Il Chievo supera l’Hellas Verona per 1-0. Decide il match, Alberto Paloschi ma il migliore in campo è Hetemaj. Bene tra le fila clevensi, anche Radovanovic. Nel Verona deludono in molti; si salvano soltanto Toni, Moras, Gonzalez e l’incolpevole Benussi. Pesa moltissimo l’errore in occasione del gol del Chievo. Paloschi, al momento del crosso di Zukanovic, era in netto fuorigioco. Non aiutato dagli assistenti. 



Un derby è sempre un derby sia che si tratti di Milan-Inter, Roma-Lazio, Genoa-Sampdoria o, come nel nostro caso, di Hellas Verona-Chievo. L’anticipo della 16^giornata di Serie A previsto per le 12:30 mette di fronte due squadre separate da un profondo campanilismo accresciuto soprattutto negli ultimi anni. I padroni di casa sono reduci da una vittoria esterna sul campo dell’Udinese che ha riconsegnato fiducia a tutto l’ambiente dopo un novembre nero; gli ospiti, al contrario, da quando è arrivato Maran in panchina a sostituire Corini, hanno iniziato a fare punti nonostante l’ultimo stop interno contro l’Inter. Qual è la posta in palio della gara di oggi? Come in ogni stracittadina – usiamo tale termine con le dovute proporzioni – conta vincere per il prestigio e l’onore ma è innegabile che l’obbiettivo di entrambe le squadre sia quello della salvezza: Chievo che naviga in zone pericolosissime, Verona relativamente più tranquillo anche se Mandorlini deve iniziare a fare punti per evitare di incorrere in brutte sorprese. Dopo questa dovuta premessa, si aprano le danze del ‘Derby della Scala’. Il Verona scende in campo con alcune sorprese a cominciare dal portiere Benussi preferito a Rafael; difesa a tre con Moras, Marquez e Guillermo Rodriguez; a centrocampo Brivio e Martic esterni mentre Halfredsson, Tachtisidis e Lazaros interni. Coppia d’attacco formata da Toni e Nenè; quest’ultimo ha vinto il ballottaggio con Nico Lopez. Risponde il Chievo di Maran con un classico 4-4-2: Bizzarri tra i pali quindi Frey, Gamberini, Cesar e Zukanovic a formare il reparto arretrato; Birsa, Radovanovic, Izco ed Hetemaj a centrocampo con Meggiorini affiancato a Paloschi. Nonostante le due squadre si affrontino a viso aperto senza nulla lasciare al caso lo spettacolo in campo è piuttosto limitato per le buone organizzazioni delle difese. Se il Verona però fatica a creare fluidità di manovra palla al piede complici i mancati movimenti dei tre centrocampisti, il Chievo appare più intraprendente con Hetemaj (6,5) sugli scudi. I locali sono monotoni e prevedibili quando impostano il loro gioco con Marquez; i lanci del messicano per Toni sono quasi tutti preda degli attenti Cesar (6) e Gamberini (6,5). Il primo tiro del match, arriva al 10′ quando Radovanivic cerca il gol della domenica con un un siluro dai 35 metri ampiamente sul fondo. Poco dopo risponde il Verona con Toni; intelligente tocco dentro di Lazaros (5,5) per Toni (6), murato. In mezzo a mille falli, gli uomini di Mandorlini sfiorano il vantaggio al 19′; errore di Cesar che perde palla in zona pericolosa, quindi affondo di Martic (6) sulla destra che mette in mezzo per Nenè (5,5). L’attaccante cerca una complicata rovesciata deviata in corner da Gamberini. Alla mezzora torna a farsi vedere il Chievo con un tentativo di Zukanovic (6): sinistro alle stelle dalla distanza. Nel finale la gara tende ad accendersi; piovono i cartellini gialli (tre dei quattro complessivi arrivano nell’ultimo quarto d’ora di match) e si accendono gli animi di alcuni giocatori. In quanto a palle gol, nemmeno l’ombra. Da segnalare giusto un paio di tentativi: una girata del solito Toni nell’Hellas e un altro tiro da fuori di Radovanovic (6) bloccato da Benussi (6).  Gara spezzettata e bloccata in cui regna l’equilibrio. Poche occasioni e attacchi spuntati. Da un derby ci si aspetta di più: non basta la grinta dei giocatori e lo spettacolo dei tifosi sugli spalti. Squadra priva di idee. La manovra di gioco è molto lenta, nessuno accende la luce e i rifornimenti dalle fasce per Toni scarseggiano. In compenso, buona l’organizzazione difensiva.   E’ lui il giocatore chiave degli scaligeri. Lotta come un leone anche se i rifornimenti sono scarsi e non sempre ottimali; in più, a dannargli il derby, ci si mettono anche alcuni problemi fisici. Non si nota praticamente mai a meno di quando viene ammonito per alcune, evitabili, scintille con Radovanovic. Nervoso e mai utile in questo primo tempo. Leggermente più intraprendente la squadra di Maran rispetto a quella di Mandorlini ma poche le occasioni create. Centrocampo un po’ lento e attacco troppo sterile. Uno dei pochi a salvarsi nel reparto di centrocampo. Attacca e difende con la stessa intensità. Come Tachtsidis dall’altra parte, è uno di quelli che ancora non è sceso in campo. (Federico Giuliani)



ARBITRO (Gervasoni di Mantova) 6 – Per un po’ lascia giocare poi inizia a sventolare i cartellini gialli. Buono il metro di giudizio applicato.

Non si fa sorprendere sul tiro dalla distanza di Radovanovic. Attento anche su Meggiorini. Ma sul colpo di testa di Paloschi non poteva fare niente.

Grinta ed esperienza per il difensore dell’Hellas che, nel secondo tempo, accusa anche alcuni problemi fisici. Resta in campo fino all’ultimo e fa la sua partita.

Qualche amnesia di troppo per il messicano che ha sofferto e non poco gli inserimenti di Hetemaj. Non del tutto esente in occasione del gol del Chievo.



D’accordo, Paloschi era in fuorigioco ma lui era il difensore più vicino all’attaccante del Chievo che, libero, ha potuto saltare indisturbato.

Non riesce a mettere un cross calibrato a dovere per la testa di Toni. Cala nella ripresa fino a scomparire dai radar.

Alterna felici intuizioni a giocate incomprensibili. Nel complesso, l’islandese è troppo lento e prevedibile (dall’85’ SAVIOLA – sv).

Come tutti i centrocampisti dell’Hellas, non riesce a dettare i tempi della manovra che resta poco fluida dall’inizio alla fine della partita. Troppo nervoso.

Prova a impensierire Bizzarri con un paio di tiri sbilenchi ma la mira lascia a desiderare. Per il resto, passa troppo tempo a vagare per il campo senza una meta.

Rispetto a Brivio appare più convinto in fase offensiva ma soffre più del dovuto in quella difensiva. Esce in lacrime a causa di un infortunio

(dal 43′ ALE. GONZALEZ 6 – Tanto lavoro sporco per il neo entrato. Non sempre si fa trovare nel posto giusto al momento giusto, ma dà un buon contributo alla causa scaligera).

La sua partita inizia e finisce con la rovesciata che al 19′ gli viene deviata in corner. Per il resto, troppo opaco. Non una buona spalla per Toni.

Lasciato in balia dei difensori del Chievo, fa a sportellate con tutti ma non riesce ad avere un pallone decente da trasformare in gol.

(dal 69′ NICO LOPEZ 5 – Non riesce a dare la giusta scossa al Verona. Specchio della sua squadra: confuso e senza idee).

Brutta prova quella offerta dal suo Hellas Verona nel derby contro il Chievo. I suoi creano poco e la manovra corale lascia a desiderare: cambi inefficaci.

Non corre grandi rischi. In ogni caso resta attento per tutto il corso della partita.

Gara di spessore per il capitano. Non si fa mai superare nell’uno contro uno e in fase offensiva si fa notare con qualche buona galoppata.

Una sola amnesia, nel primo tempo, ampiamente riscattata da interventi decisi sugli attaccanti avversari. I palloni aerei sono tutti suoi.

Prova onesta dell’ex Fiorentina che contiene bene Nenè. Esce nella ripresa per problemi fisici.

All’inizio è uno dei più timidi poi, gradualmente, prende coraggio fino a regalare a Paloschi il pallone dell’1-0. Un assist che vale tre punti.

(dal 73′ DAINELLI 6 – Offre la sua esperienza al reparto arretrato del Chievo)

Uno dei più deludenti della squadra di Maran. Resta in campo per 90′ ma non regala mai il guizzo giusto.

Ha il piede caldo e si vede; calcia almeno tre volte verso la porta di Benussi senza però trovare fortuna.

 Il gol è di Paloschi ma lui è il migliore in campo. Il più reattivo e costante nell’arco della partita; l’azione del gol transita dai suoi piedi. Cuore e polmoni del Chievo.

Lui e Izco sono i giocatori che hanno deluso di più. Giustamente sostituito nella ripresa

(dal 57′ SCHELOTTO 6 – Offre spinta sulla corsia; con lui il Chievo alza il proprio baricentro)

Gara anonima fino al tiro scagliato nella ripresa addosso a Benussi. Non una grandissima prova la sua.

(dal 63′ PELLISSIER 6 – Quando entra il bomber del Chievo, i gialloblu hanno già iniziato a mettere all’angolo il Verona)

Prima del gol non si era praticamente mai visto poi all’81 insacca il gol della vittoria pur in posizione irregolare.

Prepara la sfida contro il Verona nel migliore dei modi e porta a casa tre punti pesantissimi. 

(Federico Giuliani)