Il Milan batte l’Udinese per 2-0 grazie a una doppietta di Menez. il francese è senza dubbio il migliore in campo. Nei rossoneri bene anche Mexes, Bonaventura ed El Shaarawy; ancora indietro nella preparazione il giovane Van Ginkel. Nei friulani si salvano in pochi: ok Karnezis, malissimo Domizzi e Danilo. Almeno cinque episodi dubbi pendono sul suo capo. Nel primo tempo non concede rigore dopo il contatto Menez-Heurteaux: decisione che appare corretta. Al 16′ Rami colpisce di testa la sfera e sembra battere Karnezis: secondo il direttore di gara il pallone non è entrato del tutto. In questo caso permangono fortissimi dubbi. Nel secondo tempo l’Udinese si lamenta molto per il rigore concesso al Milan: Domizzi spinge Honda che sembra toccare prima la palla con la mano. Poco prima, gli ospiti reclamano a gran voce un rigore su Badu per presunto fallo di Armero: poteva starci il penalty. Espulso, nell’occasione, Domizzi. Minuto 70: Essien viene espulso per doppia ammonizione. Il fallo su Allan sembra esserci ma il secondo giallo appare eccessivo. Giornata no per il fischietto di Roma. 



Milan-Udinese 0-0 al termine del primo tempo. Serve una scossa in casa Milan. I rossoneri non vincono più dalla trasferta di Verona ovvero da oltre un mese: era il 19 ottobre quando gli uomini di Inzaghi si imposero 3-1 sul campo dell’Hellas grazie alle reti di Honda, doppietta e un’autorete avversaria. Oggi il Diavolo dovrà vedersela con l’Udinese di Stramaccioni, ex allenatore dell’Inter. I friulani in classifica hanno gli stessi punti del Milan, 18, ma va detto comunque che anche gli ospiti si presentano a San Siro non in perfette condizioni visto che i bianconeri non vincono dal 2-0 contro l’Atalanta (26 ottobre) e hanno raccolto due sconfitte e due pareggi nelle ultime quattro gare. Insomma, senza girarci troppo intorno, chi dovesse vincere oggi avrebbe discrete possibilità di uscire dal tunnel e rivedere la luce. Veniamo alle formazioni. I locali scelgono il 4-3-3: Diego Lopez in porta quindi Rami, Mexes, Bonera, Armero, in mezzo al campo ecco Bonaventura, Essien e Van Ginkel. In attacco, assieme a Menez, falso nueve, troviamo invece Honda ed El Shaarawy. Risponde l’Udinese con Karnezis tra i pali: retroguardia composta da Piris (non ce la fa Widmer che si accomoda in panchina), Heurtaux, Danilo, Domizzi; a centrocampo spazio a Badu, Allan, Guilherme e Kone. Davanti, Di Natale è supportato da Thereau, il tutto in un 4-4-2 mascherato pronto a trasformarsi in un offensivo 4-3-3 a seconda delle circostanze. Il Milan, in campo oggi con la terza maglia, inizia molto bene con Honda (6) sugli scudi. E’ proprio il giapponese a creare i pericoli maggiori in un avvio molto frizzante; il numero 10 rossonero al 6′ serve in area Menez (6,5) il quale, dopo un corpo a corpo con Heurteaux (5,5), cade a terra. Valeri lascia proseguire; la decisione sembra giusta. Poco dopo, al 16′, il Milan si lamenta moltissimo per un gol non convalidato. In seguito ad un corner, Rami (6,5) stacca bene di testa infilando Karnezis (7): il portiere dell’Udinese para la sfera ma il pallone sembrava entrato ampiamente. L’arbitro lascia proseguire. Il Diavolo continua in questo suo forcing facendo venire i brividi a Karnezis prima con El Shaarawy (6) poi con Bonaventura (6,5); entrambi i tiri terminano fuori di un soffio. L’Udinese si fa vedere soltanto con un tiraccio di Kone (5) terminato altissimo intorno alla mezzora. Milan che invece, dopo una pausa, riprende a dominare. A un passo dall’1-0 il club meneghino con Menez il cui tiro, su sponda di Honda, finisce sul fondo di un nulla. Al 41′ lo stesso Menez confeziona un assist al bacio da spingere in rete proprio per Honda ma il giapponese manca l’appuntamento con il facile gol. Manca solo il gol al Milan.  Il Milan ha in mano il pallino del gioco. Buone azioni create dalla squadra rossonera che rendono la gara piacevole. Bello l’atteggiamento mostrato in avvio. Ok la corsia destra, da rivedere quella mancina. I rossoneri avrebbero meritato la rete per quanto visto.   MIGLIORE MILAN BONERA 6,5 – Il terzino rossonero spinge molto, in difesa è attento e mette in mezzo palloni interessanti. Peccato per il Milan che in area non ci sia Torres… . Comprensibile che il ragazzo non fosse al meglio. In fase di rodaggio; un po’ timido in mezzo al campo. In attacco non si è mai visto. I friulani hanno rischiato moltissimo in questo primo tempo. Importanti parate per il portiere dell’Udinese sia sul colpo di testa di Rami sia su altre occasioni create dai rossoneri. Uno dei tanti volti anonimi dell’Udinese in questi primi 45′. Due dubbi sulla sua conduzione: il presunto rigore richiesto da Menez non dato e il gol di Rami non convalidato. Se nel primo caso sembra aver ragione, sul secondo restano fortissimi dubbi. (Federico Giuliani)



Spettatore non pagante del match. Non compie interventi particolarmente complicati e si limita ad assistere i compagni da posizione favorevole.

Il difensore tuttofare del Milan gioca, dopo alcune prestazioni deludenti, una gara discreta. Bene il primo tempo, dove Bonny spinge sulla destra che è una meraviglia; nella ripresa il capitano cala i ritmi e commette qualche errore evitabile. 

Il francese si è trasformato: da panchinato/separato in casa a difensore fondamentale nell’economia del Diavolo. Non si fa mai sorprendere ed è bravo nel finale a chiudere un paio di buchi potenzialmente pericolosi. 



Titolare per necessità. Il colombiano è piuttosto confuso, vorrebbe spaccare il mondo per far vedere a Inzaghi il suo vero valore ma spesso perde palloni banali. Cala nel finale.

Il migliore nel centrocampo rossonero. Sfiora il gol nel primo tempo ed è l’unico dei tre in mezzo che prova a inventarsi qualcosa quando l’Udinese si chiude a riccio. 

Espulsione a parte, il ghanese si è rivelato lento e macchinoso. Accanto a Van Ginkel, non al meglio della forma, questo deficit è parso più evidente. 

Il ragazzo rientrava dopo un lungo infortunio e deve ancora recuperare la forma migliore. La condizione è approssimativa; da valutare con calma in altre circostanze (dall’87’ MONTOLIVO SV – Il Milan riabbraccia il suo capitano).

Uno dei più pimpanti. Nei primi 45′ è il valore aggiunto della squadra di Inzaghi. Si procura il rigore dell’1-0 di Menez (dall’81’ POLI 6 – Fa il suo; vicino al gol a tempo scaduto).

Stratosferico. Segna il primo gol su calcio di rigore; il raddoppio è però una vera e propria perla. Il francese è l’uomo chiave del Milan formato Europa (dal 78′ PAZZINI 6 – Voto di incoraggiamento. Quei gol, uno come lui, deve però farli).

Il Faraone continua a percorrere la strada del recupero verso i tempi d’oro. Nulla da dire sul suo conto ma avrebbe potuto fare qualcosa in più.

La squadra è tornata alla vittoria. A tratti i rossoneri hanno convinto anche se in mezzo al campo manca qualità per poter sviluppare la manovra in modo più lineare.

Salva i suoi in almeno due circostanze. Bravo su Rami nel primo tempo, attento nel finale su El Shaarawy. Portiere interessante. 

Si fa vedere di tanto in tanto nella metà campo avversaria ma non è mai un vero problema per il Milan. 

Giornata da dimenticare. Menez gli fa venire il mal di testa; il difensore non riesce mai a innalzare un muro resistente. 

Forse il peggiore della retroguardia friulana. Si fa saltare come un birillo da Menez in occasione del 2-0.

Commette il decisivo fallo da rigore che cambia il volto della partita. Oltre a questo aveva sofferto molto nella sua zona di competenza nel primo tempo. 

Un fantasma in mezzo al campo. Mai un acuto da parte di questo ragazzo che potrebbe dare di più.

Il migliore dei centrocampisti dell’Udinese. Lotta come un leone e non si tira mai indietro. 

Altra delusione. Sbaglia anche le cose più semplici e non riesce a fare filtro. 

Un desaparecido come molti suoi compagni. Sul suo conto, un tiraccio altissimo nel primo tempo. Poi il nulla (dal 75′ BRUNO FERNANDES 5,5 – Leggermente meglio di Kone).

Non demerita del tutto ma nei momenti decisivi sembra deconcentrarsi. 

Questa volta Totò ha toppato. Mai un pallone giocabile, è vero, ma l’attaccante bianconero non fa nulla per aiutare la squadra.

(dal 67′ PASQUALE 6 – Entra in campo per sostituire Di Natale. Si adegua ai compiti di Stramaccioni anche se non riesce a dare una scossa al match).

I suoi giocano una pessima gara. Episodi arbitrali a parte, quella vista a San Siro non era la vera Udinese.

(Federico Giuliani)