Probabilmente non passerà mai alla storia come regina della sua disciplina, ma Jackie Chamoun l’ha fama l’ha già raggiunta. Purtroppo, dalla porta sbagliata: un video senza veli (o quasi) che risale ad un servizio fotografico realizzato ben tre anni fa tra i ghiacci della Faraya, un villaggio situato tra i 1300 e i 2300 metri nel distretto di Kesrwan. Jackie ha 22 anni e viene dal Libano: un Paese nel quale, magari senza arrivare a certi estremi conosciuti in Medio Oriente, le opinioni sul corpo della donna e sull’opportunità di mostrarlo sono piuttosto conservatrici. E così sono iniziati i guai: perchè tre anni dopo, resta un mistero; forse il fatto che la Chamoun sia in gara alle Olimpiadi invernali ha fatto pensare al governo libanese che non sia il caso di di esporre uno “scandalo”, per dirla con le loro idee, al mondo intero. Sia come sia, il ministro dello Sport e della Gioventù, Faysal Karami, ha chiesto che sia aperta un’inchiesta. Che, dovesse risolversi nel peggiore dei modi, potrebbe portare gravi sanzioni alla sciatrice. Dal canto suo lei, all’epoca del servizio, aveva definito l’esperienza come positiva, e riguardo al polverone sollevatosi ha chiesto scusa per aver dato un’immagine della donna che non corrisponde ai valori del Libano; ma ha anche aggiunto che si trattava di un calendario fotografico realizzato da Hubertus von Hohenlohe, un messicano di 55 anni appassionato di fotografia che peraltro a Sochi è l’unico rappresentante del Messico ed è l’atleta più vecchio in gara. Ogni anno realizza un calendario di questo genere, e si è difeso dicendo che “mentre stavamo registrando lei si era spogliata per cambiarsi, e il video è stato ripreso in quei momenti. Se guardate le fotografie non c’entrano nulla con il nudo, le mie foto non hanno mostrato mai niente”. E ha anche detto che è chiaro come l’intento sia quello di squalificare la povera Jackie Chamoun. Che però non è rimasta da sola: cento suoi connazionali hanno dato vita a un’iniziativa di solidarietà su Facebook, facendosi fotografare seminudi. Lo slogan: “I Am Not Naked – I strip for Jackie”, ovvero “non sono nudo, mi spoglio per Jackie”. Uno dei creatori, Mohammed Abdouni, ha definito come uno scandalo il fatto che a fare notizia sia stato il servizio osè di Jackie Chamoun piuttosto che la condizione della donna in Libano.