Inizia oggi la due giorni di pattinaggio di figura individuale femminile: significa che abbiamo in pista Carolina Kostner e Valentina Marchei. Entrambe hanno storie da raccontare, storie di riscatto: se Carolina ha fallito le prime due occasioni (Torino e Vancouver), per Valentina questi sono i primi Giochi invernali, che arrivano a 27 anni dopo una serie di sfortune. Probabilmente partono con obiettivi diversi, ma daranno tutto per loro stesse e per il tricolore. Che si è già fatto onore qui a Sochi: non abbiamo vinto medaglie e questo era annunciato, ma siamo giunti quarti nella gara a squadre e ci siamo difesi nella danza con Anna Cappellini e Luca Lanotte, campioni europei in carica e sesti in Russia, dietro a mostri sacri del pattinaggio. Per un’analisi più approfondita delle gare sin qui disputate, e di quelle a venire, IlSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Camilla Pistorello, milanese che nella sua carriera di pattinatrice ha due partecipazioni ai Mondiali Juniores, in coppia con Luca Lanotte e Matteo Zanni.
Camilla, partiamo dalle gare andate in scena finora: come Italia, possiamo essere soddisfatti? Sì, hanno fatto tutti benissimo. Non c’è stato nessuno che abbia fatto a livelli inferiori al suo o abbia dato meno di quello che avrebbe potuto. Siamo arrivati quarti nella gara a squadre: per l’Italia è come scalare l’Everest. Stanno dando il massimo.
A proposito: ti è piaciuto questo “esperimento” della gara a squadre? L’ho trovato bellissimo. L’Olimpiade dopo tutto è questa: gareggiare per la propria nazione. Si è visto tantissimo in questa gara: non c’era l’individuo, ma il gruppo. Si vedevano proprio gli atleti lottare non per loro stessi ma per la squadra; è bello che nel pattinaggio, che resta uno sport individuale, si possa vedere un gruppo, una nazione unita per portarsi a casa un oro.
Oggi è il turno di Carolina Kostner e Valentina Marchei: realisticamente, quali sono le loro possibilità? Per me Carolina rimane, e rimarrà sempre, la miglior pattinatrice che l’Italia abbia mai avuto, e che il pattinaggio internazionale abbia mai conosciuto. E’ anche vero che da quest’anno c’è questa Yulia Lipnitskaya che non si sa bene da dove sia uscita…
E’ lei la principale rivale? Penso proprio di sì. Pochi giorni fa ha vinto gli Europei, ed è un “mostro”: ha una tecnica pazzesca, fa qualunque triplo senza pensare… è molto giovane, e ti rendi proprio conto che non ha quasi la consapevolezza di quello che sta facendo (ride, ndr). Perciò…
Perciò? Nella parte tecnica può battere Carolina facilmente; a livello invece di “components”, e quindi nella parte artistica, per me Carolina non ha eguali. Certo, la Kostner ha tutte le carte in regola per vincere.
Per quanto riguarda Valentina?
Io le ho parlato prima che partisse per Sochi: è la persona più felice del mondo. Da anni voleva andare alle Olimpiadi, ogni volta c’era qualche ragione per la quale non riusciva a partecipare; finalmente ci è riuscita, e si sta godendo al massimo l’esperienza. E’ stata bravissima nella gara a squadre con un programma stupendo. Certo, non combatte per un podio e ne è consapevole lei stessa, però…
Però? Conoscendo anche il suo carattere, so che combatterà con i denti per riuscire a portare a casa il meglio.
Parlando invece di Anna Cappellini e Luca Lanotte: sesti e bravissimi, ma lontani dai primi nel punteggio. Dove sta la differenza? Guarda, diciamo che nella parte artistica ci sono dei “components” che variano in base all’espressività nell’interpretare la musica, o come si eseguono gli elementi. Quello che davvero fa la differenza però è la parte tecnica.
In che modo? Ogni elemento obbligatorio ha un punteggio che può variare dall’1 al 4. Sta alla coppia scegliere il grado di difficoltà; ad esempio, puoi decidere di presentare dei twizel livello 4. Se però fai un giro in meno o, nell’eseguire il twizel, metti a terra un piede, ti viene abbassato il livello. Questo vale ovviamente per gli altri elementi dell’esercizio. Tornando ad Anna e Luca…
Sì? Loro hanno fatto benissimo, ma è possibile che uno dei due, o entrambi, abbiano eseguito per esempio una “venda” o una “controvenda” in cui il filo non era perfetto; loro poi vanno a competere con dei mostri della tecnica, perchè gli americani non sbagliano mai, sono sempre perfetti.
Perciò, volendo provare a dire dove Anna e Luca devono ulteriormente perfezionarsi? Probabilmente nella precisione. Devono allenarsi tantissimo, ma questo certamente già lo fanno; e in particolare concentrarsi sulla precisione negli elementi, per evitare che possano diminuire di livello. E poi ci vuole tanta, tanta, tanta fortuna: anche in questo sport, se non ce l’hai, sei fregato (ride, ndr).
(Claudio Franceschini)