Secondo test match di novembre per l’Italia, che oggi pomeriggio a Genova affronta alle 17.15 (anticipata per la nuova allerta meteo) l’Argentina a Marassi dopo la vittoria su Samoa ad Ascoli che ha finalmente spezzato una serie di risultati sfavorevoli. I Pumas hanno invece perso contro la Scozia e vengono dal Championship in cui avevano affrontato le più forti nazionali del mondo, All Blacks, Sudafrica e Australia. Incontro difficile, un derby con mille motivazioni per entrambe le squadre in cui gli uomini del c.t. azzurro Jacques Brunel punteranno a conquistare la seconda vittoria consecutiva che potrebbe essere una svolta dopo mesi difficili. Per presentarlo abbiamo sentito l’ex rugbista commentatore per Dmax Vittorio Munari. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Come giudica la prestazione dell’Italia contro Samoa? Direi buona, soprattutto nel secondo tempo l’Italia ha giocato bene. In ogni caso era importante vincere e interrompere la striscia negativa di risultati.

Adesso cosa si aspetta dall’incontro con l’Argentina? Mi aspetto che l’Italia giochi con la giusta determinazione. E’ sempre un incontro particolare quello con l’Argentina, quando si svolge a novembre, che per loro vuol dire poco dopo il Championship in cui incontrano Australia, All Blacks e Sudafrica. Inoltre è un derby, una sfida speciale per tanti giocatori.



Sabato scorso hanno perso in Scozia… Sì, ma restano una squadra di ottimo livello, diciamo come Galles e Irlanda. Anche la Scozia sta facendo un buon lavoro e se qualche anno fa l’Italia era al suo livello, ora ci è superiore. Si può capire anche così la sconfitta dell’Argentina.

Come dovremo giocare? Dovremo puntare sulla buona gestione della palla e sulla mischia ordinata. Queste due cose potrebbero essere decisive per l’esito dell’incontro.

Quale sarà la forza dei Pumas? L’Argentina ha una base molto ampia di giocatori tra cui scegliere. Insieme al Sudafrica è di fatto l’unica Nazionale che utilizza solo giocatori indigeni. Gli stessi All Blacks e l’Australia spesso ne utilizzano alcuni provenienti dal Pacifico, come tutte le altre nazionali che hanno oriundi ed equiparati.



Come Haimona numero 10: per lei è un’idea giusta? Direi di sì, è una scelta corretta.

Cosa ci potranno dire questo test match e il prossimo col Sudafrica sugli azzurri? Sono fondamentali, questi risultati conteranno molto per il prossimo Sei Nazioni, che saranno poi di fatto l’ultimo grande test prima della Coppa del Mondo.

Come giudica il lavoro del c.t. Jacques Brunel?

Il c.t. ha buon senso, sta facendo bene raccogliendo tutto quello che può da un movimento rugbistico che manca di giocatori che possano far decollare la Nazionale verso traguardi più alti, come ho detto spesso. Purtroppo manca la base, non si riesce a diffondere il rugby tra i ragazzi, che mancano spesso di attrezzature idonee per praticarlo.

Giusta la decisione di far giocare quest’incontro a Genova? Sì, più di Ascoli che non è una città facilmente raggiungibile. Tanto più che giocare in questo stadio sarà anche un omaggio per una città colpita ultimamente da drammatiche alluvioni.

Come vede gli altri test match di oggi? Il Sudafrica ha perso in Irlanda ma forse ha giocato con troppa sufficienza, perché è l’unica nazionale che può tenere testa agli All Blacks in questo momento. Vedo un incontro molto equilibrato con l’Inghilterra. Altro bell’incontro è Francia-Australia, mentre la Nuova Zelanda è decisamente superiore alla Scozia, veramente la più forte del mondo. (Franco Vittadini)