Il Parma vince la sua seconda partita in campionato interrompendo una striscia di sei sconfitte consecutive: battuta 2-0 l’Inter, cui non riesce la terza vittoria in fila (sarebbe stata la prima volta con Walter Mazzarri in panchina). Andiamo a vedere quali sono stati migliori e peggiori della sfida del Tardini. Giornata memorabile. Soltanto a Siena aveva segnato due gol in un intero campionato, qui ne fa due in una sera e affonda l’Inter. Per il resto una partita generosa e di corsa, nella quale sfiora anche la tripletta. Un po’ impreciso nei cross, ma a questo punto è un dettaglio. Non che demeriti in senso assoluto, ma del Parma volenteroso e a tratti anche molto falloso è forse quello che si fa vedere meno, non riuscendo a spaccare in due la difesa avversaria. Lampi di classe come quando mette in porta Icardi, si vede che ha piedi e tempi di giocata unici. Deve però imparare a procedere più in verticale per essere davvero inarrestabile. Sfortunato: palo. Non è ancora a posto: risente della stanchezza Mondiale e questo incide sulle sue prestazioni. L’errore con il quale manda alle stelle un pallone invitante è la fotografia di un momento dal quale può uscire soltanto tornando a segnare. 



Dopo appena cinque minuti è il Parma a sbloccare la partita, palla dentro di Rispoli dalla destra con De Ceglie che la mette dentro da due passi dalla linea di porta. L’Inter va vicina al gol con Obi che colpisce di testa su Mirante, gliel’aveva servita Dodò. Grandi proteste del Parma perchè durante l’azione e per i successivi due minuti Coda era rimasto a terra, senza che nessuno buttasse fuori il pallone. Giallo ad Alessandro Lucarelli che ha protestato con Rizzoli. Sfiora il gol poi Cassano con un bel destro, palla deviata in angolo. Non ci sono altre grandi occasioni nella prima frazione che termina col vantaggio degli emiliani. A inizio ripresa Kovacic pesca al centro dell’area di rigore Kuzmanovic, che viene fermato. Sempre Kuz ci prova da fuori, palla di poco alta e bella parabola del centrocampista neroazzurro. A venti dalla fine ha una grande occasione sui piedi Palacio, servito in area di Icardi, ma spara alto sopra la traversa. Ci prova da fuori poi Kovacic, colpendo il palo esterno. Ranocchia invece di testa colpisce al lato. A sorpresa segna ancora il Parma, tiro da fuori di Cassano che Handanovic respinge corto e su cui si avventa De Ceglie per la doppietta personale. Finisce così.



Partita con ritmo e grande velocità. Si corre su entrambe le corsie grazie al Parma di Donadoni che gioca un buon calcio, veloce e di intensità. Non ci si annoia e la partita regala emozioni;

Finalmente Donadoni vede una squadra reattiva, veloce e di grande intensità. Davanti c’è buona qualità e si devono recuperare alcuni uomini chiave. La salvezza è ampiamente alla portata.

I neroazzurri giocano male, lenti e senza intensità. La squadra di Mazzarri ha poca qualità oggi, la piazza non sarà di certo felice.

Grave l’errore dell’arbitro che non ferma il gioco con Coda fermo in mezzo al campo, il Parma protesta ferocemente e lui ammonisce Lucarelli. Decisione errata che ne pregiudica il giudizio. Gara però condotta con grande tranquillità e senza sbagliare altro.



Dopo appena cinque minuti è il Parma a sbloccare la partita, palla dentro di Rispoli (6.5) dalla destra con De Ceglie (6.5) che la mette dentro da due passi dalla linea di porta. L’Inter va vicina al gol con Obi che colpisce di testa su Mirante (6.5), gliel’aveva servita Dodò (6.5). Grandi proteste del Parma perchè durante l’azione e per i successivi due minuti Coda era rimasto a terra, senza che nessuno buttasse fuori il pallone. Giallo ad Alessandro Lucarelli (6) che ha protestato con Rizzoli (4.5). Sfiora il gol poi Cassano (6) con un bel destro, palla deviata in angolo. Non ci sono altre grandi occasioni nella prima frazione che termina col vantaggio degli emiliani; – La gara è veloce, con grande ritmo ma poche occasioni da gol. La partita scorre via nella prima frazione, anche grazie alla tecnica di diversi giocatori; – I gialloblu giocano una buona prima frazione, la migliore dell’inizio del loro campionato. Giocate di prima, buone trame e discreta solidità anche dietro; – Il terzino gioca una grande prima frazione a destra, dove scende con continuità e mette diverse palle dentro. Su una di queste arriva il gol di De Ceglie che sblocca la partita. Bravissimo anche in copertura dove però Dodò è incontenibile e a volte ha bisogno del raddoppio. Se lo perde solo in occasione del colpo di testa di Obi, distratto da Coda a terra; – Entra in campo dopo il ko di Coda, gioca con poca velocità e non si mette in evidenza. Brutto impatto con la gara; – I neroazzurri giocano una brutta prima frazione, messi sotto da un Parma che sembra rinato. Dietro balla la difesa, davanti ci sono poche idee. Mazzarri deve fare qualcosa;  – Sulla corsia destra è devastante, corre, salta l’uomo e punta la porta. Pericoloso su un colpo di testa con palla messa dentro da Dodò. Anche in fase di contrasto gioca una buona gara; – Abulico, svogliato, senza idee. Torna a prendersi diversi palloni, ma non riesce a giocare con continuità in fase offensiva. Taglia l’area di rigore con i suoi movimenti, senza però riuscire mai a fare male all’avversario; Grave l’errore dell’arbitro che non ferma il gioco con Coda fermo in mezzo al campo, il Parma protesta ferocemente e lui ammonisce Lucarelli. Decisione errata che ne pregiudica il giudizio.
M.F.

Mirante 6.5: Non commette errori di valutazione, reattivo e bravo tra i pali. E’ attento e gioca con grande intensità e temperamento;
Costa 6.5: gioca con un problema fisico, sbagliando poco e rimanendo sempre molto concentrato;
Lucarelli 6: ha grande intelligenza e carisma al centro della difesa, guida la squadra di Donadoni da dietro;
Felipe 6: il centrale gioca un buon primo tempo, giocando col fisico e marcando bene Icardi. A inizio ripresa è costretto a uscire per un problema fisico; (51′ Santacroce 6): entra e si mette al centro della difesa dove gioca diligente;
Rispoli 6.5: Il terzino gioca una grande prima frazione a destra, dove scende con continuità e mette diverse palle dentro. Su una di queste arriva il gol di De Ceglie che sblocca la partita. Bravissimo anche in copertura dove però Dodò è incontenibile e a volte ha bisogno del raddoppio. Se lo perde solo in occasione del colpo di testa di Obi, distratto da Coda a terra. Sfiora la rete nella ripresa quando gli serve in area la palla Acquah, spara però su Handanovic;
Acquah 6.5: ha fisico e grande velocità, gioca da interno toccando molti palloni e muovendosi tra i reparti. Pericoloso anche in fase offensiva;
Lodi 6.5: ha grandi doti al centro del campo, gestendo il pallone e toccando diverse palle importanti nella fase centrale del gioco;
Mauri 6: giovane di belle speranze, farà grandi cose ma deve ancora crescere molto in esperienza;
De Ceglie 7.5: è lui l’uomo partita, goleador a sorpresa è autore di una doppietta. Gioca bene tra le linee e si infila spesso, proprio come in occasione delle reti. Donadoni gli concede poi la standing ovation; (90′ Gobbi sv)
Cassano 7: nel primo tempo fa una finta strappa applausi. Quando ha ritmo e si muove con velocità merita solo applausi e fa la differenza;
Coda sv: Esce dopo venti minuti per un problema fisico, non riesce a proseguire dopo che si procura una probabile distorsione al ginocchio; (18′ Ghezzal 5): Entra in campo dopo il ko di Coda, gioca con poca velocità e non si mette in evidenza. Brutto impatto con la gara. Nella ripresa non migliora la sua prestazione;

All. Donadoni 7: il Parma crede fermamente a lui e visti i tanti infortuni gli concede un inizio catastrofico. Lui ripaga tutti vincendo questa gara e regalando ancora emozioni alla piazza gialloblu.

Handanovic 5: impreciso in un paio di uscite avventate. In occasione del secondo gol commette una mezza papera, respingendo un tiro ravvicinato, ma lasciando la palla alla portata di De Ceglie. Bravo su Acquah dopo, ma non cambia il voto. Insufficiente;
Ranocchia 5.5: non riesce a comandare la difesa come al solito, perdendosi alle spalle in un paio di occasioni proprio De Ceglie;
Vidic 5: al centro della difesa non riesce a tenere alta la concentrazione, da quando è arrivato a Milano ha iniziato la sua parabola discendente;
Juan Jesus 5: nervoso, esce sull’avversario e morde le caviglie ma oggi è poco efficace;
Obi 6.5: Sulla corsia destra è devastante, corre, salta l’uomo e punta la porta. Pericoloso su un colpo di testa con palla messa dentro da Dodò. Anche in fase di contrasto gioca una buona gara. Sacrificato nella ripresa per un uomo più offensivo; (51′ Hernanes 5): non riesce a cambiare passo, fuori condizione. Non ha il passo oggi per cambiare la gara;
Kovacic 5.5: al centro del campo prova a muovere il pallone rapidamente, ma spesso si fa travolgere dalla fisicità del centrocampo avversario. Un palo esterno nella ripresa che però non alza il suo voto;
Medel 5: Corre molto, ma con poco senso e poca lucidità. Male oggi sotto tutti i punti di vista; (89′ Camara sv)
Kuzmanovic 6: il centrocampista interno dell’Inter gioca una buona gara, creando spazi e muovendosi molto. Nella ripresa è pericoloso in un paio di occasioni. Prima pescato da Kovacic al centro dell’area di rigore non riesce a colpire, poi tira da fuori con buona potenza ma poca precisione. Esce nella ripresa per fare spazio a un giocatore più offensivo; (72′ Bonazzoli sv)
Dodò 6: sulla corsia gioca un’ottima prima frazione, saltando più uomini e mettendo tanti palloni dentro come in occasione del colpo di testa di Obi. Cala vorticosamente nella ripresa;
Palacio 5: non è in forma fisica accettabile, rimane lento e involuto dietro senza trovare mai la giocata;
Icardi 4.5: Abulico, svogliato, senza idee. Torna a prendersi diversi palloni, ma non riesce a giocare con continuità in fase offensiva. Taglia l’area di rigore con i suoi movimenti, senza però riuscire mai a fare male all’avversario. Nella ripresa fa anche peggio se possibile;

All. Mazzarri 4: ha diversi infortunati, ma gioca contro una squadra che sta peggio di lui. Mazzarri dovrebbe ogni tanto anche provare qualcosa di diverso di un 3-5-2 che da poche alternative sulle corsie dove fa giocare Obi totalmente adattato. Molto della sconfitta è suo.