La stagione 2014 di tennis si sta per chiudere. Resta solo un appuntamento: la finale di Coppa Davis. Si giocherà nel fine settimana allo Stade Pierre Mauroy di Lille, e sarà Francia-Svizzera. Da una parte una nazionale storica, la cui leggenda si è costruita con sei titoli consecutivi tra il 1927 e il 1932, spezzando il dominio degli Stati Uniti grazie ai Quattro Moschettieri (Henri Cochet, Jacques Brugnon, Jean Borotra e René Lacoste) e che poi ha vinto altre due volte; dallaltra la confederazione che mai ha trionfato, perdendo una finale epica contro gli Stati Uniti di Courier, Agassi e uno strano ma efficacissimo doppio Sampras-McEnroe. Furbescamente, potendo scegliere la superficie su cui giocare, la Francia ha scelto la terra rossa: in questo modo riduce almeno leggermente il margine di svantaggio, poi spererà che i suoi giocatori siano al 100% della forma e sfruttino il fattore campo (sappiamo bene che da queste parti la folla può essere molto rumorosa). Vediamo allora come si presentano le due squadre allappuntamento. 



Sulla carta non si parte affatto male: Tsonga ha battuto Federer nella finale di Toronto e già in passato lo aveva fatto soffrire, Monfils è andato ad un passo dalleliminare il Re agli Us Open. Presi in senso assoluto sono inferiori ai due singolaristi svizzeri, ma siamo sul rosso; Tsonga ha giocato una semifinale al Roland Garros non per caso. Avere Richard Gasquet come terzo (giocherà il doppio) è un lusso, anche se il ventottenne di Béziers è in calo; la coppia con Benneteau è superiore a quella elvetica. Molto dipenderà da Monfils: se è quello di Flushing Meadows può prendersi anche due punti nel singolare. 



Tutto ruota attorno a Federer: il Re è arrivato a Lille e già questa è una notizia. La schiena ha iniziato a fare le bizze nel corso della semifinale del Master contro Wawrinka (a proposito: un ottimo allenamento per entrambi) e sappiamo bene cosa voglia dire se quella parte del corpo non è al 100% (il 2013 di Roger lo ricordano in molti). Wawrinka è tornato in stato di grazia a Londra, ma la superficie non lo avvantaggia: è stato finalista a Roma (2008) e Madrid (2013) ma il suo servizio che può essere letale viene rallentato e addio grande vantaggio. Certo se Federer è davvero lui cè poco match perchè anche sul rosso è superiore agli avversari, ma attenzione: il doppio Chiudinelli/Lammer parte un gradino sotto. 



Pronostico: diciamo Svizzera. Perchè Federer e Wawrinka hanno stretto un patto dacciaio a inizio anno e fin qui sono arrivati quasi passeggiando, perchè a Roger manca solo questo trofeo (oltre alloro olimpico) e per essere a Lille ha dato forfait per la terza volta in 1221 partite. Anche considerando la superficie e il pubblico, la coppia di singolaristi rossocrociata merita almeno una Davis in carriera. 

(Claudio Franceschini)