Termina con il risultato di 1 a 0 in favore del Torino la sfida giocatasi ieri sera allOlimpico fra i Granata e il Parma, match valevole per il nono turno della stagione di Serie A 2014-2015. Un successo importante per la squadra allenata da Ventura, mentre per i Ducali di Donadoni arriva lennesima debacle stagionale, una crisi che dura ormai dallo scorso mese di agosto. Andiamo insieme a vedere quali sono stati i top e i flop della gara dello stadio piemontese. E lautore del gol vittoria nella sfida di Torino-Parma e ciò basta per permettere a Darmian di ottenere la palma di miglior giocatore in assoluto della gara dellOlimpico. Un gran primo tempo, non soltanto per la rete siglata, mentre nella seconda frazione di gioco sparisce un po, ma il risultato è in bacheca grazie a lui. Prestazione insufficiente per il giovane centrocampista magrebino del Toro. Lambiente granata si aspetta lesplosione definitiva dallex Brescia che non arriva. Ieri una prova incolore, troppo timido in fase offensiva nonostante lavversario fosse decisamente alla portata. Ottima prova del difensore del Parma, Costa. Il gialloblu riesce ad annullare quasi completamente Fabio Quagliarella, lavversario più pericoloso per gli emiliani, che infatti stenta a trovare palle giocabili e a rendersi pericoloso: davvero un muro. La crisi del Parma passa dai piedi di Lodi. Labile regista che ha ammaliato le big dItalia a Catania si è decisamente perso per strada. Una prestazione gravemente insufficiente per il centrocampista gialloblu, mai in partita, mai a dettare i ritmi di gioco, mai a dare limbeccata giusta al compagno.
Torino-Parma finisce 1-0: i granata si prendono una vittoria che li porta a 11 punti in classifica, mentre i ducali non si risollevano dalla crisi e perdono la sesta partita consecutiva restando sul fondo della classifica. Decide un gol di Matteo Darmian nel primo tempo. Non un grande spettacolo; si può dire che il gol sia stata lunica vera emozione per larghi tratti. Vuoi perchè il Torino non ha spinto più di tanto, vuoi perchè il Parma di oggi non ha la forza psicologica di venirne fuori, non è stata una gara indimenticabile. La vittoria ci sta, ma sul piano del gioco questa sera non si è visto tantissimo. Segnato il gol del vantaggio la squadra granata si è come ritratta aspettando che il Parma venisse fuori; un atteggiamento pericoloso che infatti nel secondo tempo stava rischiando di portare al pareggio ducale. Ventura è comunque soddisfatto: si prende i tre punti che migliorano la classifica, per le prestazioni memorabili ci sarà tempo. Più che altro di fiducia, perchè qualcosa si è vista e onestamente nel secondo tempo il pareggio ci sarebbe potuto stare. Giocare senza la difesa titolare è dura per tutti, e quando si perdono così tante partite in serie manca anche la fiducia. Appare chiaro che a Donadoni manchi qualcosa a livello di giocatori per venirne fuori; 3 punti non sono forse la reale dimensione del Parma, ma ci andiamo vicini. Rientrava dallo stop per gli errori di Juventus-Roma e ovviamente era osservato speciale; ha comminato tre ammonizioni (tutti a giocatori del Parma) e tutto sommato ha diretto bene, anche perchè non ci sono stati episodi clamorosi o difficili da valutare.
Nella norma; rischia la frittata nel primo tempo, esce bene su Acquah nel secondo (appena dopo lo salva il palo).
Aiutato anche dal fatto che rimane tranquillo per tutta la partita, senza venire attaccato. Ma è sempre attento e sicuro.
Prende due botte alla caviglia, ma tra la prima e la seconda passa tutta una partita; resta in campo nonostante il dolore, limitato forse ma efficace. (82’ JANSSON sv)
E’ lui a dare vigore alla difesa comandando con autorità, chiudendo su tutti e vincendo di fisico i duelli con gli avversari.
A spizzichi e bocconi, ma sta crescendo e infatti ora gioca lui. Troppo a corrente alternata però.
Poteva stare in panchina, ha giocato e ha fatto il suo con la consueta grinta.
Il solito metronomo a centrocampo, dirige bene l’orchestra pur senza fare nulla di trascendentale. (92’ RUBEN PEREZ sv)
Ancora troppo timido, dovrebbe essere il faro del Torino ma di fatto gioca sulle punte come se avesse paura di rovinare qualcosa.
(68’ SANCHEZ MINO 5,5 Fa il suo e aggiunge pericolosità, ma nel finale sciupa un’occasione clamorosa)
Decide la partita con un bel tiro e nel primo tempo è il migliore. Nella ripresa cala vistosamente, ma ha già timbrato il cartellino.
Rigenerato dalla maglia granata prova a inventarsi un paio di magie ma non ha fortuna. Prestazione nel complesso sufficiente.
Meno bene del compagno di squadra, quando si nota di più è sulle punizioni avversarie che respinge con costanza. Si impegna, ma non arriva alla sufficienza.
All. VENTURA 6 Ormai conosce a menadito i suoi e sa cosa chiedere loro; arriva una vittoria senza sprecare troppe energie, forse la cosa più importante. Per il gioco spumeggiante dello scorso anno bisognerà ripassare, ma intanto la classifica migliora.
Un’indecisione fatale sul tiro di Darmian: si stende troppo lentamente e la palla entra. Peccato, per il resto non aveva certo demeritato.
Premiato perchè dopo aver iniziato contratto e aspettando Darmian riesce a fare quello che vuole nel finale, garantendo una spinta costante.
Perfetto fino a che non finisce le energie e si trova davanti un Torino che fin lì lo aveva impensierito poco, sostituito. (77’ PEDRO MENDES sv)
Lotta come un leone e più o meno pareggia contro Amauri.
Prestazione di sostanza, ha il compito di fermare Quagliarella e ci riesce tanto che lo stabiese deve inventarsi acrobazie per provare a segnare.
Non garantisce il solito contributo, è stanco e forse gli manca anche qualcosa a livello di brillantezza.
Sbaglia un gol fattibile, ma è bravo anche Gillet. Corre tanto, come al solito, poco lucido però quando deve impostare.
Che fine ha fatto il vero Lodi? Questo è lontano parente del brillante regista di Catania. Non organizza, non detta i tempi, gira a vuoto in mezzo al campo.
Dovrebbe scatenarsi negli spazi, invece si ritrova a fare il mediano e spezzare il gioco altrui. Non la sua partita.
(61’ M. CODA 6,5 Ha la più grande occasione della partita per il Parma ma centra il palo di testa. Giusto annullargi il gol, ma lui era lì).
Anche lui delude, anche lui lontano dagli standard di due anni fa. Sembra involuto: non è veloce, non salta l’uomo, non appoggia i compagni. Mistero. (86’ GHEZZAL sv)
Predica nel deserto e alla lunga anche lui sfiorisce. Ma l’assist per Acquah è una delizia, e gli unici lampi arrivano dal numero 99.
All. DONADONI 6 La classifica piange, le sconfitte in fila sono sei, la prestazione non è niente di che; ma il Parma di oggi è questo e lui sta provando a fare il massimo con quanto ha a disposizione, cioè la difesa titolare fuori, un centrocampo tutto nuovo e l’assenza di Biabiany. Non merita l’esonero – dovesse mai arrivare.