Una medaglia di bronzo da incorniciare quella di Carolina Kostner, terza nel pattinaggio artistico individuale dietro l’atleta russa Adelina Sotnikova e la coreana Yuna Kim a Sochi. Una grande prestazione quella della gardenese, che le regala la prima medaglia alle Olimpiadi a 27 anni, con tutta probabilità l’ultima edizione dei Giochi alla quale partecipa. La storia di Carolina è intrisa di successi: le prime vittorie a livello internazionale sono giunte a quindici anni. E’ stata portabandiera alle Olimpiadi di Torino 2006, quando di anni ne aveva 19; un oro e due argenti ai Mondiali. Le mancava solo una medaglia a cinque cerchi: prontamente arrivata qui, dove la sua maturazione è stata fondamentale per non cadere vittima della consueta tensione ed eseguire due splendidi esercizi, che però non le hanno permesso di stare davanti alle rivali. A proposito: enormi sono state le contestazioni per l’oro della Sotnikova. Enormi da parte del pubblico, visto che Yuna Kim, la diretta interessata e danneggiata da una giuria fin troppo di parte, non ha assolutamente protestato (anche perchè ha candidamente ammesso di non aver seguito il programma libero della rivale). Per parlare di questa medaglia di Carolina Kostner e di pattinaggio artistico la redazione de IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Barbara Fusar Poli, una grande interprete del pattinaggio, la prima e – fino a giovedi – unica azzurra a vincere una medaglia alle Olimpiadi, a Salt Lake City nel 2002 in coppia con Maurizio Margaglio (nella danza).



Si può essere contenti della medaglia di bronzo di Carolina Kostner o poteva fare qualcosa di più? Direi che possiamo essere contenti: Carolina ha fatto una prova impeccabile, ci ha regalato emozioni bellissime qui a Sochi. La sua medaglia di bronzo è la prima nella storia del pattinaggio artistico individuale, una cosa fantastica!



Qualche rammarico per la prova di Carolina? Forse i giudici avrebbero potuto premiare maggiormente la pattinata e l’interpretazione della musicalità di Carolina, due elementi che sono stati eccezionali.

A proposito: pensa che la Sotnikova sia stata favorita dai giudici? Il “fattore campo” ci può essere sempre, ma non credo ad eccessivi favoritismi; anche perchè, per esempio, rispetto a Carolina la pattinatrice russa ha portato un’esecuzione più alta nel suo programma. Il suo livello tecnico è stato molto elevato.

Questo bronzo potrà convincere Carolina a non ritirarsi? Non saprei, bisognerebbe chiederlo a lei stessa; sarà Carolina a prendere la decisione più idonea sul suo futuro.



Un giudizio sulla gara di Valentina Marchei? Brava Valentina, molto brava: ha mostrato un grande carattere, una grinta eccezionale. Sta crescendo, come era cresciuta Carolina a suo tempo. In futuro potrebbe aspirare anche a una medaglia.

Da elogiare anche la prova di Anna Cappellini e Luca Lanotte nella danza… 

Sono stati molto bravi anche loro, anche per loro un’Olimpiade da non dimenticare. Dopo il titolo europeo vinto hanno dimostrato ancora tutto il loro valore; sono una coppia in netto miglioramento.

Le hanno magari ricordato i tempi di Salt Lake City, quando lei e Maurizio Margaglio avete portato a casa una storica medaglia? Quella fu una bella soddisfazione, ma Maurizio e io eravamo andati nello Utah con l’intenzione di raggiungere un risultato migliore: ci fu un nostro piccolo errore, senz’altro, ma i giudici gli diedero molto importanza… A distanza di anni sono contenta lo stesso di questa medaglia di bronzo.

La medaglia ottenuta da Carolina quanto effetto potrà avere sulla pratica di questo sport in Italia?Spero che in tanti, e soprattutto tanti bambini, abbiano visto la sua gara, e che ci possa essere un boom di questo sport in Italia. Non siamo al livello di nazioni come il Canada, gli Stati Uniti e la Russia, ma ci piacerebbe che ci fosse una maggiore diffusione del pattinaggio nel nostro Paese.

Come si può, e dove, fare pattinaggio artistico in Italia? Ci sono diversi palazzi del ghiaccio dove si può praticare il pattinaggio. A Milano c’è l’Agorà dove io stessa insegno questa disciplina. Purtroppo non siamo molto aiutati economicamente, ma riusciamo sempre a fare ottime cose, come abbiamo dimostrato a Sochi. Abbiamo veramente tenuto alto l’onore dell’Italia in questo sport.

(Franco Vittadini)