Siamo ancora nella prima parte della stagione ma probabilmente si può già parlare di crisi per il Parma, ultimo in Serie A con 6 punti in 11 giornate. La squadra allenata da Roberto Donadoni è reduce dal pesantissimo 7-0 subito allo Juventus Stadium (peggior ko del club nella massima serie) e manifesta grosse difficoltà. Ci sono anche note positive (un Cassano da 5 gol, i progressi del giovane Josè Mauri, la vittoria sull’Inter) ma la classifica è problematica: per inquadrare il momento del Parma ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva l’ex centrocampista Marco Osio, che ha vestito la maglia gialloblù dal 1987 al 1993 conquistando una promozione in Serie A (1990), una Coppa Italia (1992) e una Coppa delle Coppe (1993).
Al di là dell’ultima sconfitta contro la Juventus l’ultimo posto rispecchia il valore della squadra? No. Adesso tutto sta girando storto, si sono sommate una serie di situazioni negative cui bisogna trovare le contromisure. Pur con le assenze e i suoi problemi non credo che il Parma valga l’ultimo posto in classifica, non è peggiore di altre concorrenti per la salvezza. La squadra vive un momento delicato dall’inizio della stagione per le dinamiche societarie; in linea teorica queste non dovrebbero ripercuotersi sui giocatori in campo però a quanto pare anche questo c’entra. Ma la classifica attuale non è veritiera, al Parma manca qualche punto.
Per esempio? Ricordo la partita in casa contro la Roma, persa 2-1 nei minuti finali: in quella la squadra non meritava di perdere così come contro il Milan alla seconda giornata (4-5, ndr). Sono quei 2-3 punti coi quali il Parma non sarebbe ultimo.
Donadoni può rischiare l’esonero? Fa parte del mestiere di allenatore, quando i risultati non arrivano è logico che il mister possa esser messo in discussione. Non penso che tutte le colpe siano di Donadoni, se però la società vorrà dare una sterzata è chiaro che a pagare potrà essere lui. Negli anni scorsi ha dimostrato tanto, di sicuro non è l’uomo sbagliato però è normale che in una situazione del genere possa rischiare.
Si è fatta l’ipotesi Crespo, che potrebbe sostituire o affiancare Donadoni: cosa ne pensa? Non penso alle coppie in panchina, Donadoni non accetterebbe mai il “tutor” e oltretutto Crespo ha meno esperienza di lui. L’argentino da solo può essere un’ipotesi plausibile anche a livello economico: è già sotto contratto, sta lavorando con la Primavera e conosce l’ambiente.
Per quanto ha visto finora qual è il problema principale della squadra? Guardando i numeri si potrebbe facilmente indicare la difesa che al momento è la peggiore. Però resto dell’idea che quando si subiscono tanti gol è tutta la squadra che non gira a dovere. L’assenza di Paletta ha il suo bel peso perché è un giocatore importante, così come lo è Biabiany per l’attacco.
A proposito: a livello offensivo come le sembra la situazione? Manca una prima punta da dieci gol a stagione, in tal senso nel mercato estivo si poteva forse fare uno sforzo in più. Massimo Coda è emerso a sorpresa ma era rimasto quasi per caso; Cassano è fantastico nei suoi alti e bassi ma non è un lottatore e soprattutto non è un centravanti d’area.
Però è tornato Belfodil: si aspetta miglioramenti oppure dobbiamo abbassare le aspettative su di lui? Due anni fa mi sembrava molto promettente, pur con la sua andatura un pò dinoccolata; strada facendo si è perso soprattutto a livello mentale, bisogna recuperarlo anzitutto da quel punto di vista. A livello generale al Parma manca qualcosa in tutti i reparti, vuoi per infortuni o per rendimento sotto le aspettative. Penso anche a Lodi, che garantiva sempre qualche gol su calcio piazzato e al momento non li sta facendo.
A proposito di Cassano: ha sempre detto di trovarsi bene a Parma, non teme però che possa stufarsi di lottare per la salvezza?
Non so se la Sampdoria o chi per lei sarebbe davvero pronta ad accoglierlo al volo, a me in ogni caso sembra ancora felice e lo si vede anche da come gioca. Non gli si può chiedere di fare l’incontrista o il corridore, però mi sembra che stia provando a trascinare a modo suo, con la sua verve e le sue giocate. Credo sia maturato, non si può più definire una testa calda e sono convinto che si prenderà in prima persona la responsabilità della salvezza. Resta fondamentale per il Parma.
Anche se manca ancora tanto e tutto può succedere, crede che a gennaio il presidente Ghirardi garantirà degli acquisti? Nonostante le risorse non siano straordinarie si può sempre riuscire a fare mercato, soprattutto sfruttando i prestiti. Si è parlato anche di un possibile cambio di presidenza ma al momento mi sembrano più che altro voci, poco concrete.
Vuole mandare un messaggio ai tifosi del Parma in questo momento difficile? Capisco il momento, le polemiche ci possono stare ma mi auguro che sfocino mai in atti violenti. Prima della gara contro l’Inter si paventavano contestazioni ma poi i tifosi hanno fatto il loro dovere e sono stati anche ripagati con la vittoria. Posso dire che la cosa migliore è sempre aiutarsi, i tifosi sono fondamentali per il Parma e a maggior ragione in un momento come questo. In fondo con le contestazioni non si va da nessuna parte, c’è ancora margine perché possano condizionare in positivo la squadra aiutandola a risollevarsi. Credo nel pubblico di Parma che è gentile e civilissimo.
(Carlo Necchi)