Nella giornata di oggi è arrivata la terza medaglia per l’Italia in questi finora poveri Giochi Olimpici invernali (poveri per i colori azzurri). Arianna Fontana ha vinto l’argento nello short track 500 metri, una gara folle come abbiamo raccontato, con una tripla caduta che ha portato all’inaspettato oro per la cinese Janrou Li, unica a rimanere in piedi a seguito della follia di Elise Christie, che prima è palesemente uscita dalla pista segnata per guadagnare spazio e poi ha stretto la curva franando addosso ad Arianna e alla coreana Seung-Hi Park, venendo squalificata dai commissari a fine gara. Ed eccola qui Arianna, raggiante alla cerimonia “dei fiori”: fa un po’ effetto questo nome, ma è così. Il comitato organizzatore ha infatti deciso che, in attesa della cerimonia vera e propria con la consegna delle medaglie, che si tiene in piazza la sera stessa dell’evento, sul luogo della gara sia allestito un podio “virtuale” grazie al quale gli atleti salutano e ringraziano il pubblico e ricevono semplicemente un mazzo di fiori, da cui il nome. Arianna Fontana sorride visbilmente contenta: lo ha detto, “questo argento per me è come un oro”. Ne ha ben donde: non sapremo mai come sarebbe andata se la Christie non le avesse in qualche modo rovinato la finale, ma va bene così.
Non solo il ritiro di Evgeny Plushenko dallo stadio del ghiaccio: dal programma corto del pattinaggio figura maschile arrivano clamorose novità. La prima riguarda Yuzuru Hanyu: 19 anni, giapponese, da oggi detiene il nuovo record del mondo nel corto con un incredibile che sostanzialmente gli mette già al collo una medaglia, se non proprio l’oro (ha un vantaggio di 15.05 punti sul quarto classificato). Poi è stata la volta di Jeremy Abbott, l’altra figura di spicco del movimento: l’americano nel corso di un volteggio è caduto e si è schiantato contro la balaustra. E’ rimasto a terra qualche secondo toccandosi il fianco, e facendo temere il peggio; ma è stato straordinario nel rialzarsi e proseguire l’esercizio, salutato dal pubblico in visibilio. Chiaramente il suo punteggio non può essere all’altezza dei migliori: è quindicesimo con 72.58 e la medaglia irraggiungibile, anche se domani dovesse eseguire un programma libero perfetto. Tuttavia è uno dei vincitori del giorno: pochi, forse, avrebbero avuto il coraggio di ripartire dopo una caduta del genere, soprattutto di chiudere così l’esercizio. Domani ritroveremo anche il nostro Paul Parkinson che però, come temevamo, non ha la possibilità di centrare la medaglia (è ventisettesimo).
La Germania ha conquistato la medaglia d’oro nella gara a squadre di slittino. Nessuna sorpresa, visto che la formazione tedesca era formata per intero dai campioni olimpici di tutte le gare fin qui disputate: Natalie Geisenberger tra le donne, Felix Loch per gli uomini e Tobias Wendl-Tobias Arlt nel doppio. Il loro tempo complessivo è stato di 2’45″649, inarrivabile per tutte le altre staffette. Infatti la Russia, pur seconda e quindi medaglia d’argento, ha subito un ritardo di oltre un secondo (1″030, per la precisione) trascinata da Albert Demchenko ma con prestazioni solide anche da parte della donna e del doppio. La vera sorpresa compare però al terzo posto, dove troviamo una impronosticabile Lettonia: Andris Sics-Juris Sics hanno confermato la loro ottima forma dopo il bronzo di ieri nel doppio, ma anche Martins Rubenis ha sfoderato una prova degna del podio del singolo su cui salì a Torino nel 2006. Pur con un ritardo di 1″646, la medaglia è così diventata realtà. La gara dell’Italia, quinta, è andata sostanzialmente secondo le previsioni: purtroppo abbiamo pagato la prestazione di Sandra Gasparini, sesta fra le donne. Armin Zoeggeler ha fatto il suo, terminando terzo tra gli uomini alle spalle di Loch e Demchenko (proprio come nel singolo). Di più poteva fare anche il doppio formato da Christian Oberstolz-Patrick Gruber, anche loro sesti nel parziale dei doppi. Con queste premesse, era impossibile salire sul podio, che comunque è sfuggito per poco più di un decimo dalla sorpresa Lettonia (con il Canada di mezzo).
Si è fermato, rinunciando a gareggiare nel programma corto della gara maschile di pattinaggio di figura. Per lui un infortunio alla schiena durante il riscaldamento: con un gioco di parole, potremmo dire che la Russia è rimasta gelata da questa notizia, nonostante a Sochi faccia molto caldo. L’idolo di casa, l’uomo più atteso, il simbolo dei Giochi di Vladimir Putin, rinuncia così a partecipare alla gara che tutto il suo Paese attendeva con ansia. Per l’Italia in gara Paul Parkinson: l’obiettivo è quello di conquistare un posto nel programma libero che domani assegnerà le medaglie.
Ha vinto la medaglia d’oro nella 20 km di biathlon uomini. Il francese era uno dei grandi favoriti della vigilia e non ha tradito le attese, chiudendo la gara con il tempo di, comprensivo del minuto di penalità per il suo unico errore al tiro. Al poligono il migliore di tutti è stato il tedesco Erik Lesser, che non ha commesso nessun errore e grazie a questo ha ottenuto la medaglia d’argento con un distacco di 12″2 da Fourcade. Completa il podio il russo Evgeniy Garanichev, terzo (con un errore) a 34″5 da Fourcade. Per il francese è il secondo oro a Sochi, dopo quello conquistato nella 12,5 km ad inseguimento, e si candida quindi ad essere uno dei grandi personaggi di questi Giochi (non solo del biathlon). Ottimo protagonista per gran parte della gara è stato anche l’azzurro Lukas Hofer, autore del miglior tempo assoluto al primo intermedio. Purtroppo però l’altoatesino ha chiuso la gara in calando, con una grave incertezza proprio sull’ultimo bersaglio (perdita di tempo e poi errore) che lo ha fatto scivolare fino alla quattordicesima posizione finale.
La medaglia d’oro dei 1000 metri pattinaggio di velocità donne è andata a Hong Zhang. La cinese si è imposta in modo autorevole con l’eccellente tempo di 1’14″02, inavvicinabile per tutte le sue rivali. L’Olanda stavolta non vince l’oro, e questa potrebbe essere una notizia, ma conferma di vivere Olimpiadi memorabili: la medaglia d’argento infatti è andata ad Ireen Wust, staccata di 67/100 dalla vincitrice, mentre la medaglia di bronzo è appannaggio dell’altra orange Margot Boer, il cui distacco dalla cinese è stato di 88/100. L’Olanda così arriva a 12 medaglie, tutte in questo sport, e la Wust sfiora la doppietta dopo l’oro dei 500. Intanto è purtroppo naufragato nel finale il sogno di Lukas Hofer di finire sul podio nel biathlon. Quando al traguardo mancano ormai solamente pochi atleti, l’oro sembra ormai certo tra le mani del francese Martin Fourcade.
In corso la gara della 20 km di biathlon uomini, tutta da seguire perché tra i migliori c’è l’azzurro Lukas Hofer, che se farà bene anche nell’ultimo poligono di tiro e nell’ultimo tratto con gli sci può essere pienamente in lotta per salire sul podio. Non sarà facile, ma l’altoatesino proverà a recitare da outsider.
Ecco le prime parole di Arianna Fontana dopo avere conquistato la medaglia d’argento nei 500 metri dello short track femminile: “È un argento che vale oro: ero consapevole delle mie capacità e volevo entrare in tutte le finali. È arrivata la medaglia e ora vedremo cos’altro riuscirò a fare. Cosa ho pensato dopo la caduta, quando mi sono ritrovata sui cuscini? Troppe brutte cose, meglio che non le ripeta… Quali sono gli ingredienti di questa medaglia? Tante piccole cose che messe insieme fanno tanto. Devo ringraziare tutta la squadra, gli allenatori, il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle e tutti gli italiani che hanno fatto il tifo. E anche quelli che sono stati in qualche modo contro di me: mi hanno fatto diventare quella che sono. Nello short track può succedere un po’ di tutto, ma l’ho scelto io quindi non posso lamentarmi. Ho utilizzato le vecchie scarpe da gara. Quelle che sto usando adesso per i miei allenatori sono difettose. Quelle nuove le ho provate, ma sono completamente diverse: dopo cinque giorni sono sbottata, ho detto basta e che rivolevo le mie vecchie scarpe. Ma se continuo e arrivo alla prossima Olimpiade, mi sa proprio che dovrò cambiarle. Il 15 abbiamo i 1500 poi c’è la finale della staffetta e dobbiamo arrivare pronte e convinte”, ha dichiarato la campionessa valtellinese ai microfoni di Sky. Le prossime due finali scattano alle ore 15.00 italiane: si tratta della 20 km di biathlon maschile (con quattro azzurri) e dei 1000 metri di pattinaggio di velocità donne.
Ha vinto la medaglia d’argento nei 500 metri donne dello short track. Una finale pazza, vinta dalla cinese Jianrou Li, ma condizionata dalla sciagurata caduta della britannica Elise Christie, che ha travolto Arianna danneggiando pesantemente anche la coreana Seung-Hi Park. Inevitabile la squalifica per la britannica, pur seconda all’arrivo, che consegna così l’argento ad Arianna, terza sul traguardo, e il bronzo alla corana che era arrivata quarta anche a causa di una ulteriore scivolata nella foga di recuperare. Fuori da questa bagarre è rimasta la cinese, che così ha vinto l’oro senza nemmeno doversi impegnare troppo, ma questo succede spesso nello short track. Resta un pizzico di rimpianto, perché non sappiamo come sarebbe andata a finire la gara in caso di svolgimento regolare, ma comunque per Arianna Fontana è la terza medaglia in tre edizioni consecutive dei Giochi, dopo il bronzo in staffetta a Torino 2006 (a soli 15 anni) e ancora il bronzo a Vancouver 2010 in questa stessa gara.
In attesa della finale di Arianna Fontana sui 500 metri donne (dalle ore 13.05), una piccola delusione è arrivata dalla staffetta maschile. Ancora una volta, nello short track succede di tutto: le semifinali hanno visto le cadute di Canada e Corea del Sud, da sempre super-potenze di questo sport, mentre gli azzurri sono arrivati alle spalle di Russia e Cina nella propria semifinale. Decisivo per i russi l’apporto del naturalizzato coreano Victor An. Le eliminazioni eccellenti spalancano le porte della finale a Olanda e Kazakistan, che non osavano sperare tanto, oltre che agli Stati Uniti, ripescati perché danneggiati dai coreani nella caduta. Ma ora tutta l’attesa è per Arianna…
È in finale dei 500 metri di short track femminile. La valtellinese ha chiuso seconda senza particolari problemi la propria semifinale, vinta dalla coreana Seung Hi-Park. Queste due atlete hanno conquistato quindi l’accesso alla gara che assegnerà le medaglie, che avrà inizio alle ore 13.05 circa (preceduta però dalla finale B). Insieme a loro ci saranno la britannica Elise Christie e la cinese Jianrou Li, rispettivamente prima e seconda nell’altra semifinale, che ha visto la caduta e quindi l’eliminazione dell’altra cinese Kexin Fan, prima del ranking mondiale e quindi alla vigilia favorita per la conquista del titolo. Tra meno di un’ora ci attendono grandi emozioni: da non perdere!
Prima medaglia d’oro per la Polonia a Sochi. La conquista Justyna Kowalczyk, che ha vinto la gara della 10 km tecnica classica di sci di fondo. Grandissima specialista di questa tecnica, la Kowalczyk ha dominato chiudendo la gara con il tempo di . Secondo posto per la svedese Charlotte Kalla, che bissa il risultato già ottenuto nello skiathlon. Nessun rimpianto comunque per la Kalla, visto che ha subito dalla vincitrice un distacco di 18″4, che indica bene il dominio della Kowalczyk. Terzo posto e medaglia di bronzo per Therese Johaug, staccata di 28″3 dalla vincitrice, che consente alla Norvegia di salire sul podio anche di questa gara. Una gara combattuta fin sul traguardo per il podio, visto che al quarto posto si è classificata la finlandese Aino-Kaisa Saarinen, staccata di soli due secondi dalla Johaug. Giù dal podio anche Marit Bjoergen, quinta. Non c’erano realisticamente speranze per le due azzurre in gara, che infatti sono rimaste nelle retrovie. Trentunesimo posto per Marina Piller, addirittura quarantesima Elisa Brocard. Intanto però è arrivata una buona notizia dallo short track: infatti, nelle batterie dei 1000 metri uomini Yuri Confortola ha conquistato la qualificazione ai quarti.
Dominio degli Stati Uniti nella gara di slopestyle maschile di freestyle. Infatti, la medaglia d’oro è andata a Joss Christensen con il punteggio di 95.80. In seconda posizione troviamo Gus Kenworthy, medaglia d’argento con il punteggio di 93.60. Terzo posto e medaglia di bronzo per Nicholas Goepper con il punteggio di 92.40. Segni particolari: tutti e tre sono statunitensi. Una dittatura che per Christensen e Goepper era iniziata già nella prima run, chiusa dai due connazionali nelle prime due posizioni; nella seconda run si è riscattato pure Kenworthy, che con una straordinaria prestazione è risalito fino alla seconda posizione, non intaccando però il primato di Christensen, che si è così laureato campione olimpico di questa nuova specialità, che proprio quest’anno è stata inserita nel programma dei Giochi. Per il norvegese Andreas Haatveit la soddisfazione di essere il primo del resto del mondo, ma il suo 91.80 gli vale soltanto il quarto posto.
Comincia bene la giornata di Arianna Fontana. La valtellinese vince il proprio quarto di finale dei 500 metri femminili di short track e accede così alla semifinale. Appuntamento alle ore 12.10, nel frattempo ci saranno le batterie dei 1000 metri maschili, con Yuri Confortola impegnato a difendere i colori italiani. In corso anche le finali di slopestyle e 10 km donne di fondo: ci attende una pioggia di emozioni…
La giornata entra decisamente nel vivo. Mentre è in corso anche la finale dello slopestyle freestyle uomini, alle ore 11.00 tutti pronti a seguire la 10 km tc donne con le azzurre Elisa Brocard e Marina Piller e la giornata dello short track, caratterizzata soprattutto dall’impegno di Arianna Fontana nei 500 metri. In rapida successione ci saranno quarti, semifinali e finale: da non perdere, sperando che l’azzurra sia protagonista sino alla fine.
Si è appena conclusa la seconda manche della gara di skeleton femminile. Nettamente al comando la britannica Elizabeth Yarnold, che domani si presenterà alle ultime due discese con ben 44/100 di vantaggio sull’americana Noelle Pikus-Pace, che nella seconda discesa ha scavalcato alla piazza d’onore la russa Elena Nikitina. Oggi la mattina sarà molto intensa: alle ore 10.30 comincia la finale dello slopestyle freestyle uomini, alle ore 11.00 ci sarà l’appuntamento con la 10 km tc donne di sci di fondo e alla stessa ora inizierà anche la giornata dello short track, che potrebbe darci grosse soddisfazioni con Arianna Fontana.
Sono iniziate le gare di oggi a Sochi: da pochi minuti si sono concluse le qualificazioni dello slopestyle maschile di freestyle. Niente da fare per l’azzurro Markus Eder, quindicesimo con 79.00 punti: in finale accedono infatti i dodici migliori, ne servivano 4 in più. Miglior punteggio assoluto per l’americano Joss Christensen (93.20), la finale scatterà alle ore 10.30 italiane. Intanto si è conclusa anche la prima manche dello skeleton donne (senza italiane): al comando la britannica Elizabeth Yarnold, adesso subito la seconda. Per il titolo bisognerà aspettare domani, al termine della terza e della quarta manche.
Sorge un’altra alba su Sochi. Le Olimpiadi invernali 2014 non conoscono pause, e a essere frenetica è soprattutto l’Italia, che attende le gare di sci alpino e l’ingresso nella pista di pattinaggio di Carolina Kostner per provare a incrementare il numero di medaglie; intanto però, visto che ci sono altre competizioni da onorare, si prova a fare quel che si può, magari sperando che le medaglie di legno siano finite qui. E allora, vediamo quali sono i titoli che si assegnano oggi: innanzitutto quello dello short track femminile, 500 metri. Arianna Fontana ha ben impressionato nella sua batteria e oggi riparte dai quarti per il suo sogno medaglia (la finale è in programma alle 13.05, naturalmente ora italiana). Ci speriamo: alla vigilia Arianna era candidata a possibile medagliata. Non ci aspettiamo molto da Markus Eder che concorre nello sloopstyle (freestyle), qualcosa in più (ma non così troppo) da Elisa Brocard e Marina Piller che sono nella 10 Km di sci nordico femminile. Nella 20 Km di biathlon abbiamo Lukas Hofer, Christian De Lorenzi, Dominik Windisch e Markus Windish. Anche qui diciamo che non dovrebbero arrivarci medaglie. Potrebbero esserci invece nella staffetta dello slittino, che parte alle 17,15: qui la nostra tradizione è decisamente più elevata e chissà che dopo Armin Zoeggeler non possa festeggiare anche l’intera squadra italiana. Ricordiamo inoltre che oggi parte il programma di pattinaggio artistico individuale maschile (oggi il programma corto, domani il libero): Paul Parkinson è il nostro rappresentante, in una gara che ha come grande attrattiva la presenza dell’idolo di casa Evgeny Plushenko.