La diciottesima giornata di campionato ha riservato qualche caso da moviola: le direzioni arbitrali sono state globalmente soddisfacenti ma tra le partite della Befana spiccano alcuni errori ed imprecisioni. Catania-Bologna 2-0 Arbitro il signor Orsato della sezione di Schio. Due i casi sotto osservazione ovvero i due gol della formazione di casa. I siciliani passano in vantaggio al 24′ minuto grazie ad un colpo di testa di Bergessio, direttamente da calcio di punizione di Lodi. Il gol era da annullare perché il numero 9 catanese parte da posizione di fuorigioco, al momento del cross del compagno; oltretutto Bergessio non è il solo a trovarsi in posizione irregolare: la difesa del Bologna sale con i tempi giusti e in fuorigioco finiscono almeno tre giocatori del Catania. In questo caso l’errore è del guardalinee Giallatini. Nessun dubbio invece sull’episodio da cui il rigore del 2-0: Peruzzi crossa basso dalla destra e il bolognese Morleo, in scivolata, devia con il braccio destro staccato dal corpo. Genoa-Sassuolo 2-0 Arbitro il signor Rocchi della sezione di Firenze. Non manca la carne al fuoco a partire dal primo gol del Genoa, arrivato su calcio di rigore concesso per fallo di Gazzola su Antonelli. Sul traversone proveniente dalla fascia destra, e spiovente sul secondo palo, il difensore del Sassuolo si trova dietro rispetto a quello del Genoa, ed appoggia le mani sulle sue spalle trattenendolo leggermente. Antonelli accentua la caduta e l’arbitro concede un rigore sicuramente fiscale, ma non del tutto inammissibile perché il regolamento punisce ogni “attività extra” dei giocatori con le braccia. Nella ripresa Gilardino si invola verso la rete ed entra in area dal lato destra, poi cade per la trattenuta di Antei che ne afferra nettamente la maglia. L’arbitro opta per la punizione dal limite ma il contatto sembra concretizzarsi in area: ci stava il secondo rigore per il Genoa. Che arriva comunque poco dopo, quando su un corner dalla sinistra Bianco trattiene Gilardino sul secondo palo, ostacolandone irregolarmente il tentativo di salto. Milan-Atalanta 3-0 Arbitro il signor Peruzzo della sezione di Schio. Il dubbio principale riguarda il gol annullato al difensore dell’Atalanta Benalouane, al sesto minuto del secondo tempo e sul risultato di 1-0. Sul cross dalla destra il francese si libera del connazionale Mexes appoggiandogli le mani sulla schiena con una leggera spinta. Come nel caso Gazzola-Antonelli di cui sopra, si tratta di un contatto non clamoroso ma punibile a norma di regolamento.
Napoli-Sampdoria 2-0 Arbitro il signor Banti della sezione di Livorno. Un errore a favore del Napoli, avviene nei primi minuti della ripresa. Il doriamo Regini converge da sinistra ed entra in area: superando con uno scatto Armero: il colombiano lo spinge leggermente da dietro con la mano sinistra, quel tanto che basta per procurare un danno, ci stava il rigore. Parma-Torino 3-1 Arbitro il signor Russo della sezione di Nola. Il Torino protesta per un presunto fallo su Cerci da parte di Acquah. Quest’ultimo insegue il granata a centrocampo e gli sradica la palla aiutandosi con il fisico. Situazione limite, siamo quasi nel campo del classico spalla a spalla che fin da piccoli insegnano essere giudicato regolare. Un non fischio che insomma ci può stare. Udinese-Verona 1-3 Arbitro il signor Cervellera della sezione di Taranto. L’Udinese richiede il fuorigioco in occasione del secondo gol di Toni, quello del momentaneo 2-0. Al momento del passaggio filtrante di Romulo l’attaccante sembra oltre il marcatore Danilo con il braccio, anche se a ben vedere il difensore bianconero ha una mano spostata indietro che potrebbe vanificare il suo movimento in avanti. Caso davvero al limite, non si può considerare un errore da parte del guardalinee. L’Udinese si scuote e pochi minuti dopo accorcia le distanze con Pereyra. L’argentino è in fuorigioco al momento del primo tocco di Heurtaux verso l’area gialloblù, ma la successiva deviazione di testa del difensore Moras ne convalida la posizione. Lazio-Inter 1-0 Arbitro il signor Damato della sezione di Barletta. Un episodio penalizza l’Inter, avviene nel secondo tempo. Su un calcio d’angolo dalla sinistra Rolando si libera della marcatura di Andre Dias, sfruttando un apposito blocco del compagno Ranocchia; il laziale afferra l’interista per la maglia prima di lasciarlo andare, quando ormai il danno è fatto: ci stava il calcio di rigore. Walter Mazzarri si è lamentato anche per la seconda ammonizione risparmiata allo stesso Dias, che nel primo tempo, già ammonito, entra in gioco pericoloso su Guarin. La decisione dell’arbitro è in realtà condivisibile: non si tratta di un intervento cattivo, Damato predilige il buonsenso. Quanto alle…
…partite di domenica 5 gennaio: Chievo-Cagliari 0-0. Arbitro il signor Bergonzi della sezione di Genova. A metà ripresa il Cagliari beneficia di un calcio di rigore: cross dalla fascia destra, Dainelli respinge col petto, Cesar non rinvia velocemente e viene anticipato da Pinilla, che aggancia col piede destro. Penalty netto che però lo stesso Pinilla calcia alle stelle. Fiorentina-Livorno 1-0, arbitro il signor Tagliavento della sezione di Terni. Non ci sono episodi incriminati, anche l’intervento di Rinaudo che causa l’infortunio di Rossi, non può essere punito oltre il cartellino giallo. Juventus-Roma 3-0, arbitro il signor Rizzoli della sezione di Bologna. Nel primo tempo cross di Lichtsteiner da destra, Dodò devia con il gomito sinistro ma non può farne a meno perché la traiettoria è molto veloce, e in più sta muovendo il braccio verso il corpo al momento dell’impatto. Giusto non concedere il rigore. Nella ripresa espulsi De Rossi e Castan. Il centrocampista entra dritto su Chiellini, senza colpirlo del tutto: paga però l’intenzione che pare piuttosto dura, a giudicare dal salto compiuto per caricare l’intervento in scivolata. Il rosso è ammissibile così come quello per Castan, colpevole per essere saltato verso la palla ed averla colpita volutamente con il pugno sinistro, per toglierla dalla linea di porta. Vero è anche che il difensore della Roma viene caricato da un avversario, ma il salto con il braccio alto ne smaschera le intenzioni precedenti alla spinta subita.