roma con Luis Enrique. Noi abbiamo vinto due scudetti e due Supercoppe bruciando le tappe, la Roma ha avuto più sfortuna e forse meno bravura nella scelta degli uomini, ma non dimentichiamo che è forse la squadra che ha fatto più investimenti, cambiando molti giocatori ogni anno, a dimostrazione del fatto che c’è un progetto serio. Alla Juve oggi tutto passa inosservato, come se fosse tutto semplice, ma in realtà abbiamo fatto un lavoro straordinario. Come me Garcia ha trovato una squadra che veniva da due stagioni da dimenticare e può essere stato facilitato da questo, ma è stato bravissimo a integrarsi subito in una realtà complicata come quella della capitale. Del resto, parlando con lui quando eravamo a Roma per giocare la Supercoppa, mi ero subito reso conto di avere a che fare con una persona scaltra e dalle idee chiare”. Dubbi di formazione ce ne sono pochi: Barzagli ce la fa al pari di Andrea Pirlo, che torna in campo dopo l’infortunio di inizio dicembre contro l’Udinese. Dunque in campo vanno i titolari con Pogba che ha ormai scalzato Marchisio dagli undici di partenza. Si rivede la coppia Tevez-Llorente. Occhio ad Arturo Vidal: nelle ultime due partite casalinghe contro la Roma ha segnato tre gol.

Occhi puntati su Mirko Vucinic: non solo perchè il montenegrino potrebbe essere all’ultima con la maglia della Juventus – è sostanzialmente sul mercato e si aspetta l’offerta giusta – ma anche perchè il suo importante passato con la maglia della Roma lo rende un ex illustre che potrebbe dare un dispiacere ai giallorossi di Rudi Garcia. Finora non ci è riuscito, potrebbe farlo stasera. Pronti anche Giovinco e Quagliarella: lo stabiese ha una posizione di terza scelta offensiva da reclamare e se la vuole giocare al meglio. Marchisio, di fatto un titolare aggiunto, cerca ancora il suo primo gol stagionale. 

Nessuno, anche se Simone Pepe non va in panchina: l’esterno ha giocato i primi minuti – in Coppa Italia – dopo più di un anno di stop, non è ancora al meglio ma sta lavorando sodo per tornare pienamente a disposizione di Conte, che dal canto suo lo aspetta a braccia aperte. 

Il tecnico della Roma Rudi Garcia è apparso in conferenza stampa per rilasciare delle dichiarazioni alla vigilia della partita di cartello in programma per questa sera tra Juventus e Roma: “Non sarà la gara di domani a dare risposte sul campionato. Noi abbiamo una squadra forte, loro pure ed entrambe abbiamo punti di forza e punti deboli. E’ sempre importante vincere le partite, se pareggiamo o perdiamo c’è ancora tutto il girone di ritorno da fare, anche se ovviamente è meglio vincere questa gara. Loro avranno il vantaggio di giocare in casa, ma se tutti ci danno già per sconfitti, per noi è un vantaggio. In fondo abbiamo la miglior difesa del campionato e un ottimo attacco. Ce la giocheremo fino in fondo. Io voglio vincere e andremo a Torino a cercare i 3 punti, come facciamo sempre. La Juventus sta facendo un cammino straordinario è una grande squadra, che può segnare in qualsiasi momento, ma è diversa da noi. Loro schierano la difesa a tre, noi adottiamo un altro sistema di gioco. Conte? Antonio l’ho visto una volta a Trigoria e abbiamo parlato cinque minuti: ho molto rispetto per i suoi risultati, due scudetti, primi in classifica, non c’è nulla da dire di più, è un allenatore molto bravo e forte. Dobbiamo giocare tutta la partita con convinzione, dobbiamo essere efficaci sui loro punti forti, hanno una grande squadra e due giocatori davanti che segnano gol, i centrocampisti si inseriscono, Pirlo è un giocatore di livello mondiale, sappiamo tutto, ma è una gara 11 contro 11, vedremo quello che succede”. Anche da parte giallorossa non ci sono dubbi, pur se la composizione del tridente offensivo rimane in ballo fino all’ultimo: favorito Ljajic su Florenzi e – soprattutto – Destro che è poco indicato per giocare esterno. Tuttavia l’ex Crotone è più propenso a corsa senza palla e fase difensiva, dunque Garcia potrebbe decidere di inserire lui piuttosto che il serbo, invece più indicato per far saltare il banco tra le linee bianconere.

PANCHINA ROMA – Meno profonda di quella a disposizione di Conte, ma spesso e volentieri anche le seconde linee hanno risolto situazioni intricate. Vengono in mente due episodi: i gol di Bradley contro l’Udinese e di Borriello contro il Chievo, segno che chi non parte abitualmente titolare ha le motivazioni giuste per entrare in campo ed essere decisivo. In questa partita Garcia può anche giocarsi l’esperienza di Taddei o l’imprevedibilità di Marquinho, che copre tutta la fascia sinistra e all’occorrenza potrebbe anche fare l’interno di qualità.

INDISPONIBILI ROMA – Pienamente recuperato Leandro Castan, che del resto aveva già giocato l’ultima del 2013; rimane fuori invece Balzaretti, uno dei tanti doppi ex di questa partita. Per il terzino stagione agrodolce fin qui: è passato dai fischi della curva Sud al gol che ha sbloccato il derby, fino all’infortunio che lo tiene fuori da un po’. Il sogno è quello di riconquistare la Nazionale entro il viaggio in Brasile. 

 

 1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 21 Pirlo, 6 Pogba, 22 Asamoah; 10 Tevez, 14 Llorente. All. Conte

A disp: 30 Storari, 34 Rubinho, 4 M. Caceres, 5 Ogbonna, 13 Peluso, 11 De Ceglie, 33 Isla, 20 Padoin, 8 Marchisio, 12 Giovinco, 9 Vucinic, 27 Quagliarella

Squalificati: –

Indisponibili: –

 26 De Sanctis; 13 Maicon, 17 Benatia, 5 Leandro Castan, 3 Dodò; 15 Pjanic, 16 De Rossi, 6 Strootman; 27 Gervinho, 10 Totti, 8 Ljajic. All. Rudi Garcia

A disp: 28 Skorupski, 1 Lobont, 29 Burdisso, 33 Jedvaj, 35 Torosidis, 4 Bradley, 11 Taddei, 7 Marquinho, 24 Florenzi, 18 Caprari, 22 Destro, 88 Borriello

Squalificati: –

Indisponibili: Balzaretti

 

Arbitro: Rizzoli

Siamo finalmente arrivati alla partita tanto attesa: Juventus-Roma, diciottesima giornata di campionato e penultima di andata, vale non solo tre punti ma tanto, tanto di più. Sono cinque le distanze che separano la capolista bianconera (46) dalla prima inseguitrice giallorossa (41): pareggiare significa per la Vecchia Signora fregiarsi aritmeticamente del titolo di campione d’inverno, che non vuol dire certo avere mezzo scudetto sul petto ma, anche statisticamente, comunque avvicinarsi non di poco. Ancora: la vittoria per la Juventus allungherebbe a dieci la striscia, a 8 punti il distacco (e sarebbe fuga vera) e sancirebbe la prima sconfitta stagionale della Roma, che al contrario può fermare, prima e finora unica a farlo eventualmente, la marcia interna dei ragazzi di Antonio Conte. Rivalità, storia, tradizione e una ventata di anni Ottanta che arriva fino all’alba del 2014: bisogna solo mettersi comodi, e gustarsela. Arriva domani sera, ore 20:45 sotto la guida dell’arbitro Rizzoli. Il migliore, per la partita migliore.

Nove vittorie consecutive, quindici in diciassette partite, otto su otto in casa: la Juventus vola e, non fosse per la bruciante eliminazione in Champions League, la stagione sarebbe un trionfo. Record di punti nell’anno solare (a livello di società), Carlos Tevez che finalmente sfata e rompe il tabù dei 10 gol in campionato arrivando a 11, e pazienza se Gigi Buffon ha fermato la sua imbattibilità a 745 minuti, fuliminato da Maxi Moralez. Quella della Juventus è una corsa che al momento nessuno riesce a fermare, e la Roma è la prova del nove anche perchè arriva dopo la sosta: Antonio Conte sa che se i suoi ragazzi avranno assorbito anche spumanti e panettoni il più sarà fatto. Intanto parlano i numeri: miglior attacco e seconda difesa, un gol subito nelle ultime nove, trionfali partite, il terzo possesso palla che però genera il più alto numero di tiri in porta a partita (7,7) e la miglior pericolosità offensiva (73%), frutto di una precisione nei passaggi che non ha eguali tra le venti di Serie A anche in assenza di un direttore d’orchestra come Andrea Pirlo. Che si prepara al rientro: il bresciano secondo le ultime dovrebbe farcela, e allora si rivede la formazione titolare con Marchisio che quest’anno è il grande sacrificato in panchina, perchè la crescita esplosiva di Pogba merita al momento un posto al fianco dei big, tra cui anche quell’Arturo Vidal che alla Roma, allo Juventus Stadium, ha segnato tre gol in due uscite, con fulminea doppietta contro le allora ambizioni di tiki taka di Luis Enrique. Davanti, ça va sans dire, i due titolarissimi: Carlos Tevez e Fernando Llorente, insostituibili. Unica nota che potrebbe risultare stonata: Andrea Barzagli ha un leggero fastidio a un tendine che lo accompagna da inizio stagione, stringe i denti da settembre e anche domani sera dovrebbe essere in campo. Non dovesse farcela, più Caceres di Ogbonna. 

Se Madama ha il miglior attacco, la Roma ha la difesa meno perforata: 7 reti incassate da Morgan De Sanctis, che il suo periodo di imbattibilità lo ha vissuto tra la quarta e la decima giornata di campionato prima che Alessio Cerci, destino beffardo perchè figlio calcistico giallorosso, sbriciolasse speranze di record e striscia di vittorie iniziali, comunque fermatesi al nuovo primato (10). Parte tutto da dietro: Benatia e Leandro Castan ergono un muro spesso invalicabile e contro il quale ci si scontra facendosi male, da loro si sviluppa la tela di passaggi tessuta da Pjanic-De Rossi-Strootman, tre che sono talmente compatibili e fondamentali da aver messo in crisi i compagni quando anche uno solo di loro è venuto a mancare. La Roma è terza per tiri nello specchio della porta (6,6) generati da un 72,8% di precisione nei passaggi secondo solo alla Juventus; sarà anche quinta nella supremazia territoriale, ma quando attacca è un carro armato che avanza e avanza schiacciando insensibile tutto quel che trova (seconda per pericolosità offensiva con il 64,6%). Manca quel poco di cinismo che la renderebbe super a tutti gli effetti, manca un amalgama che non può essere indissolubile al primo anno di lavoro, manca forse un cannoniere degno di questo nome anche se lo score di Mattia Destro (tre gol in tre partite, uno ogni poco più di 50 minuti di gioco) fa ben sperare; c’è però quella solidità che ricorda tanto, guarda un po’, l’anno zero di Antonio Conte a Vinovo, quella sensazione di indistruttibilità anche quando le cose vanno male. Per ora non basta per essere davanti, ma la storia insegna: quella Juventus alla fine festeggiò lo scudetto. Anche Garcia ha la formazione tipo, se si eccettua il forfait dichiarato dell’ex Balzaretti: lo sostituisce come sempre Dodò. C’è Totti titolare, c’è un Gervinho in forma stratosferica, dovrebbe esserci Destro che anche piazzato sull’esterno può dare fastidio. In forse Florenzi, che soffre di sciatalgia: in ogni caso non sembra destinato a partire titolare, il tecnico francese considera maggiormente Ljajic che con il suo talento può portare Barzagli ad allargarsi e favorire gli inserimenti, letali, dei tre di mezzo. (Claudio Franceschini)