Non solo la Serena Williams dei record, la sempre affascinante Maria Sharapova, la nuova pretendente al trono Simona Halep o la Petra Kvitova che si è ripresa Wimbledon e Fed Cup. Il mondo del tennis femminile è vario e interessante; nell’ultima stagione abbiamo visto crescere giovani giocatrici che si sono già distinte per interessanti risultati. Basta guardare il ranking; nelle prime 50 al mondo ci sono due ragazze del 1994 – una delle quali, Eugenie Bouchard, è numero 7 – e una del 1995. Segno di un ricambio generazionale che forse si inizia a intravedere; basti pensare al fatto che l’esordiente dell’anno 2014 è Belinda Bencic, che ha compiuto 17 anni lo scorso marzo ed è numero 32 del ranking WTA. Ma la giocatrice più giovane tra le prime 100, a oggi, è Ana Konjuh; lei pure del 1997, senonchè i 17 anni li deve ancora compiere (il 27 dicembre). Alla prima settimana della stagione era numero 259; in data odierna è 91 (è già stata 84) e ha dunque scalato più di 160 posizioni in classifica. Ex numero 1 tra le juniores, con due Slam conquistati (Australian Open e Us Open), la Konjuh ha chiuso la sua prima stagione da professionista; un anno fa ci aveva raccontato le sue sensazioni sull’imminente ingresso nel mondo WTA, oggi a IlSussidiario.net ha tracciato il bilancio della stagione e posto già qualche obiettivo per i giorni che verrano.
Ana, si è appena concluso il tuo primo anno da professionista: sei soddisfatta dei risultati ottenuti? Sì, decisamente. Ho iniziato la stagione oltre la duecentesima posizione del ranking mondiale, ho subito un’operazione chirurgica e sono stata fuori 4 mesi; ho giocato tanti tornei con buoni risultati, posso dirmi soddisfatta di com’è andata la stagione. Devo dire grazie in particolare al mio team per avermi sempre supportato in questo anno.
A proposito, il gomito operato sta bene? Sì, l’operazione è andata benissimo, sono rientrata nei tempi stabiliti e non ho più avuto problemi.
Tra i risultati ottenuti ci sono il terzo turno a Wimbledon e la semifinale a Istanbul: ti aspettavi qualcosa del genere? Devo dire che non avevo obiettivi specifici, puntavo più che altro a essere in forma dopo l’operazione; sai, all’inizio un po’ di paura c’era. Ma sono molto contenta: ho raggiunto anche tre semifinali ITF (a Saint-Gaudens, Poitiers e Nantes, ndr) e sono nella Top 100.
Parlaci del tuo primo incontro dell’anno: a Auckland, contro Roberta Vinci, è arrivata subito una vittoria… E’ stato sicuramente un gran giorno. Ero entrata nel tabellone principale con una wild card, giocavo di fronte a una grande folla perciò ero un po’ nervosa; in più all’epoca Roberta era nella Top 15, un’avversaria durissima. Dopo aver perso il primo set mi sono detta che non avevo niente da perdere e dovevo giocare come sapevo, punto dopo punto e vivendo il momento… e alla fine ho vinto!
A livello juniores sei stata numero 1 del mondo e hai vinto due Slam: quanta differenza c’è tra quel mondo e quello dei professionisti?
Ce n’è tanta. A livello juniores capita di vincere partite “facili”, si ha come l’idea di essere ancora bambini (ride, ndr); tra i professionisti è tutta un’altra storia perchè nessuno ti regala niente, devi sempre dare il 100% ed essere super concentrata, combattere sempre e su ogni punto.
Adesso inizia un nuovo anno: quali aspetti del tuo gioco intendi migliorare maggiormente? Voglio migliorare in particoare sul movimento delle gambe e dei piedi; devo inoltre lavorare ancora sulla prima di servizio che non è sempre così efficace, e credo che in certi momenti potrei ragionare di più, posso migliorare a livello tattico e mentalmente nel corso degli incontri.
Quali sono i tuoi programmi per i primi mesi dell’anno? Come ho fatto l’anno scorso giocherò a Auckland, sono entrata nel tabellone principale; dopo la sosta avrò 17 giorni per prepararmi al meglio; sarò agli Australian Open e forse in mezzo potrei andare a Sydney, dipende da quale sarà il mio ranking. In febbraio ci sarà la Fed Cup e poi i tornei di Dubai e Doha.
Obiettivi per la prossima stagione? Sicuramente quello di stare bene fisicamente ed essere in forma; punto a entrare nella Top 50, per me sarebbe un altro livello rispetto a oggi. Poi, si vedrà quel che arriverà.
(Claudio Franceschini)