I Mondiali di pallavolo femminile sono finiti da soli due giorni. Un grande successo per l’Italia che li ha ospitati: il volley ha trovato tanti appassionati pronti a soffrire per le sorti delle nostre ragazze. Peccato solo per non essere riusciti a raggiungere una medaglia: occasione sfumata soprattutto in semifinale, quando abbiamo perso contro una Cina che in precedenza avevamo già battuto. Poi le cinesi si sono inchinate agli Stati Uniti di Karch Kiraly, che per la prima volta nella loro storia hanno conquistato il titolo iridato. Il bilancio per la squadra del c.t. Marco Bonitta è comunque stato molto buono: ottimo gioco, tante belle vittorie e un gruppo formidabile con il contributo sia delle veterane ancora sulla cresta dell’onda sia delle giovani emergenti. Ne abbiamo parlato proprio con una delle protagoniste, la ventenne Caterina Bosetti. Eccola in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Stati Uniti campioni del mondo: è un successo meritato? Direi che alla fine hanno meritato di vincere. Hanno giocato bene, è un successo su cui non c’è niente da dire.
Sulla Cina qual è il tuo giudizio? La Cina ha giocato bene le partite che contavano, la semifinale soprattutto, così è arrivata seconda.
Hai qualche rimpianto sulla semifinale? No, abbiamo fatto fatica perché abbiamo patito il loro gioco. E’ andata così…
L’Italia comunque ha disputato un grande torneo… Sì, abbiamo disputato degli ottimi Mondiali e siamo arrivate tra le prime quattro. Peccato non aver vinto una medaglia, visto che giocavamo in casa. Ce la meritavamo, onestamente parlando…
Chi hai visto meglio tra le tue compagne? Non mi sento di indicarne una in particolare. Devo dire che siamo un gruppo molto interessante e che potrebbe crescere ancora di più. Molte di noi infatti sono ancora molto giovani. Questo gruppo è stato creato da Barbolini, ora c’è Bonitta che lo ha saputo valorizzare molto bene.
Come giudichi questi Mondiali a livello personale? Penso di aver dato il mio contributo tutte le volte in cui sono stata chiamata in causa. Certo, non avere una medaglia al collo mi rattrista un po’… Ci siamo andate vicino anche col Brasile, quando abbiamo recuperato due set perdendo solo al tie break. Del resto abbiamo dimostrato durante tutto il corso dei Mondiali di essere alla pari delle Nazionali più forti.
Qual è stata la sorpresa dei Mondiali? La Repubblica Dominicana. Una nazionale solida, un gruppo che sta crescendo e lavorando assieme da tanto tempo. Ha perso di pochissimo contro la Cina, sfiorando la semifinale.
Quanto è mancata Lucia?
Tanto. Erano i suoi Mondiali e una giocatrice come lei poteva essere molto importante per l’Italia.
Questi Mondiali come potranno far crescere ancora di più la pallavolo in Italia? Io spero tanto. C’è stato molto entusiasmo, mi auguro che non finisca e che la pallavolo femminile diventi sempre più popolare.
Per il futuro potremo sognare grandi cose? Il mio sogno è quello di vincere l’Olimpiade prima o poi. Un’Olimpiade è qualcosa di speciale, di irripetibile…
Più di vincere i Mondiali in Italia? E’ una cosa diversa, molto diversa…
Perché hai scelto di andare a giocare in Turchia, al Galatasaray? Ci sono molte giocatrici straniere, è un campionato molto importante.
Hai giocato anche in Brasile, ti è piaciuta questa esperienza? Sì, è stata molto bella e molto interessante. Un’esperienza che mi ha formato.
(Franco Vittadini – hanno collaborato Mauro Mantegazza e Claudio Franceschini)