Il Milan torna a respirare aria d’Europa, l’Europa che conta. Stride nella sua situazione generale, ma l’occasione per questo non va sprecata. Certo, non sarà facile: a Milano arriva il più forte Atletico Madrid degli ultimi anni, che grazie a Simeone, ex nerazzurro in aria di derby, si è inserito nel duopolio spagnolo Barça-Real con la pretesa di far la voce grossa. Ma, ormai lo sappiamo a memoria, la musichetta della Champions di san Siro sa galvanizzare i rossoneri, e ci si attende che faccia lo stesso con un Super Mario Balotelli che, forse mai come oggi, è chiamato ad assumersi delle pesanti responsabilità dimostrando di essere un campione vero. Fattore in più, da considerare, è la panchina rossonera, occupata da uno che di Champions se ne intende: Seedorf, unico giocatore della storia ad averla vinta con tre squadre diverse (Ajax, Real e Milan). Proprio da Seedorf e Balotelli passano le maggiori speranze dei tifosi rossoneri, senza comunque dimenticare quel Kakà che la Champions, nel 2007, la vinse da solo. Intorno a loro l’olandese schiera “gli altri 9”: Abbiati in porta, Rami e Bonera al centro, Emanuelson e De Sciglio ai lati; centrocampo muscolare con De Jong ed Essien e, a supporto dei due fenomeni, Taarabt e l’insolito Poli. Il Cholo Simeone risponde con un classico 4-4-2, con Courtuois in porta, Insua, Godin, Miranda e Juanfran in difesa, Gabi e Suarez in mezzo, i temibili Arda Turan e Koke ai lati e davanti, accanto a Raul Garcia, l’asso Diego Costa, preferito a Villa in panchina.
L’avvio, come prevedibile, è scoppiettante. Ciò che non era pensabile, invece, è che a renderlo tale fossero gli ospiti: gli spagnoli infatti, quasi con fare presuntuoso, cacciano il Diavolo nella propria metà campo, schiacciandolo e intimorendolo con trasmissione di palla veloce e un paio di numeri di Diego Costa. Ma è tutta apparenza perchè i rossoneri, solidi dietro, riescono a far sfuriare i colchoneros, e intorno al decimo minuto cominciano ad invertire il trend. La scossa la dà Balotelli, che con una punizione prova a ripetere il gol col Bolgona con scarso successo, avendo però il merito di far sentire la presenza offensiva dei padroni di casa. Questi, sospinti da una Curva Sud in grande spolvero, si galvanizzano col passare dei minuti, grazie anche al timore che pian piano serpeggia nei biancorossi, oggi in maglia gialla. E, intorno al quarto d’ora, diventa puro terrore, visto che il Milan per ben due volte arriva ad un millimetro dal gol: al 14′, infatti, Kakà prende palla in area e di sinistro spara una bordata sulla traversa, mentre al 17′ Poli, splendidamente imbeccato da un fantastico Taarabt, con un gran colpo di testa costringe Courtuois al miracolo, con la palla che poi s’impatta con la base del palo. Due legni in tre minuti, san Siro in visibilio e Simeone, beccato dai tifosi, visibilmente preoccupato. La tensione madridista si avverte in due brutte entrate, una delle quali ai danni di De Sciglio, costretto ad uscire al posto di Abate. Il Milan rifiata, ma al 29′ torna a farsi pericolosissimo, ancora Kakà: bellissimo tacco di Balo in area, il brasiliano a rimorchio però, di prima intenzione, rasa traversa e rete superiore, dando solo l’impressione del gol, nell’aria ma ancora non arrivato. Al 37′ un episodio dubbio su Poli in area, ma l’ultima emozione arriva al 39′, quando Balotelli raccoglie dal limite e spara un destro dei suoi a giro sul secondo, fuori di un nulla. Gli ultimi cinque minuti servono ai rossoneri per rifiatare, e all’Atletico per riprendersi psicologicamente da una mezz’ora d’inferno. Dalla quale esce indenno, non senza tirare un profondo sospiro di sollievo.
La ripresa, come prevedibile, non è ai ritmi del primo tempo. Il Milan non ha più la prestanza fisica mostrata nella prima frazione, e l’Atletico osa qualcosa: e così, Raul Garcia con un sinistro al 47′ e Diego Costa con una rovesciata al 50′ si fanno vedere da Abbiati, comunque sempre piuttosto operoso. Dopo lo sfogo spagnolo, come in un remake di inizio partita, il Milan riprende il discorso interrotto, e prova a dare la botta definitiva per passare finalmente in vantaggio: ma sia il sinistro di Taarabt che il destro di Kakà, giunti rispettivamente al 57′ e al 59′, sono troppo deboli per impensierire Courtois. Sembrano il preludio all’assalto decisivo del Milan, e invece sono gli ultimi boccheggi di un pesce in evidente bisogno d’acqua, ma tragicamente arenato in una secca. Simeone lo capisce, e alza il baricentro dei suoi, che cominciano con più relax a fare la partita. La presenza madridista è stabile nella metà campo rossonera, e il Diavolo non riesce più a ripartire; la situazione peggiora a ridosso dell’80’, quando Seedorf perde per infortunio anche Balotelli. È il requiem dell’attacco rossonero, visto che Pazzini non è in serata; la marcia funebre della qualificazione milanista (a meno di una miracolosa resurrezione), invece, arriva pochi minuti dopo: su un errore difensivo da calcio d’angolo, all’83’, ecco il gol della beffa, di Diego Costa. Che chiude le danze, perchè i rossoneri non hanno più la forza per rialzarsi e tentare l’assalto finale, se non con un missile terra-aria di Rami su punizione che esce di un centimetro. Finisce così, con un gol ingiusto, che mette a rischio una qualificazione che, a questo punto, è difficilissima, anche se non impossibile. Ingiusto, ma non per questo immeritato: del resto, il maestro della Coppa Seedorf sa bene che, a questi livelli, merita chi vince, e c’è poco spazio per le chiacchiere. Il bel gioco, la filosofia, contano e fanno certo piacere, ma muoiono davanti alla mancanza dei risultati, checchè ne dispiaccia agli esteti del calcio. È la Champions, bellezza. (Giovanni Gazzoli – Twitter @giogazzoli)
All’83’ minuto di gioco Milan 0 Atletico Madrid 1. Gol realizzato da Diego Costa che mette a segno la rete numero 27 in 35 presenze stagionali, la quinta in questa edizione di Champions League. Cross dalla fascia destra, prolungato da una torre di testa e sul secondo palo Diego Costa non perdona, trafiggendo Abbiati sempre di testa. Punizione forse un pò severa per il Milan, che dopo inserisce anche Constant al posto di Poli.
Al 77′ minuto di gioco deve uscire Mario Balotelli, che in un contrasto di gioco di procura un infortunio alla spalla destra; al posto dell’attaccante bresciano entra Giampaolo Pazzini. Da verificare l’entità dell’infortunio di Balotelli che comunque esce dal campo con le sue forze, senza accusare troppo il colpo. In panchina gli viene apllicato del ghiaccio.
Il risultato di Milan-Atletico Madrid non si sblocca ancora, ma i rossoneri stanno cercando di segnare in tutti i modi. Dopo una staffilata a fil di palo di Kakà è il turno di Essien. Il giocatore ghanese cerca di metterla alle spalle del portiere dell’Atletico con un colpo di testa ben eseguito ma troppo largo. Bella frustata in elevazione e in totale solitudine, ma non va
E’ appena iniziato il secondo tempo: Milan-Atletico Madrid è ancora sullo 0-0. Per il momento la partita si mantiene in grande equilibrio: meglio il Milan nella parte centrale del primo tempo, ma i Colchoneros rispondono colpo su colpo e si rendono pericolosi, come in questo avvio di ripresa in cui comunque non hanno ancora creato occasioni concrete, anche se la squadra diretta da Diego Simeone sta cercando di alzare ritmo e prendere efficacia nelle verticalizzazioni. Nessun cambio per Seedorf e Simeone: ricordiamo però che i rossoneri hanno già operato una sostituzione con Abate che ha preso il posto di De Sciglio, toccato duro da Insua e costretto ad abbandonare il terreno di gioco.
Fine primo tempo a San Siro: Milan 0 Atletico Madrid 0. Nessun gol, tante emozioni: i Colchoneros partono a spron battuto e costringono i rossoneri nella loro trequarti, poi i padroni di casa escono e centrano una traversa con un sinistro da fuori di Kakà e un palo con un colpo di testa di Poli (ma è bravissimo Courtois a deviare con la punta delle dita). Già un cambio nei rossoneri: fuori De Sciglio, toccato duro da un intervento scomposto di Insua (ammonito), dentro Abate. La partita si mantiene vivace e aperta a ogni tipo di risultato
Partita vivace a San Siro, l’Atletico Madrid ha cominciato meglio ma dal decimo minuto in avanti è emerso il Milan, che al 15′ ha colto una traversa con un tiro dal limite di Kakà deviato da un difensore sul legno posteriore della porta difesa da Courtois. Che pochi minuti dopo è bravissimo a deviare sul palo la bella inzuccata di Poli, per il secondo legno colto dal Milan. Successivamente piccolo parapiglia per una brutta entrata di Emiliano Insua su Mattia De Sciglio: ammonito il giocatore dell’Atletico, e animi sedati dopo qualche attimo di tensione. De Sciglio però sarà costretto ad uscire poco dopo: al suo posto dentro Ignazio Abate.
Le formazioni ufficiali della partita di Champions League Milan-Atletico Madrid, valida per l’andata dei quarti di finale. Nel Milan gioca Poli a destra sulla linea dei trequartisti, completata da Kaka e Taarabt dietro l’unica punta che sarà Balotelli. In panchina oltre a Pazzini c’è anche Andrea Petagna, reduce dalla conquista del Torneo di Viareggio. Simeone invece opta per il modulo 4-4-1-1 con Raul Garcia ad agire tra il centrocampo e l’unica punta di riferimento ovvero il temuto Diego Costa. David Villa parte quindi dalla panchina. 32 Abbiati; 2 De Sciglio, 13 Rami, 25 Bonera, 28 Emanuelson; 34 De Jong, 15 Essien; 16 Poli, 22 Kakà, 23 Taarabt; 45 Balotelli In panchina: 1 Amelia, 5 Mexes, 81 Zaccardo, 20 Abate, 21 Constant, 11 Pazzini, 37 Petagna Allenatore: Clarence Seedorf 13 Courtois; 20 Juanfran, 23 Miranda, 2 Godin, 22 Insua; 10 A.Turan, 4 M.Suarez, 14 Gabi, 6 Koke; 8 R.Garcia, 19 D.Costa In panchina: 1 Aranzubia, 12 Alderweireld, 11 C.Rodriguez, 21 Diego, 24 J.Sosa, 7 A.Lopez, 9 Villa Allenatore: Diego Simeone Arbitro: Pedro Proença (Portogallo)
E’ la prima di Clarence Seedorf come allenatore in Champions League: dobbiamo partire innanzitutto da qui. Anche Diego Simeone si gioca il primo ottavo della principale coppa europea; l’inesperienza a questi livelli dei due allenator può pesare, anche se il Cholo dalla sua ha la vittoria in Europa League. Detto questo, sia Milan che Atletico Madrid sono squadre che vogliono avere il possesso del pallone e attaccare: i rossoneri sono forse troppo sbilanciati in avanti, per questo è importante l’inserimento di Poli nell’undici titolari perchè l’ex della Sampdoria dovrà fare lavoro di cucitura con i due centrocampisti, fondamentali nell’evitare che la squadra si schiacci troppo e quindi sempre pronti ad alzare il baricentro e proporre gioco. Il 4-4-2 dell’Atletico Madrid sfrutta le corsie laterali allargando il campo ma consentendo anche l’inserimento dei centrocampisti centrali; Arda Turan e Koke hanno anche il compito di accentrarsi e permettere le sovrapposizioni dei due terzini, con Insua che spingerà un po’ di più rispetto a Juanfran. Tanta qualità per i Colchoneros, che però spesso decidono di lasciare l’iniziativa agli avversari per poi colpire con ripartenze veloci e micidiali: giocando fuori casa potrebbe essere questa la tattica di Diego Simeone.
A San Siro si gioca una partita importantissima: le quote Snai ufficiali ci presentano uno scenario nel quale l’Atletico Madrid è favorito per la vittoria (2,20) ma il Milan si difende e può essere aiutato dal fattore campo (3,20 per la vittoria rossonera). Il pareggio vale 3,30: risultato pericoloso per entrambe, a seconda del punteggio esatto. Più o meno simile l’eventualità che solo una delle due segni un gol, o che lo facciano entrambe: Goal a 1,80 mentre il NoGoal è a 1,90. C’è poi la possibilità di scommettere sul risultato parziale/finale: ovvero, la combinazione di come si chiuderà il primo tempo e come invece la partita. Il Milan in questa stagione ha già sbloccato partite che poi non ha vinto: dovesse essere così, con pareggio finale, vincereste 15 volte la posta giocata. Dovesse addirittura perdere, saremmo a 28. Per quanto riguarda il risultato esatto, lo 0-0 vale 8: un risultato prezioso per il Milan, che terrebbe inviolata la sua porta. Un 1-1, che invece è punteggio ottimale per l’Atletico Madrid, vale 6,50 mentre le due vittorie per 1-0 valgono 8 (affermazione rossonera) e 6 (vittoria dei Colchoneros). Tutte le quote sono consultabili sul sito ufficiale Snai, www.snai.it.
E’ arrivato il grande giorno: a San Siro, ore 20.45, si gioca Milan-Atletico Madrid, partita di andata degli ottavi di finale di Champions League. La sfida dura 180 minuti: non si decide nulla oggi, però il risultato del Meazza è fondamentale perchè al Vicente Calderon l’ambiente sarà caldissimo e bisognerà arrivarci con almeno due opzioni su tre per la qualificazione. Significa naturalmente vincere, e possibilmente mantenere imbattuta la porta: i gol in trasferta valgono doppio e se i Colchoneros dovessero andare a rete le cose si potrebbero complicare. La storia di questa partita non parla di scontri diretti; tuttavia ci sono incroci tra Milan e squadre spagnole, e tra Atletico e italiane. L’ultimo di questi, i biancorossi lo hanno vinto nell’Europa League 2011-2012 (quarti di finale) andando a vincere 3-1 all’Olimpico, contro la Lazio; i rossoneri invece hanno una storia molto recente di sfide contro il Barcellona, e più in generale hanno perso le ultime quattro sfide a eliminazione diretta che hanno giocato contro formazioni iberiche. Contro i blaugrana hanno pareggiato 1-1 a San Siro nel girone, mentre lo scorso anno avevano vinto 2-0 l’andata degli ottavi. L’ultima sconfitta interna contro una squadra spagnola risale al novembre del 2011: anche in questo caso si trattava dei catalani, finì 2-3 nella prima fase. Clarence Seedorf e Diego Simeone sono al loro primo scontro da allenatori: normale, sono entrambi giovani e soprattutto l’olandese ha collezionato soltanto sei panchine con il Milan. Però, si sono affrontati tante volte da calciatori: la prima volta fu in un derby di Madrid nel giugno del 1997 (vinse Seedorf). Inoltre, si sono soltanto sfiorati in nerazzurro: l’olandese infatti è arrivato ad Appiano Gentile nel dicembre 1999, quando il Cholo aveva già lasciato da qualche mese. Ci sono doppi ex nella partita: uno di questi è José Mari, due anni nell’Atletico Madrid con 20 reti nella Liga, poi il passaggio al Milan (per 40 miliardi di lire) dove però le cose non sono andate troppo bene, infine il ritorno al Vicente Calderon per un’altra stagione. Altro attaccante spagnolo che in Italia non sfondò è Javi Moreno: una sola stagione con 2 reti in 16 presenze. Poi, ovviamente, Christian Abbiati e Christian Vieri: il secondo in rossonero fu comparsa (non con i Colchonores: 24 gol in 24 partite), il portiere invece andò a Madrid nel 2007-2008 (in prestito) quando era chiuso da Dida, accumulò 30 partite in tutte le competizioni subendo 34 gol. Poi tornò al Milan, con cui iniziò a giocare regolarmente fino a tornare titolare dopo le tre stagioni da protagonista che aveva già portato a termine in precedenza.
Il Milan arriva alla sfida della verità con la vittoria sul Bologna: poco gioco, rischi tanti, alla fine il super gol di Mario Balotelli. Importante: per i tre punti e per ridare fiducia all’attaccante che solo la settimana prima aveva chiuso con lacrime di frustrazione la partita di Napoli. I rossoneri si sono rivelati come sempre una squadra dalla forte vocazione europea: in un momento nel quale i risultati in campionato erano pessimi, la formazione guidata da Massimiliano Allegri l’ha sfangata nel girone di Champions League. Certo: senza brillare, e salvandosi due volte contro l’Ajax (pareggio su rigore dubbio al 90′ in Olanda, 0-0 sofferto a Milano) ma comunque superando il turno quando erano in molti a pensare che la corsa si sarebbe fermata subito. La maledizione degli ottavi di finale, che aveva toccato il Milan negli ultimi anni, è stata spezzata nel 2011-2012, con il 4-3 totale sull’Arsenal: lo scorso anno però il sorteggio malevolo (ancora una volta il Barcellona) ha nuovamente eliminato i rossoneri al primo turno a eliminazione diretta. Oggi ancora una spagnola: i ricordi in generale sono positivi, ma l’Atletico Madrid è una brutta bestia e per di più Seedorf deve fare i conti con una rosa decimata, con due squalificati (Muntari e Montolivo) e una serie di infortunati che lo costringono a portare in panchina lo sloveno Zan Benedicic, appena rientrato dal trionfale Torneo di Viareggio (ma con espulsione nella finale). La “fortuna” del Milan è quella di affrontare l’Atletico Madrid in una fase nella quale i Colchoneros sono poco brillanti, accusando la stanchezza dovuta ai tanti impegni e a una rosa corta: bravissimi i titolari, ma la panchina non è forse all’altezza. La doppia sconfitta in Copa del Rey contro il Real Madrid (0-5 totale) si è sposata con lo 0-2 sul campo dell’Almeria, che ha fatto immediatamente perdere la leadership solitaria nella Liga a Diego Simeone. Che deve comunque essere orgoglioso: ha vinto il derby (al Bernabeu) e in campionato non succedeva dal 1999, e sta tenendo il passo delle due grandi di Spagna dopo che già la scorsa stagione ci aveva provato. Alla prima esperienza in Champions League ha dominato il girone: 16 punti su 18 e qualificazione agli ottavi in carrozza. Mancheranno alcuni giocatori – Tiago e Filipe Luis – ma il 4-4-2 del Cholo ha come punti di forza Diego Costa (26 gol in 34 partite stagionali), David Villa che ha recuperato, Arda Turan e Koke, un classe ’92 che piace già a mezza Europa. Il pronostico di questa partita lo ha dato Luisito Suarez (clicca qui per l’intervista esclusiva); il Milan non ha pescato benissimo dall’urna di Nyon, ma c’è da dire che tra le prime classificate dei gironi era veramente un terno al lotto. I rossoneri ci hanno abituati a non guardare in faccia agli avversari: dovranno farlo anche questa volta, per superare il turno e non precludersi alcuna possibilità. Intanto vedremo come andrà a finire questa partita di andata, che come detto potrebbe già decidere tanto: la prima missione è quella di non subire gol, farne uno poi sarebbe ovviamente il massimo. Non resta ora che dare la parola al campo e mettersi comodi: la diretta di Milan-Atletico Madrid sta per cominciare…
Il tabellino
Marcatori: 83′ D.Costa
Milan (4-2-3-1): Abbiati, De Sciglio (dal 26′ Abate), Rami, Bonera, Emanuelson, de Jong, Essien, Poli (dal 85′ Constant), Kakà, Taarabt, Balotelli (dal 78° Pazzini). A disp.: Amelia, Mexes, Zaccardo, Petagna. All.Seedorf
Atletico Madrid (4-4-2): Courtois, Juanfran, Miranda, Godin, Insua, Arda Turan (dal 75′ Rodriguez), Mario Suarez, Gabi, Koke, Raul Garcia (dal 81′ Lopez), Diego Costa. A disp.: Aranzubia, Aldeweireld, Sosa, Diego, Villa. All.Simeone
Ammoniti: Rami, Bonera, Abate (Milan); Insua, Suarez, Lopez (Atl. Madrid)