Al 37′ minuto di gioco Esbjerg 1 Fiorentina 3. Gol realizzato da Alberto Aquilani, che mette a segno il quinto gol stagionale, il primo in questa edizione dell’Europa League. Penalty giustamente concesso per il fallo in area di Drobo-Ampem ai danni di Matri. Con tre gol in trasferta la Fiorentina ha già messo un’ipoteca sulla qualificazione agli ottavi di finale.
Al 15′ minuto di giovo Esbjerg 1 Fiorentina 2. Rete realizzata dallo sloveno Josip Ilicic, che supera il difensore Drobo-Ampem e batte il portiere Dubravka. Per il trequartista ex Palermo è il gol numero 5 in stagione, il primo in questa edizione dell’Europa League. Fiorentina in partita nonostante le condizioni climatiche fredde e un avversario che ha saputo reagire bene allo svantaggio iniziale.
Botta e risposta fulmineo alla Blue Water Arena. Prima si porta in vantaggio la Fiorentina: al 9′ minuto va in gol Alessandro Matri, che realizza il suo terzo gol con la maglia della Viola, il primo in Europa League, su assist di Matias Fernandez. La squadra di Montella non però in tempo ad esultare che l’Esbjerg ha già realizzato il pareggio: al 10′ segna Martin Pusic, attaccante austriaco classe 1987.
Le formazioni ufficiali di Esbjerg-Fiorentina, andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Montella schiera il modulo 4-3-3 con Mati Fernandes, Aquilani e Borja Valero a centrocampo a Matos inserito nel tridente d’attacco con Matri e Ilicic. 4-4-2 per i danesi. Esbjerg (4-4-2): 30 Dúbravka; 3 P.Ankersen, 4 Drobo-Ampem, 25 Jakobsen, 23 Knudsen; 19 J.Ankersen, 6 Lekven, 20 Andreasen, 10 Lyng; 22 Fellah, 32 Pusic In panchina: 16 Højbjerg, 5 Bergvold, 21 Lucena, 8 J.Andersen, 9 van Buren, 11 Bakenga, 31 J.Rasmussen Allenatore: Niels Frederiksen Fiorentina (4-3-3): 1 Neto; 4 Roncaglia, 15 Savic, 5 Compper, 23 Pasqual; 14 M.Fernandez, 10 Aquilani, 20 B.Valero; 30 Matos, 32 Matri, 72 Ilicic In panchina: 22 Rosati, 40 Tomovic, 7 Pizarro, 8 Bakic, 19 Joaquin, 21 Ambrosini, 33 M.Gomez Allenatore: Vincenzo Montella Arbitro: Sergey Karasev (Russia)
L’Esbjerg si presenta in campo con il 4-4-1-1: una sola punta che è Pusic, supportato da Fellah. L’intento è chiaro: fare densità a centrocampo, perchè in fase di non possesso palla i danesi si sistemeranno con il 4-5-1 che proverà a frenare il possesso della Fiorentina e mettere qualche sassolino negli ingranaggi dei viola. Che, per contro, sono pronti comunque a fare la partita e provare subito a segnare, cercando comunque di rimanere accorti per evitare possibili sorprese in termini di ripartenze. L’obiettivo è quello di non subire gol, concetto che naturalmente è anche nelle corde dell’Esbjerg che giocando in casa deve evitarlo a tutti i costi: sapendo comunque di essere inferiori i danesi imposteranno una gara di attesa, provando a ripartire quando ce ne sia la possibilità. Sulle corsie laterali, visto anche il 4-3-3 della Fiorentina, si gioca molto: Matos non è un esterno puro e questo potrebbe creare qualche scompenso in termini di copertura.
La Fiorentina apre la fase a eliminazione diretta di Europa League alla Blue Water Arena, campo dell’Esbjerg. I danesi hanno certamente stupito nella prima fase, ma sono i viola a essere favoriti; le quote Snai lo confermano chiaramente, concedendo ai padroni di casa soltanto un 5,50 per l’eventualità della vittoria. Il pareggio è invece quotato a 3,75 mentre è 1,60 la quota per la vittoria della Fiorentina. Come si può notare, la possibilità di una vittoria dell’Esbjerg non è certo considerata “miracolosa” anche se ovviamente sarebbe una sorpresa. Si scommette comunque sul fatto che i danesi riescano a segnare almeno un gol: la quota Goal è a 1,70 contro il 2,05 del NoGoal. Andando a dare un occhio al risultato esatto, notiamo che le cifre sono interessanti: per esempio, i viola erano andati a vincere 2-1 sul campo del Dnipro nella prima fase e questo punteggio varrebbe 8. Volendo si può invece puntare su un’affermazione dell’Esbjerg: un 1-0 è da 14, un 2-1 (concedendo almeno una rete alla Fiorentina) vale invece 16. Per i più avventurosi si può scommettere su un folle 3-3: vale 75. Certo ci sono cifre decisamente più alte, ma con risultati che uscirebbero una volta ogni cento anni: 225 per il 4-0 a favore dei danesi e per un eventuale 4-4. Forse, qui, l’azzardo sarebbe eccessivo.
Questa sera alle ore 19 si gioca Esbjerg-Fiorentina, partita di andata dei sedicesimi di finale di Europa League 2013-2014. Teatro la Blue Water Arena: in Danimarca inizia la rincorsa a eliminazione diretta dei viola verso un trofeo che nella loro storia non hanno mai vinto, giocando una sola finale nel 1990 (quando ancora, al di là del vecchio nome, c’era la doppia sfida nell’ultimo atto). E’ una partita che naturalmente ha una sola favorita: la squadra di Vincenzo Montella, che ha molta più esperienza e qualità rispetto ai danesi. Però, la storia della competizione insegna, risultati a sorpresa non sono da escludere; il compito principale dei viola è quello di portare a casa quantomeno un gol, in modo che la trasferta del Franchi non diventi una lunga rincorsa e sia meno carica di stress. L’Esbjerg è già contento di essere qui: squadra che ha avuto un picco di prestazioni anni fa, per la prima volta è nella fase finale di una competizione europea e ha passato il primo turno. Essendo giunto fino a qui ci proverà: spesso questi stadi piccoli possono trasformarsi in catini ribollenti di tifo e passione, e spingere i padroni di casa. Che proveranno a vincere, a fare gol, a tenersi aperta una possibilità in vista della trasferta in Toscana. Naturalmente non ci sono incroci tra le due formazioni: il bilancio delle sfide tra squadre italiane e danesi vede nettamente in vantaggio la nostra nazione, che ha collezionato 20 vittorie e 9 pareggi a fronte di tre sole sconfitte. La Fiorentina ha già incrociato la sua storia con la Danimarca a livello di giocatori: Martin Jorgensen ha giocato con la maglia viola per cinque stagioni e mezza, diventando anche capitano e collezionando 182 presenze e 17 gol. Per Kroldrup invece ha 146 partite e 7 reti nei suooi cinque anni e mezzo con la Fiorentina. Nessun italiano ha mai giocato nell’Esbjerg, ma tanti danesi sono venuti nella nostra Serie A e hanno collezionato successi, a partire dal trio della Juventus tra anni Quaranta e Cinquanta (John Hansen, Karl Aage Hansen, Karl Haage Praest) fino ad arrivare al veronese Preben Larsen Elkjaer e ai vari Thomas Helveg e Jon Dahl Tomasson, che hanno vinto scudetti con i loro club.
L’Esbjerg arriva ai sedicesimi avendo conseguito il secondo posto nel gruppo C. Sono 12 i punti raccolti dai danesi, che i casa hanno perso 2-1 contro il Salisburgo (che ha chiuso a punteggio pieno), poi hanno battuto 1-0 l’Elfsborg e infine hanno vinto 2-1 contro lo Standard Liegi. L’attaccante olandese Mick Van Buren, 21 anni, è il giocatore da tenere maggiormente d’occhio: ha segnato 3 gol in 441 minuti ed è il terminale offensivo principale della squadra danese. Una squadra che, come dicevamo, ha avuto il suo picco di rendimento nei primi anni Sessanta vincendo quattro campionati nazionali e una Coppa di Danimarca in cinque anni, per poi tornare al primo posto nel 1979, tre anni dopo un’altra vittoria in coppa. A un certo punto la discesa verso stagioni senza picchi, anzi sprofondando nella mediocrità; fino alle semifinali dell’Intertoto 2004 (sconfitta contro lo Schalke 04) e questa partecipazione in Europa League, dopo aver superato i playoff contro il più quotato Saint Etienne. Dura competere in patria contro Copenhagen e Nordsjaelland, ma la squadra allenata da Niels Frederiksen ci sta provando e i risultati sono buoni. Lo stesso discorso, chiaramente con le debite proporzioni, si può fare con la Fiorentina: squadra che in Italia deve sottostare alla superiorità di Juventus, Roma e Napoli, ma che sta sovvertendo alcune gerarchie nazionali e da un paio di stagioni è tornata ad essere competitiva come a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, quando giocava in Champions League e si permetteva il lusso di andare a vincere ad Highbury. Forse per lo scudetto non è ancora abbastanza, ma intanto è arrivata la finale di Coppa Italia (contro il Napoli) e qualche affermazione di lusso come il 4-2 alla Juventus, che danno lustro a una piazza che vuole tornare grande. In Europa League il girone è stato quasi una formalità: cinque vittorie e un pareggio, quello ininfluente contro il Paços Ferreira (la qualificazione era già stata centrata). Importante soprattutto la vittoria in Ucraina contro il Dnipro (2-1): ha dato prova del fatto che i viola vogliono vincere l’Europa League, considerata una tappa fondamentale nel processo di crescita e un trofeo importante da mettere in bacheca. In più c’è la grande motivazione di un possibile ottavo di finale contro la Juventus: eliminarla, e andare ad alzare la coppa in casa dell’arcirivale bianconero (la finale sarà a Torino) sarebbe il massimo per la società e l’ambiente. Intanto però bisogna superare i sedicesimi, e non bisogna giocare a mente leggera o senza mettere la gamba: sono queste le partite che si possono rivelare insidosissime, anche più di un big match. A noi non resta che dare la parola al campo e vedere come andrà a finire: la diretta di Esbjerg-Fiorentina sta per cominciare…