Prima la nausea, questa volta la gamba sinistra. Serena Williams si ritira prima del suo quarto di finale dal China Open 2014, lasciando strada verso la semifinale a Samantha Stosur. La quale in questa stagione ha palesato tutti i limiti dovuti a un’età non più verdissima; il tonfo primaverile patito in Fed Cup (contro la Germania) era solo la prima avvisaglia di una carriera inevitabilmente in declino, pur se adesso c’è la possibilità di mettere le mani su un altro torneo importante. Per quanto riguarda la numero 1, la speranza è quella di vederla al 100% alle Finals perchè sarebbe un peccato se a Singapore si presentasse una versione di Serena lontana da quella che potrebbe dominare chiunque. La Stosur affronterà in semifinale Petra Kvitova: purtroppo non ce l’ha fatta a superare un altro turno la nostra Roberta Vinci, che a riprova di un’ottima condizione ha lottato fino all’ultima palla ma è stata battuta (). Per la tarantina rimane la soddisfazione di essere tornata a esprimere un buon tennis individuale e ora prosegue la caccia all’ennesimo titolo di doppio con Sara Errani; per la ceca siamo a sole due vittorie dal ritorno alla seconda posizione mondiale che aveva già ottenuto tre anni fa dopo aver vinto Wimbledon. Dovesse vincere Pechino porterebbe dunque a casa non solo il quarto titolo in stagione, ma anche il sorpasso ai danni di Simona Halep, che paga il ritiro appena dopo l’incontro dei quarti con Andrea Petkovic, utile anche per mandare Ana Ivanovic in semifinale. Dove ci sarà un interessante rematch con Maria Sharapova, che ci mette meno di mezz’ora per rifilare un perentorio 6-0 alla connazionale Svetlana Kuznetsova, poi combatte di più e piazza il break decisivo proprio all’ultimo gioco (6-4). Nel tabellone maschile nessun problema per Novak Djokovic, che va in semifinale concedendo solo sei game (6-2 6-4) a un Grigor Dimitrov ancora lontano dalla grandezza dei primi della classe; e nessun problema per Andy Murray, che – diciamolo: un po’ a sorpresa – schianta con un perentorio 6-1 6-4 il campione degli Us Open 2014 Marin Cilic, la cui prima uscita dopo il titolo Slam si ferma dunque ai quarti di finale. Sarà dunque Djokovic-Murray in semifinale, mentre si devono ancora giocare gli incontri della parte inferiore: da una parte John Isner-Tomas Berdych, dall’altra – ed è forse la più attesa – Martin Klizan-Rafa Nadal con lo spagnolo che, come aveva fatto lo scorso anno, potrebbe rientrare dall’infortunio con un titolo.



Quarti di finale a Pechino: prosegue a grandi passi il China Open 2014, un torneo che stanno giocando sia gli uomini (ATP 500) che le donne (WTA Premier Mandatory). Conferme e colpi di scena (Serena Williams che perde un set 6-1? Visto raramente, soprattutto se poi si riprende e vince), una sola italiana rimasta in corsa, una finale annunciata che sarebbe ennesimo capitolo di una rivalità ormai semi-leggendaria e un bel test di rientro per Nadal. Andiamo con ordine: intanto, per vivere le emozioni del giorno dovete sintonizzarvi a partire dalle ore 6:30 italiane su SuperTennis, la web-tv tematica che segue il tennis a 360 gradi e domani si collega alle ore 12:30 italiane, dunque in tempo per la sessione serale del torneo. Canale 64 del televisore, oppure 224 del pacchetto Sky; garantito lo streaming video su PC, tablet e smartphone grazie al sito www.supertennis.tv, e attenzione ai social network che aggiornano costantemente la situazione sui campi asiatici, in primis con gli account facebook.com/WTA e che sono quelli ufficiali del circuito di tennis femminile, facebook.com/ATPWorldTour e @ATPWorldTour che sono quelli del circuito maschile e poi con quello del torneo e cioè @ChinaOpen, con tanto di hashtag #ChinaOpen, e #TennisEverywhereBeijing. Tra gli uomini le sfide dei quarti sono eccezionali: si parte con Novak Djokovic-Grigor Dimitrov, sulla distanza dei tre set il bulgaro aveva sorpreso Nole ma eravamo in primavera (quando il serbo notoriamente “rallenta”) e sulla terra rossa. Grigor vuole entrare nel club dei grandi: gli manca sempre quel quid in più, perchè il talento c’è ma quando si è trovato a dover fare il salto di qualità (Us Open) è caduto con tanto di tonfo. Ancora: Rafa Nadal è tornato sul circuito a tre mesi dallo stop per l’infortunio al polso e, come accaduto un anno e mezzo fa, ha triturato tutto e tutti. Logico che ora tutti pensino già alla finale contro Djokovic, ma prima c’è Martin Klizan e soprattutto bisogna fare i conti con gli altri due quarti di finale: in John Isner-Tomas Berdych ci sono due giocatori che su superficie dura possono battere chiunque se in giornata, in Marin Cilic-Andy Murray c’è l’ultimo trionfatore in uno Slam – finalmente maturo – e uno dei vecchi Big Four in cerca di rinascita. Insomma: comunque vada, non ci saranno delusioni. No ci saranno nemmeno in campo femminile; dove la corsa alle WTA Finals di Singapore si è conclusa (clicca qui per i nomi delle otto partecipanti) e una delle partecipanti sarà Ana Ivanovic, che torna al Master dopo cinque anni. La serba trova ai quarti la numero 2 del seeding Simona Halep, che studia ancora il sistema per tornare al 100% della forma fisica (diciamolo: da Wimbledon, quando ha accusato i primi problemi, è un po’ sparita) ed eventualmente in semifinale si prepara a sfidare Maria Sharapova, che però affronta il derby contro Svetlana Kuznetsova che è in una di quelle settimane in cui può battere tutte le avversarie. Serena Williams, che ha battuto Lucie Safarova lasciandole un set per 6-1, ha in Samantha Stosur un’avversaria già demolita due volte in estate, ma l’australiana sta giocando un tennis solido. E poi, l’incontro che più ci interessa: Roberta Vinci, che è anche nel torneo di doppio con Sara Errani a caccia dell’ennesimo titolo, sfida alle 12:30 cinesi (dunque le 6:30 della mattina italiana) la numero 3 al mondo Petra Kvitova. Precedenti in parità: 2-2, comprese due sfide (che sono anche le ultime) in Fed Cup, con una vittoria – casalinga – per parte. Scontro difficile per la tarantina, che però sul suo cammino ha già fatto fuori Radwanska e Makarova; la terza giocatrice che viene dall’Est potrebbe darle la semifinale di un Premier Mandatory, niente male davvero – 

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