La Juventus sgretola il Chievo, vincendo a Torino per 3-1. Nel primo tempo i bianconeri hanno chiuso con il doppio vantaggio firmato da Asamoah e Marchisio. Il risultato viene però rimesso in discussione da uno sfortunato autogol di Caceres in apertura di secondo tempo, ma ci pensa poco dopo Llorente a riallargare le distanze. Dodicesima vittoria consecutiva in casa per gli uomini di Conte che restano primi in classifica con 12 punti di vantaggio sulla Roma seconda, ma con due partite ancora da disputare (entrambe in casa). Il Chievo invece resta penultimo in classifica. La Juventus amministra il match senza incontrare particolari difficoltà. I gialloblù hanno un atteggiamento rinunciatario fin dall’avvio limitandosi a contenere le offensive bianconere, senza riuscire mai a ripartire. Le speranze degli ospiti si riaccendono grazie all’autogol di Caceres, ma pochi minuti dopo Llorente ammazza il match. Bianconeri che reagiscono con un successo al mezzo passo falso di una settimana fa. La squadra riesce a ovviare alle numerose assenze con una prestazione corale senza particolari sbavature, eccezion fatta per l’autorete. Atteggiamento rinunciatario. I gialloblù provano a difendersi per poi ripartire sugli errori degli avversari, ma la precisione latita e numerosi contropiedi muoiono sul nascere. Grazia Guana già ammonito in un paio di circostanze. Per il resto prestazione ampiamente sufficiente.
Juventus – Chievo ha archiviato il suo primo tempo sul parziale di 2-0. Decisive finora le reti di Asamoah e Marchisio. Antonio Conte per la sfida odierna deve rinunciare a Vucinic, Barzagli, Chiellini e Pepe. Il tecnico pugliese schiera i bianconeri con il 3-5-2. Buffon tra i pali è protetto da Caceres, Bonucci e Ogbonna. Sugli esterni troviamo Lichtsteiner e Asamoah, mentre nella zona centrale del centrocampo Vidal, Pirlo e Marchisio. In attacco viene provata la coppia Llorente – Giovinco. Eugenio Corini risponde con un accurato 5-3-2. Di fronte ad Agazzi si dispongono Sardo, Frey, Canini, Bernardini e Dramè. A centrocampo Radovanovic, Guana e Hetemaj, pronti a innescare Stoian e Thereau. Arbitra Valeri di Roma. La Juventus controlla fin dalla prime battute il gioco, costringendo gli ospiti a schiacciarsi nella propria metà campo. L’azione parte esclusivamente dai piedi di Bonucci per poi stringere e allargare la propria minaccia nella metà campo del Chievo. La lunga fase di possesso dei padroni di casa produca la prima occasione al nono minuto. Giovinco esplora l’area avversaria dalla sinistra e propone un cross morbido verso il secondo palo. Vidal cerca la sponda per Llorente, il quale perde l’attimo per il tiro trovando l’opposizione di Bernardini. La palla termina sui piedi di Pirlo che dal limite calcia alto. Il dominio totale della Juve prosegue a qualche minuto dopo partorisce la rete che sblocca il risultato: Asamoah si inserisce per vie centrali e dopo una serie di dribbling ottiene un rapido scambio con Llorente. Il ghanese dal limite si aggiusta la palla sul mancino e con un tiro a giro batte Agazzi. La reazione del Chievo al gol subito consiste in un tentativo maldestro da calcio di punizione di Thereau. I bianconeri amministrano con serenità e alla mezzora trovano il raddoppio. Pirlo batte una punizione velenosa che Agazzi non trattiene spingendo la sfera verso Marchisio che di destro insacca senza problemi, trovando il secondo gol in campionato. I clivensi provano a reagire timidamente, ma l’unico tentativo degno di nota è un tiro dalla distanza di Dramè. Nel finale la Juventus prova a chiudere il match, ma i gialloblù non concedono spazi. Vedremo se nella ripresa il Chievo avrà la forza per riaprire il match… K. ASAMOAH 7 LICHTSTEINER 5,5 DRAME’ 6,5 AGAZZI 5
Incolpevole sulla rete subita. Deve impegnarsi per sventare qualche cross profondo, per il resto osserva il match da lontano.
L’autogol non macchia una prestazione attenta e accurata. Forse gli manca ancora un po’ il ritmo da gara, ma sforna ugualmente una gara colma di recuperi.
Sempre attento. Conferma il suo eccezionale stato di forma non dubitando mai negli interventi e sventando un paio di circostanze potenzialmente pericolose.
In crescita. Energico e sicuro di sé riesce a spezzare diverse idee avversarie.
Non punge come al suo solito, ma quando trova spazi aggredisce inserendosi in profondità e mettendo in difficoltà la retroguardia avversaria.
Si riprende gli applausi del suo pubblico, dopo le incertezze incontrate a Verona domenica scorsa. Guerriero indomabile. (dal 39’ s.t. PADOIN s.v.)
Riesce facilmente a sganciarsi dalla marcatura a uomo che lo disturba inizialmente. C’è il suo zampino su due dei tre gol bianconeri.
Torna alla ribalta. Non è facile rispondere presente alla prima chiamata dopo diverse panchine, ma lui si ripresenta pronto e carico fin dall’avvio, trovando il secondo gol in campionato.
Conferma il suo stato di grazia sfoggiando un’ottima prestazione, impreziosita da un gol stupendo.
Spesso diventa il fulcro del gioco, riuscendo ad amministrare pericolose palle in area avversaria. Riporta a distanza di sicurezza gli avversari con un gol di testa.
(dal 26’ s.t. OSVALDO 6 Continua il suo percorso di crescita. Riesce a farsi trovare pronto in area avversaria, giungendo al tiro in un paio di situazioni. Non trova il gol per poco…)
Si destreggia bene in area avversaria, riuscendo a trovare le misure giuste per pungere. Risponde con impegno e abnegazione alle critiche, spesso esagerate nei suoi confronti.
(dal 26’ s.t. TEVEZ 6 Entra pimpante e attivo. Guida un paio di incursioni provocando il panico nella retroguardia avversaria.)
All. CONTE 7 Ritrova la sua squadra. Motivazione, attenzione e concentrazione per quasi tutto il match. Da esempio il comportamento in difesa di Giovinco nel momento della sua sostituzione.
Incerto nella respinta che origina la rete di Marchisio. Poco incisivo e attento nelle uscite.
Perde Asamoah dopo pochi minuti dall’inizio non riuscendo ad arginarlo sulla fascia. Rimedia alla situazione soltanto nel secondo tempo, ma con scarsa efficacia.
Si impegna fino allo scadere per far dimenticare l’autogol dell’andata. Recupera così più palloni di tutti.
Molte indecisioni ne condizionano la prestazione. Poco sicuro.
Si rivela impaziente e poco preciso nelle situazioni più pericolose. Anello debole.
Riesce a mettere la museruola a Lichtsteiner, respingendolo più volte indietro. Ci prova con un paio di percussioni personali senza esito positivo.
(dal 19’ s.t. RUBIN 5,5 Giunge raramente al cross, facendo rimpiangere dopo poco il compagno uscito.)
Troppo falloso e poco coordinato. Valeri lo grazia più volte risparmiandogli un’espulsione.
Non riesce a emergere. Troppi errori che causano l’interruzione di potenziali ripartenze.
Si intromette spesso a centrocampo. Tanto cuore poca precisione…
Si perde dopo pochi minuti tra le maglie bianconere, risultando totalmente assente in entrambe le fasi.
(dal 1’ s.t. PELLISSIER 6 Staziona spesso in area avversaria, riuscendo a dare importanti, quanto necessari, punti di riferimento ai compagni.)
Si fa vedere poco nella prima frazione, ma nella ripresa fa da raccordo tra i due reparti offensivi riuscendo a creare diverse opportunità con iniziative personali.
(dal 33’ s.t. OBINNA 5,5 Qualche spunto, ma nulla di interessante.)
Squadra piatta e disattenta. Nello scontro diretto di domenica prossima contro il Catania serve tutt’altra convinzione.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)