Consapevolezza delle proprie capacità tecniche e conoscenza delle bune norme di comportamento su una pista: secondo Giacomo Bisconti, presidente del collegio nazionale dei maestri di sci della Toscana contattato in esclusiva da IlSussidiario.net, sono le priorità che garantiscono la sicurezza a chi scia. Un tema tornato di grande attualità dopo il grave incidente occorso a Michael Schumacher sulle nevi di Meribel (clicca qui per gli aggiornamenti sulle condizioni del pilota tedesco). Bisconti ci tiene anche a sottolineare come lo sci non sia assolutamente uno sport pericoloso come invece si sente dire molto spesso. Citando dati e classifiche di statistiche ufficiali, lo sci infatti viene solo al decimo posto del grado di pericolosità, superato da attività come andare in bicicletta, l’equitazione o anche la semplice partita di calcetto tra amici, tutte attività più pericolose dello sci.



Ci dice la classificazione della pericolosità delle piste da sci? Ci sono diversi gradi di classificazione inerenti alla pericolosità di una pista da sci. Si comincia dalla pista verde, che sostanzialmente è la pista usata per l’addestramento e quindi estremamente facile e si passa alla pista azzurra o blu, che significa un livello molto facile. 



Dopo queste due? Abbiamo le piste rosse che sono di media difficoltà e infine le piste nere che sono piste dove necessita avere un grado di preparazione superiore, sono infatti piste molto impegnative.

In base a quali elementi si stabilisce il livello di pericolosità di una pista? Fondamentalmente il grado di pendenza della pista stessa. Poi però molto importante è anche l’analisi delle condizioni della neve. Ad esempio ci sono piste rosse che in alcuni momenti della stagione possono diventare o facili o difficili in relazione alla neve, alla tipologia del manto nevoso e anche alle condizioni meteo. Non sempre, siccome è uno sport fatto all’aria aperta, le valutazioni sono standard, le difficoltà possono variare anche di molto giorno per giorno.



Il fuori pista è sempre a rischio personale o esistono divieti ufficiali? Il fuori pista si fa a rischio e pericolo del singolo, è una responsabilità che uno si prende in quanto non esistono divieti. Ma è anche vero che bisogna osservare le ordinanze che di volta in volta fanno i comuni in funzione della pericolosità delle piste, la condizione della neve in particolare anche nei fuori pista.

Che consigli si possono dare agli sciatori per la loro sicurezza? Diciamo intanto che lo sci non è uno sport pericoloso, in base a statistiche ufficiali è al decimo posto delle attività sportive pericolose, prima dello sci vengono infatti al primo posto l’equitazione, poi attività come andare in bicicletta e anche la partita di calcetto. Sfatiamo dunque questo mito della negatività della montagna, dato anche da titoli scandalistici dei giornali.

Ad esempio? Si legge talvolta: morto sciatore in montagna. Poi leggendo l’articolo si vede che quella persona è morta di infarto mente stava mangiando in baita. Ripeto: lo sci non è uno sport pericoloso. Ma occorre ovviamente capire il livello della propria preparazione tecnica prima di andare su una pista. Per far questo bisogna assolutamente rivolgersi a un professionista che è il maestro di sci. Un principiante che vada su una pista nera è come una persona che si getta in mare senza saper nuotare. 

Dunque affidarsi al professionista. Esattamente. Occorre valutare il livello tecnico, farsi consigliare in caso uno non sia sicuro da un professionista così si riduce il rischio a zero. A volte gli incidenti avvengono perché non c’è preparazione e consapevolezza di quello che si fa. 

Ad esempio?

Se mi fermo sotto a un dosso e sotto il dosso non ci si può fermare, bisogna che prenda invece la precauzione andando a bordo pista. Così si evitano molti rischi. Quindi consapevolezza delle norme base di comportamento sulle piste. 

Altri esempi di norme da tenere in pista? Il sorpasso deve avvenire a monte o a valle, dalla destra o dalla sinistra, ma sempre a una distanza tale da evitare intralci a chi viene sorpassato. C’è sempre l’obbligo di dare la precedenza a chi viene da destra. Prestare soccorso ad un infortunato e dare l’allarme è un altro obbligo previsto dalla legge. Esiste infatti una vera e propria legge, la 363 del 2003, che regola il comportamento sulle piste.

Il casco è obbligatorio? Il casco è obbligatorio fino a sotto i 14 anni, però è un buon consiglio sempre per tutti, anche per l’adulto, perché avere un po’ di accortezza sul materiale che va usato è sempre buona cosa. E’ come sciare con sci non regolati bene o senza guanti. Avere un casco è sempre qualcosa in più che offre maggiore sicurezza.

(Paolo Vites)