C’era una volta una squadra che aveva iniziato i Mondiali in casa un po’ in sordina. Il c.t. Marco Bonitta e le sue ragazze non avevano vissuto un’estate facile, con qualche infortunio di troppo che aveva impedito la qualificazione alla fase finale del Grand Prix e soprattutto aveva spento per qualcuna il sogno di partecipare ad Italia 2014 e un Mondiale in casa mica capita tutti gli anni. C’era una volta una squadra che sì, ma il girone di Roma è troppo facile. L’Italia testa di serie inizia l’avventura nella Capitale e vince il girone battendo anche la Germania, argento negli ultimi due Europei in cui noi non eravamo saliti sul podio, ma perdendo con la Repubblica Dominicana, facendo pensare che arrivare a Milano (sede della terza fase) fosse l’obiettivo massimo. C’era una volta una squadra che a Bari spicca il volo: dall’Azerbaigian al Belgio, dal Giappone alla Cina è un crescendo impressionante, certificato dalle due nette vittorie sulle corazzate asiatiche, che ad inizio torneo praticamente tutti consideravano superiori alle azzurre. C’erano una volta le veterane e le ragazzine: le eterne Leo Lo Bianco e Carolina Costagrande manco ci dovevano essere a questi Mondiali, e Antonella Del Core che aveva detto addio ala maglia azzurra dopo Londra 2012 e la capitana Francesca Piccinini che anche lei… Ma anche Cristina Chirichella e Valentina Diouf, una napoletana bionda alta quasi due metri e una milanese abbronzata (padre senegalese), che sono il nuovo che avanza, il futuro che è già oggi. C’era una volta il viaggio a Milano sì, obiettivo raggiunto e il sorteggio per nulla casalingo che ci regalava (si fa per dire…) Stati Uniti e Russia come rivali nella terza fase. C’era una volta il Forum di Assago con 11.500 spettatori per Italia-Usa, la sfida al mito Karch Kiraly, l’unico pallavolista della storia a vincere l’oro sia indoor sia nel beach volley e Mister XX Secolo (ma pari merito a Lorenzo Bernardi, sia chiaro). C’era una volta una squadra che va sotto 22-18 nel primo set e 22-20 nel secondo: nelle favole, si sa, il lupo cattivo non manca mai. Ma Leo, Carolina e Antonella non invecchiano mai, e Cristina e Valentina non sono intimorite da una sfida così grande. Ma c’erano quella volta anche una Nadia Centoni travolgente e incontenibile, una Monica De Gennaro che raccoglie tutto, una Valentina Arrighetti trascinatrice, e pure una Francesca Ferretti che dopo l’infortunio è scivolata a vice di una certa Lo Bianco, ma quando entra in campo sa come cacciare via il lupo cattivo. C’era quella volta un Forum impazzito per le rimonte: 7-1 nel primo set, e il 18-22 diventa 25-23; 5-0 nel secondo, e il 20-22 diventa 25-22. C’era quella volta un Forum incredulo di gioia quando nel terzo set l’Italia vola via subito: 16-9, perché va bene lasciare andare avanti le americane fino a ‘quota 22’, ma dominare fin da subito è anche meglio… C’è stata, mercoledì 8 ottobre, Carolina Costagrande sì, quella che non ci doveva nemmeno essere che dopo l’ace per chiudere il secondo set mette a terra il secondo match point per il lieto fine: , 3-0, tre punti, semifinale praticamente già certa dopo la prima partita. Già, la favola non è ancora finita, e soprattutto è una storia vera… (Mauro Mantegazza)