All’età di ottant’anni è morto Aurelio Milani, ex centravanti e calciatore professionista dal 1952 al 1957. Milano nacque a Desio (provincia di Monza e Brianza) il 14 maggio 1934; cresciuto calcisticamente nell’Aurora fu prelevato dall’Atalanta che nei primi anni ’50 lo aggregò alla prima squadra. Gli esordi da professionista avvennero nel Fanfulla (1953-1955) mentre con il Monza cominciò ad andare a segno con una certa regolarità (37 gol in due stagioni, dal 1955 al 1957 in Serie B). Nel 1957-1958 il passaggio alla Triestina che ritornò in Serie A grazie anche ai suoi 17 gol in 30 partite. L’anno successivo Milani fu acquistato dalla Sampdoria dove rimase fino al 1960; dopo una stagione al Padova (1960-1961) un biennio alla Fiorentina (capocannoniere in A nel 1961-1962, 22 reti alla pari con Josè Altafini), quindi il passaggio all’Inter nell’estate 1963. Milani contribuì ai grandi successi della squadra nerazzurra allenata da Helenio Herrera: uno scudetto, due Coppe dei Campioni ed altrettante Intercontinentali. In particolare il centravanti è ricordato per il secondo gol segnato al Real Madrid nella finale europea disputata al Prater di Vienna (3-1), il 27 maggio 1964. Milani dovette interrompere la carriera a causa di problemi alla schiena: le sue ultime partite furono con la maglia del Verbania nella stagione 1966-1967. Attaccante dotato di ottime qualità fisiche e buon senso del gol, conta anche una presenza con la nazionale maggiore, il 10 maggio 1964 nell’amichevole contro la Svizzera disputata a Losanna e conclusasi 1-3 in favore degli azzurri.



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