E’ l’epilogo che nessuno di noi avrebbe voluto vedere. Novak Djokovic ha vinto le ATP Finals 2014 con il punteggio di… 0-0. Già. La finale non si è giocata: a un certo punto il pubblico che gremiva la O2 Arena di Londra ha visto comparire Roger Federer con un elegante maglioncino. Lo svizzero ha preso il microfono e, con profondo rammarico, ha annunciato di non essere in grado di scendere in campo. Mancavano 30 minuti all’inizio del match: i fratelli Bryan avevano appena vinto il titolo di doppio battendo in finale () la coppia Ivan Dodig-Marcelo Melo per il loro decimo trionfo in stagione, e la folla non aspettava altro che gustarsi l’episodio numero 37 tra due grandi campioni. E invece è accaduto l’incredibile: Federer si è ritirato. E’ solo la terza volta in 17 anni di carriera da professionista che la parola walkover accompagna il nome dell’elvetico: era successo a Parigi-Bercy nel 2008 (avrebbe dovuto giocare contro James Blake) e due anni fa a Doha, prima di scendere in campo contro Jo-Wilfred Tsonga. E’ probabile, ma si attende conferma, che Federer abbia deciso che, almeno per quest’anno, la Coppa Davis è più importante: tra cinque giorni sarà in campo per affrontare la Francia in finale, per regalare al suo Paese il primo storico titolo. Lo farà insieme all’amico Stan Wawrinka, cui ieri aveva annullato quattro match point per vincere una semifinale che sembrava persa. Un segno del destino, avevano pensato in molti; no, il campione delle ATP Finals 2014 è Novak Djokovic che mette in bacheca il titolo numero 48 in carriera, il quarto al Master (appaia Ilie Nastase) e il terzo consecutivo, cosa che non riusciva a Ivan Lendl (fine degli anni Ottanta). Siamo sicuri che anche lui, che in questo modo consolida il primato nel ranking ATP, abbia un leggero sapore amaro in bocca; ma questo è quanto, e questo titolo è il modo migliore per celebrare un 2014 straordinario. Per Federer, tanti applausi comunque: “Ho voluto dirvelo personalmente, ho lavorato tutto l’anno per essere qui ma alla fine mi sono reso conto di non farcela”. Da vero signore, ci ha messo la faccia.
Era il 27 novembre 2011: l’ultimo trionfo di Roger Federer alle ATP Finals. La venue era la stessa di oggi: la O2 Arena di Londra. Diverso l’avversario: Jo-Wilfried Tsonga, che aveva clamorosamente eliminato Rafa Nadal nel round robin. La finale era stata splendida, tanto quanto l’incontro di primo turno che già Federer aveva portato a casa; con il punteggo di 6-3 6-7 6-3 il Re aveva vinto per la sesta volta il Master di fine stagione, staccando definitivamente Ivan Lendl e Pete Sampras nell’albo d’oro. Da allora però Federer non ha più vinto: l’anno successivo perse la finale contro Novak Djokovic, nel 2013 fu eliminato in semifinale da Rafa Nadal. Quello che sfida oggi Djokovic per il titolo è un giocatore totalmente diverso da quello che abbiamo visto dodici mesi fa; sempre che non giochi come ha fatto ieri contro Wawrinka…
Il grande giorno è finalmente arrivato: si gioca oggi la finale delle ATP Finals 2014. Alla O2 Arena di Londra, alle ore 19 italiane, va in scena il match che tutti si aspettavano; quasi una resa dei conti, anche se non ci sarà in palio la prima posizione del ranking mondiale (corsa chiusa dopo il round robin). Anche così però Novak Djokovic-Roger Federer è un match da seguire con il fiato sospeso, sempre in piedi o quasi, perchè a ogni scambio qualcosa può succedere. Oggi sono i migliori giocatori al mondo: lo dice non soltanto la classifica ma anche quello che si vede sul campo e landamento generale della stagione. Che sarà chiusa dopo questa finale, con leccezione della Coppa Davis il cui titolo sarà in palio tra il 21 e il 23 novembre. Dunque eccoci alla finale: per seguirla dovete andare su Sky Sport 2, che trovate al canale 202 del satellite, con la telecronaca di Elena Pero e il commento tecnico di Paolo Bertolucci, mentre da studio Stefano Meloccaro presenterà i temi principali dellincontro affiancato da Laura Golarsa. Lo streaming video è garantito a tutti gli abbonati al pacchetto Sport grazie a Sky Go, applicazione attivabile su PC, tablet e smartphone. Non mancheranno poi gli aggiornamenti in tempo reale, con tutte le statistiche e i numeri dell’incontro, da parte del sito ufficiale del torneo (www.barclaysatpworldtourfinals.com) tramite il live score, mentre se siete appassionati di social potete consultare i profili ufficiali del circuito di tennis maschile che sono facebook.com/ATPWorldTour e, su Twitter, @ATPWorldTour. Ricordiamo che alle ore 16 si giocherà la finale del doppio: i fratelli Bryan, Mike e Bob, sono già nella leggenda ma provano a entrarci ancora di più sfidando il duo Ivan Dodig-Marcelo Melo, che per come stanno giocando hanno ben poco da invidiare agli avversari. Ma tutta lattenzione, logicamente, è sul singolare: entrambi gli sfidanti sono arrivati in finale perdendo un set ieri. Se però Novak Djokovic ha sostanzialmente passeggiato sul povero Kei Nishikori, salvo un passaggio a vuoto nel secondo parziale, Roger Federer ha visto le streghe contro il suo connazionale e grande amico Stan Wawrinka: non sono tanto i quattro match point annullati, quanto che il Re è stato più volte graziato da un avversario che ha giocato alla grande ma ha mancato i punti che pesavano sul serio, non riuscendo a confermare del tutto la sua superiorità. Roger, che ha perso tre volte il servizio in semifinale (era a quota zero nei tre match di round robin) ha sofferto i colpi in profondità di Wawrinka senza mai riuscire a imporre il suo ritmo. Ora che è in finale però va temuto ancora di più, perchè raramente sbaglia due incontri in successione. Sarà lincontro numero 37 tra i due: precedenti 19-17 Federer, che è avanti 3-2 nel 2014 grazie ai successi di Dubai, Montecarlo e Shanghai (sempre semifinale) mentre Djokovic ha vinto le finali di Indian Wells e soprattutto Wimbledon, uno degli incontri più belli degli ultimi anni. Anche nel 2012 questa sfida si era giocata in finale, con vittoria del serbo (7-6 7-5) che si era ripetuto nel round robin dello scorso anno. Per Federer questo potrebbe essere il settimo Master in bacheca: è già davanti a tutti ma staccherebbe ancor più Pete Sampras e Ivan Lendl, fermi a quota 5. Per Djokovic potrebbe essere laggancio a Ilie Nastase a quota 4 oltre che il terzo titolo consecutivo, unimpresa che non riesce dai tempi di Lendl (1985-1987). Sarà anche lennesimo duello tra Boris Becker e Stefan Edberg, pur se dalle rispettive panchine: a livello di ATP Finals il tedesco ha tre titoli (1988, 1992 e 1995) mentre lo svedese si è aggiudicato ledizione del 1989, battendo in finale proprio il suo storico rivale.
(Claudio Franceschini)