Bella e folle, incredibile e divertente: potremmo sprecare aggettivi e risultare in altri anche un pò banali, ma Cagliari-Modena 4-4 (9-8 dopo i calci di rigore) è stato davvero un evento di tale unicità da meritarseli tutti. Conti (palo), Schiavone (gol) Rossettini (gol), Nizzetto (gol); Farias (gol), Granoche (gol); Joao pedro (gol), Gatto (fuori); Crisetig (parato), Osuji (parato); Longo (gol), Marzorati (gol); Murru (gol), Cionek (parato).  



Un monologo rossoblu, un vero e proprio predominio territoriale e di occasioni da gol: leggendola con gli occhi rigorosi e freddi delle statistiche, la partita più pazza ed incerta dell’anno è (quasi) una delusione. Perchè in effetti, immersi nel clima agonistico del Sant’Elia, era difficile quantificare la superiorità pur abbastanza evidente del Cagliari sul Modena. Ed il fatto che lo stesso Modena avesse sempre preso il timone del punteggio andando in vantaggio 4 volte, recuperato sempre e all’ultimo momento dal Cagliari, aveva un pò mascherato i dati reali, facendo si che gli splendidi gol di Luppi e Granoche aumentassero i confini di una prestazione in realtà non così eccezionale, in termini di valutazione totale degli ospiti. Oltre al possesso di palla 59 a 41% per i padroni di casa ad impressionare sono i numeri delle palle giocate e della supremazia sul terreno di gioco. 822 a 526 le prime, 19’30” a 6′ addirittura la seconda. Una sentenza senza appello, che a questo punto avrebbe fatto risultare completamente immeritato lo ripetiamo, sempre rileggendo tutto con occhiali da professori di statistica un eventuale colpaccio modenese. E a suggellare il tutto ecco i 3 podi di palle recuperate, passaggi riusciti e tiri: dei 9 slot disponibili solo 2 sono occupati da giocatori di Novellino, ovvero Cionek (secondo) nei palloni strappati agli avversari e Rubin (terzo) per conclusioni verso la porta. Un parziale dominato, guarda caso, da Samuele Longo. Minuto di ingresso in campo, 80′. Questo è il calcio.



Spazio alle interviste del post partita. Zdenek Zeman, in antitesi rispetto allo stato d’animo predominante a Cagliari per l’impresa e per l’entusiasmo della rimonta “infinita”, bastona con durezza i suoi: “Non sono contento della prestazione nè dei tre gol fatti, salvo solo il quarto gol perchè è stata una bella azione preparata ha detto il boemo, secondo quanto riporta il sito del ‘Corriere dello Sport’ Per il resto, risultato a parte, c’è poco da salvare. Ho visto il gruppo felice ma io non lo sono, non ho visto quasi nulla del mio calcio“. Poi spazio alle considerazioni sul giovane attaccante classe 1993 dell’Inter, in prestito quest’anno in Sardegna, Samuele Longo. L’uomo della provvidenza questa sera (dopo Farias) per Zeman: “Longo ha fatto bene e si è sbloccato. Forse ho sbagliato formazione per il tipo di calcio che volevamo fare“.



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