Il Mondiale di volley femminile 2014 è terminato. Oro agli Stati Uniti che come nelle più belle favole sono risorti allultimo e hanno battuto in finale una mai doma Cina (3-1) prendendosi anche il primo titolo iridato nella storia; bronzo al Brasile, ieri sorridente e festante ma in realtà deluso per come ancora una volta questo torneo sia rimasto un tabù. Hanno sbagliato una sola partita le verdeoro, ma era quella decisiva; ancora una volta hanno manifestato una certa tendenza a sciogliersi e fare poco gruppo quando le cose non vanno bene. Quarta lItalia: sospinta da uno strepitoso pubblico, la Nazionale ha dato tutto per lobiettivo, non esce premiata da una medaglia ma certamente ha infiammato tutta la Penisola, giocato con il cuore e dimostrato che per Rio se la gioca eccome, soprattutto se le giovani continueranno questo percorso di crescita. Ieri cè stata anche loccasione per assegnare i premi individuali: da quello fair play vinto da Zé Roberto, allenatore del Brasile che ha vinto le Olimpiadi con uomini e donne ma continua a non mettere le mani sul Mondiale, alla formazione del miglior sestetto (più il libero). La sola rappresentante azzurra è Monica De Gennaro, che ha giocato un torneo strepitoso e non poteva non portare a casa questa soddisfazione. I due miglior centrali sono ovviamente Thaisa Menezes (Brasile), oggi probabilmente il più forte muro al mondo, e Junjing Yang (Cina) già trascinatrice della squadra alle Olimpiadi (quinto posto); miglior palleggiatrice Alicia Glass (Stati Uniti), che ha studiato alla scuola di Lindsey Berg (era in panchina alla World Cup del 2011) e vedremo da questa stagione con la maglia di Conegliano. Migliore schiacciatrice è Ting Zhu, la grande sorpresa dei Mondiali: compirà 20 anni il prossimo 29 novembre, gioca con la maglia del Guangdong Evergrande e qui in Italia ha dimostrato una personalità disarmante, quasi da veterana, a conferma di come la Cina abbia uno straordinario bacino da cui pescare (basti pensare che una nazionale dalletà media di 23 anni ha raggiunto la medaglia dargento). Infine il miglior opposto: il premio va a Sheilla Castro De Paula Biassoli (si è sposata lo scorso anno), straordinaria giocatrice di 31 anni che abbiamo visto per quattro stagioni con la maglia di Pesaro, dove ha vinto Scudetto, Supercoppa Italiana e due volte la Coppa CEV. Il titolo di MVP, e non poteva essere altrimenti, se lo aggiudica Kimberly Hill, che è anche la seconda miglior schiacciatrice del torneo: 25 anni da compiere a fine novembre, è nella nazionale degli Stati Uniti dallo scorso anno e ha sostituito più che degnamente Destinee Hooker, crescendo esponenzialmente in finale (20 punto) e mettendo giù il pallone che ha dato il titolo agli USA. Nella stagione che va ad iniziare la vedremo in Italia: vestirà la maglia di Novara.

(Claudio Franceschini)