Quando succede a lui fa sempre un pò più notizia. Zdenek Zeman è stato esonerato dal Cagliari e la cosa fa rumore, oltre che dispiacere agli amanti del personaggio. Che sono sempre tanti nonostante i risultati recenti del boemo non siano stati entusiasmanti. Zeman lascia un Cagliari terzultimo in classifica: fatale per lui la sconfitta casalinga contro la Juventus (1-3). Per la sua successone sembrano tre i nomi più caldi: Walter Zenga, Gianfranco Zola e Delio Rossi, Per parlare dell’esonero di Zeman e della situazione in casa Cagliari ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Mario Ielpo, ex portiere rossoblù dal 1987 al 1993.
Si aspettava questo esonero di Zeman? Diciamo pure che non stava facendo bene, l’esonero era nell’aria d’altra parte quando mancano i risultati il rischio c’è sempre.
Non era meglio per il Cagliari aspettare il calciomercato di gennaio? Credo proprio di no, ormai la situazione era troppo compromessa, non c’erano ragioni per aspettare.
In cosa ha sbagliato l’allenatore boemo? E’ come al solito estremista nelle sue idee calcistiche, ha la sua idea di gioco e prosegue sempre con quella, senza adattarla alle varie circostanze, ai momenti, alle diverse squadre in cui va. Certo è bravo nel lanciare giocatori e nel proporre un certo tipo di calcio molto d’attacco, ma al Cagliari per il momento non sta bastando.
E in cosa ha sbagliato il Cagliari? La nuova società è alle prime armi con il calcio di Serie A e manca d’esperienza, forse era meglio partire con un allenatore meno rischioso rispetto a Zeman. Forse Cellino era più esperto nel muoversi sul mercato e nella gestione complessiva di un club come il Cagliari.
Crede che questa rosa avrebbe fatto meglio con un altro allenatore? Non lo so però forse un altro allenatore avrebbe rivisto alcune delle sue impostazioni di base, cosa che Zeman non fa perché porta sempre a fondo le proprie idee. Un esempio di questo è stata la gestione di De Rossi nella sua seconda esperienza alla Roma: lo lasciava spesso in panchina mentre tutti gli altri allenatori lo hanno utilizzato più o meno sempre.
Resta il fatto che al di là dei risultati Zeman rimane un personaggio interessante: perché? Incarna l’idea del bel gioco, di un calcio che possa far divertire e regalare emozioni a prescindere dal risultato. Però il bel gioco non può essere fine a sè stesso, nel calcio non può essere separato dal raggiungimento dei risultati.
Lei che giudizio ha di Zeman?
Lo ritengo un allenatore molto valido, capace di insegnare calcio e lanciare i giocatori giovani. Sa plasmare le squadre partendo da zero, lo dimostrano alcune sue esperienze in cui ha ottenuto risultati significativi e inaspettati.
Perché il boemo divide sempre gli appassionati di calcio? Forse anche per la sua polemica contro la Juventus, che ha portato i tifosi italiani a schierarsi con o contro di lui.
Chi vede bene come suo sostituto? Si parla di Zola, Zenga, Delio Rossi… Zola ha il vantaggio di essere sardo ma non ha esperienza nel campionato italiano, ha allenato il West Ham in Premier League e poi il Watford in Champioship ma sono esperienze diverse. Zenga è un allenatore molto valido che ha già avuto esperienza positive in Serie A, poi ha trent’anni di carriera alle spalle e ha girato molto, potrebbe essere in grado di adattarsi bene. Delio Rossi d’altra parte è una certezza per il nostro campionato.
Chi sceglierebbe? In ogni caso ci vorrà un allenatore esperto, posso dire che Zenga non lo vedrei male a Cagliari.
Crede che la squadra si salverà? La situazione per la lotta salvezza è intricata, il Parma è dentro fino al collo ma anche il Cesena non mi sembra messo bene. Poi ci sono le due veronesi, l’Hellas ha più qualità ma il Chievo è più abituato a lottare, così come l’Atalanta che non molla mai facilmente. In più l’Empoli che per adesso sta giocando un bel calcio a differenza delle altre. Il Cagliari dovrà svegliarsi subito e fare risultati, altrimenti il rischio Serie B sarà concreto.
(Franco Vittadini)