L’attimo Klose. Un guizzo del tedesco decide Lazio-Inter, esattamente come nella scorsa stagione e quasi nello stesso minuto (nel 2012 fu l’82’, oggi l’81’). La cura Reja non sortisce particolari effetti tecnici sul campo ma produce, perlomeno nel risultato, la classica reazione post cambio allenatore. In classifica i biancocelesti si portano a 23 punti a pari merito con Parma e Genoa: il prossimo turno vede in programma la sfida esterna contro il Bologna, sabato 11 gennaio alle ore 20:45. All’Inter resta davvero poco, giusto qualche lamentela per torti arbitrali, presunti o meno per la verità importa il giusto. I nerazzurri saranno impegnati in Coppa Italia giovedì 8 gennaio, in trasferta contro l’Udinese; poi tornerà il campionato e San Siro, in cui i nerazzurri riceveranno il Chievo (lunedì 13 ore 21:00). In classifica l’Inter resta a 31 punti ma si vede scavalcato dall’Hellas Verona, scivolando al sesto posto (-8 dal terzo).



Se non ci fosse stato il capolavoro balistico nel finale di Klose di sicuro il voto sarebbe stato più severo. Se confrontiamo un qualsiasi match dei campionati inglesi, di qualsiasi categoria, non si troverebbe una partita così chiusa e impostata sulla difensiva. Disdiciamo l’abbonamento alla tv satellitare, non ne vale quasi la pena.



Vince e ritorna dopo un lungo periodo ai tre punti che tanto le mancavano. Reja gioca sulla difensiva e sembra accontentarsi del pareggio, ma quando là d’avanti c’è un giocatore del genere meglio non escludere la possibilità di fare i tre punti.

Nel primo tempo la peggiore di tutta la stagione senza idee e affaticata dalle vacanze natalizie. Nel secondo tempo fa semplicemente il suo senza mai sbilanciarsi troppo. Peccato che Klose abbia trovato il gol dell’anno. C’è tanto da riflettere su questa partita e Mazzarri lo sa bene.

Manca probabilmente un rigore all’Inter per trattenuta su Rolando, ma in questi casi l’arbitro dovrebbe essere aiutato dagli assistenti di porta. Per il resto la macchia è la mancata espulsione di Guarin.



Il primo tempo del posticipo della 18giornata di Serie A tra Lazio e Inter finisce 0-0. Partita confusa e con poche occasioni; animi accesi nel finale e qualche fallo di troppo che non rende piacevole la visione del match. La Lazio ritrova Reja in panchina che schiera un 4-5-1 con il solo Klose isolato avanti supportato da Hernanes spostato in posizione leggermente più avanzata. La squadra di Mazzarri che non può permettersi di perdere il treno Champions schiera il solito 3-5-1-1 con i confermatissimi Palacio e Guarin là avanti. Il match inizia in un’atmosfera calda e accogliente, ma che per sfortuna non rispecchia il gioco visto nei primi quarantacinque minuti. Le poche vere occasioni sono tutte per i laziali: la prima al 25’ con Candreva che si trova solo davanti ad Handanovic, fermato in modo provvidenziale da Juan Jesus; quella più nitida per Klose (il migliore dei suoi) che a botta sicura sfrutta una palla vagante in area, ma, per fortuna di Mazzarri, in porta c’è un fenomeno che neutralizza anche questa opportunità. Finisce giustamente tra i fischi il primo tempo. I tisofi di entrambe le squadre si aspettano qualcosa in più. Speriamo di venir soddisfatti nel secondo tempo. Migliori – Inter, Handanovic 7: semplicemente superman. Un fenomeno, senza di lui saremmo già sul 2-0 per i laziali. Lazio, Klose 6,5: mina vagante nella difesa interista. Ogni pallone lasciato solo può essere un problema quando in campo c’è il tedesco. Peggiori – Inter, Kuzmanovic 5: poco nel gioco. Quando gli arriva il pallone tra i piedi è sempre impacciato. Lazio, Hernanes 5: per quello che ci può immaginare dalle sue doti sicuramente una prestazione deludente.

Lazio

Berisha 6: Sostituto improvviso di Marchetti si rivela un gran portiere all’esordi in serie A. Una gran parata su Nagatomo e sicurezza in tutto il reparto.

Biava 7: se non ci fosse stato klose sicuramente il migliore in campo. Compie due interventi prodigiosi in cui a molti ha ricordato il miglior Nesta.

Dias 5,5: affannato e poco prudente con il pallone tra i piedi. Cerca di impostare da dietro, ma crea soltanto disastri. Meglio nella ripresa.

Cavanda 5: entra a partita il corso e fa rimpiangere Konko. Perde palloni come se fosse indemoniato e in copertura fa acqua come un colapasta.

Radu 6: gioca bene se non si lascia provocare dagli avversari. Rischia il secondo giallo per un’ingenuità su Guarin. Sempre attento e diligente.

Candreva 7: Prestazione atletica da Avengers: non si ferma mai ed è lui che spezza il centrocampo in due. Dai suoi piedi nasce il gol partita. Posto assicurato in nazionale e per il Mondiale. Se non lo si chiama è peccato mortale.

Gonzalez 6: buon primo tempo e discreta visione di gioco al servizio sempre della squadra. Non riesce a mantenere il ritmo per tutti i novanta e Reja giustamente lo cambia.

Ledesma 6: il capitano fa la solita partita da regista. Oscurato nel primo tempo dal pressing di Alvarez e Guarin, trova più spazi e dunque libertà di impostare nella ripresa

Hernanes 5,5: lampi di genio intevallati da vuoti cosmici. Se vuole diventare un grande ha bisogno di essere più continuo e decisivo. Per essere elegante il profeta lo è sempre.

Lulic 6,5: robustezza e virilità made in Bosnia. Reja in lui ha trovato il giocatore capace di sfondare le linee e creare superiorità numerica

Klose 8: come il re Mida, ogni cosa che tocca è oro. Nel corso di tutta la partita ha avuto solo una nitida occasione e l’ha sfruttata alla con un gol che vale molto più che i soli tre punti. Da clonare.

(Francesco Ballerini)

Inter 

Handanovic 7: salva il risultato in più occasioni e sembra impossibile possa subire un gol . Solo un dio poteva batterlo e così è stato.

Rolando 5: si prede troppe libertà con il pallone tra i piedi quando è ultimo uomo che fanno venire i capelli bianchi. Klose fa venir fuori tutte le sue incertezze e paure.

Ranocchia 4,5: perde Klose sul gol senza nessuna scusante. Pasticcione in fase di impostazione e poco accorto in quella difensiva. Pensare di cederlo non sarebbe una così cattiva idea…

Zanetti s.v. Dentro pochi minuti al posto di Ranocchia, per passare al 4-4-2.

Juan Jesus 6: dimostra di essere il più solido dei tre di dietro in assenza di Campagnaro. Compie grandi interventi e chiusure anche se soffre di amnesie colossali su cui poi deve sempre cercare di rimediare.

Jonatan 5: sulla fascia destra non si propone; inoltre non viene mai in appoggio all’isolato Palacio. Gli attaccanti vanno supportati con cross e discese, oggi non le abbiamo viste. the invisible man.

Alvarez 5,5: distratto e a tratti svogliato. Si inceppa con il pallone tra i piedi facendo ripartire i laziali. Non è quello visto nella prima parte di stagione.

Cambiasso 5: il Cuchu sia davanti alla difesa sia da regista riceve pochi palloni e quindi tutto il gioco neroazzurro non ha idee e forme. Oscurato dal pressing di Gonzalez ed Hernanes e poco considerato dai suoi compagni.

Kuzmanovic 4,5: prestazione disastrosa dell’ex Stoccarda. Mettersi le mani nei capelli è poco, forse meglio coprirsi gli occhi risparmiandosi lo scempio. Non solo perde troppi palloni, va fuori posizione disturbando i partner di reparto.

Kovacic 5: questa volta non riesce a dare un cambio di ritmo all’azione interista, commette errori di misura non da lui.

Nagatomo 6: il giapponese gioca bene e corre molto sulla sinistra. Impegna Berisha con un gran tiro sotto la traversa. Ci mette la cattiveria giusta, ma da solo non può far molto.

Guarin 5: nervoso e poco incisivo. Nessun Dribbling e ripartenza alla Guarin. Quando non riesce ad imporre il suo gioco difficilmente l’inter gioca bene.

Palacio 5: ha ancora in testa il gol segnato nel derby. Le vacanze di Natale gli hanno fatto male: perde quella lucidità sotto porta che lo ha contraddistinto come bomber letale.

Milito s.v.: il suo rientro e l’unica nota positiva della gara. Ecco la prima punta che Mazzarri cercava. Ha bisogno di mettere minuti nelle gambe.

(Francesco Ballerini)