Emergono novità importanti dagli ultimi sviluppi dell’inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Cremona. In particolare si addensano forti sospetti sulla partita Sassuolo-Varese 1-1 del 16 aprile 2011 (Serie B 2010-2011). Infatti in una conversazione telematica di due giorni prima fra Massimo Erodiani e Manlio Bruni, riportata oggi da Il Corriere dello Sport, il primo afferma: “Costo totale operazione 150. Vogliono un mio assegno a garanzia. E loro mi danno un assegno di 40/50. 50 vanno al Varese. 100 al Sassuolo. 100 perché mi danno il parziale e il risultato. Il Varese vengono a prenderseli”. Erodiani poi aggiunge anche: “Il Sassuolo mi ha dato dimostrazione di serietà più di una volta. Non deve saltare per tutti i soldi che chiedono”. Parole che rischiano di essere molto pesanti per la società neroverde. La trattativa però è complicata: “Meglio del previsto. Totale spesa 50. 2-2 confermato” dice ancora Erodiani in serata. Bruni commenta: “Evidentemente gli altri al Varese li mette la società (il Sassuolo?, ndR)”. All’ultimo però tutto si complica. Erodiani scrive: “Non riescono a giocarla come l’avevamo programmata. Anche quelli del Varese non trovano parz/finale e ris esatto. Vogliono (i giocatori del Sassuolo, ndR) fare 2 (perdere, ndR) per far fuori l’allenatore Gregucci. Lo facevano per soldi, ma se non si trova (l’accordo, ndR) approfittano per questo”. Possibili problemi anche per il Parma secondo quanto è emerso dal computer di Antonio Benfenati, amico di Doni e Santoni implicato in alcune combine: sotto la lente d’ingrandimento c’è Parma-Ascoli 2-0 (Serie B) del 21 aprile 2009. Pubblica sempre Il Corriere dello Sport: “Allora il Parma ha pagato 3 giocatori dell’Ascoli…e quindi è sicura al 90 per cento”.



Nelle ultime ore sono emerse anche novità su altri personaggi già coinvolti nello scandalo calcioscommesse, oltre a Stefano Mauri e Cristiano Doni (di cui parliamo più sotto). Spicca il nome di Giuseppe Signori: oggi i principali quotidiani italiani riportano una conversazione fra Bruni, commercialista di Signori, e un nickname “giacomino. Signori”, che per gli investigatori sarebbe proprio Beppe. Parlano dei “cinesi”, cioè gli uomini di Singapore arrivati in Italia per scommettere e del metodo da loro utilizzato. Come già sospettato dalla Procura di Cremona: un assegno a garanzia e uno del gruppo che vede la partita con loro. Un intermediario che fa da ostaggio, e le parole fanno gelare il sangue. Giacomino infatti dice a Bruni a proposito di questa garanzia ‘umana’: “Al massimo lo uccidono”, e la risposta è: “Ma se accetta di essere ucciso mi fiderei… anche senza assegno”. Scenari davvero inquietanti…



Gli ultimi sviluppi delle indagini sul calcioscommesse hanno pesantemente coinvolto anche il tennis (come potete leggere qui), ma nuovi elementi ci sono anche per quanto riguarda il calcio nell’inchiesta della Procura di Cremona. I nomi in primo piano sono sempre gli stessi: al centro dell’attenzione infatti c’è una chat sospetta con uno Stefano che gli inquirenti ipotizzano possa essere il capitano della Lazio Stefano Mauri, mentre altre intercettazioni pubblicate oggi coinvolgono pure Cristiano Doni, ma ci sono pure altre novità. La chat sospetta è stata recuperata dal computer di Paolo Roberto Palmieri, uno degli indagati, amico di Zamperini e Mauri, nonché uomo ritenuto vicino agli zingari. Gli investigatori hanno certificato la presenza di Palmieri a Lecce nei giorni che precedono Lecce-Lazio 2-4 nel maggio 2011, una delle partite da tempo al centro dell’inchiesta e che a Mauri è già costata sei mesi di squalifica. Nel dialogo tra Palmieri e un tale Stefano160268, riportato oggi dai principali quotidiani italiani, si parla di circuiti su cui scommettere, di puntate su Crotone e Triestina e ci sono frasi sospette come: “E domenica se devono fa 5 pallini…se ti dico vai tu, stai tranquillo…4 gol o più…o over 4,5… ma non dire niente a nessuno sennò si abbassa tutto”. In effetti di gol ne furono segnati ben 6, un Over in piena regola. Per quanto riguarda invece l’ex capitano dell’Atalanta, ecco che la Gazzetta dello Sport ha pubblicato una conversazione su Skype fra Cristiano Doni e Nicola Santoni relativa alla partita Crotone-Atalanta dell’aprile 2011, campionato di Serie B 2010-2011. Una conversazione in cui spicca in particolare la frase “solo il mr sa”, che potrebbe far sospettare un possibile coinvolgimento di un allenatore, e si parla anche di un direttore sportivo: di certo ci sarà da indagare ancora, pur se Doni è già stato squalificato per 5 anni e 6 mesi. La fine di questa brutta storia per lo sport italiano sembra ancora molto lontana… Suonano allora profetiche le parole di ieri di Erick Thohir, che aveva detto che il calcio italiano rischierebbe di non sopravvivere ad un nuovo scandalo tipo Calciopoli. Detto che questo scandalo in sé non è nuovo, perché sono appunto gli sviluppi di una indagine che prosegue da tre anni – al massimo la novità è il coinvolgimento anche del tennis -, è chiaro che la già brutta immagine del calcio italiano non ne trarrà giovamento.

Leggi anche

DIRETTA/ Sassuolo Milan Primavera (risultato finale 2-4): Scotti chiude i conti (18 dicembre 2024)