Sarà Canada-Svezia la finale del torneo di hockey su ghiaccio maschile. Dopo la medaglia d’oro vinta dalle ragazze canadesi, altra possibilità di oro per un Paese che domina nella disciplina: stavolta però è stata dura, quella che era stata la finale di Vancouver 2010 (vittoria del Canada) si è risolta con lo striminzito punteggio di . Decisiva la rete di Jamie Benn, giocatore della NHL con la maglia dei Dallas Stars, nel secondo periodo di gioco; nel finale il forcing degli Stati Uniti non ha portato alla rete del pareggio. Così, Canada e Svezia tornano a giocarsi un oro dopo 20 anni: a Lillehammer, nel 1994, la Svezia si era imposta agli shootout. La finale per il terzo posto, e per la medaglia di bronzo, si terrà domani e sarà Stati Uniti-Finlandia.



Lo short track ha un padrone assoluto: Victor An conduce la Russia alla medaglia d’oro nella staffetta 5000 metri e ottiene così la quarta medaglia personale ai Giochi di Sochi (tre ori e un bronzo). Per i russi c’è anche il nuovo record olimpico: 6:42.100. Alle spalle dei padroni di casa si piazzano Stati Uniti e Cina; lo short track arriva dunque alla sua conclusione con una finale entusiasmante. Peccato per l’Italia, che era nella finale B e ha tenuto botta fino al termine, non riuscendo tuttavia a sopravanzare Canada e Corea (e avrebbe comunque contato poco).



Lo short track ha appena assegnato le ultime medaglie individuali. Medaglie d’oro per Corea del Sud e Russia, anche se tutto nasce dall’enorme tradizione coreana. La gara maschile sui 500 metri è stata vinta infatti dal coreano naturalizzato russo Victor An, che ancora una volta regala una gioia alla sua nuova patria e al pubblico di Sochi, visto che per lui è il secondo oro (oltre a un bronzo). Una gara vinta con un grande finale davanti al cinese Dajing Wu e al canadese Charle Cournoyer. Nessun coreano (almeno di nazionalità attuale) sul podio? Nessun problema, arrivano i 1000 metri femminili a sistemare la situazione. Qui la medaglia d’oro è andata a Seung-Hi Park, davanti alla cinese Kexin Fan e all’altra coreana Suk Hee Shim.



Ha vinto la medaglia d’oro nello slalom femminile. Una gara straordinario per il giovane fenomeno americano, che a 18 anni aggiunge il successo olimpico a quello dell’anno scorso ai Mondiali. Al secondo posto ecco Marlies Schild, cioè la grande rivale di Mikaela. La sfida generazionale tra le due migliori interpreti fra i pali stretti ha laureato la giovane in , ma complimenti anche alla slalomista più vincente della storia, che nella seconda manche è risalita dal sesto posto all’argento, staccata comunque di 53/100, che ci permettono di dire che il successo della Shiffrin è stato ampiamente meritato. Per la statunitense solo un brivido a metà della seconda manche, quando si è salvata con un gran numero da un errore che avrebbe potuto compromettere la sua gara. L’Austria, oltre all’argento della Schild, può festeggiare anche il terzo posto di Kathrin Zettel, staccata di 81/100 dalla Shiffrin, mentre hanno deluso nella seconda manche Maria Riesch e Tina Maze, seconda e terza dopo la prima manche ma alla fine giù dal podio. Amarezza italiana, invece, per l’epilogo dell’avventura – comunque eccezionale – di Arianna Fontana nello short track. La campionessa valtellinese è caduta nei quarti dei 1000 metri dopo un contatto con la cinese Kexin Fan. Oltre il danno la beffa: Arianna è stata giudicata responsabile del contatto e squalificata, anche se il quarto posto non sarebbe comunque bastato per accedere alla semifinale.

Mentre è in corso la seconda manche dello slalom femminile (ma sono uscite sia Chiara Costazza sia Federica Brignone) e si avvicina il momento di Arianna Fontana e Martina Valcepina nei 1000 metri dello short track, partendo dai quarti e sperando di rivederle poi anche in semifinale e in finale, purtroppo dobbiamo dare la conferma ufficiale che uno dei casi di doping emersi oggi riguarda l’Italia. Si tratta di William Frullani, decatleta prestato al bob, come tanti altri personaggi dell’atletica. Già effettuate le controanalisi nel pomeriggio, che hanno confermato il primo esame. Il Coni, come da prassi Cio, ha ricevuto comunicazione ufficiale. Il 34enne toscano è stato immediatamente escluso dalla delegazione italiana e domani verrà sostituito in gara (bob a quattro) dalla riserva, Samuele Romanini, visto che il Cio ha accolto la richiesta formale presentata dalla nostra delegazione. Frullani avrebbe dovuto partecipare nel ruolo di frenatore del team pilotato da Simone Bertazzo, in gara domani e dopodomani con speranze quasi nulle di salire sul podio. Frullani ha acquistato su Internet un integratore contaminato dal Dymethylamylamine, uno stimolante specificato della categoria S6, che non comporta sanzioni pesanti e potrebbe portare solamente una nota di biasimo. Frullani, 35 anni a settembre, gareggia per l’Arma dei carabinieri, il cui comando è già stato avvertito dal Coni.

Questa storia entrerà nel libro dei migliori ricordi: l’Ucraina ha vinto la medaglia d’oro nella staffetta femminile 4×6 km del biathlon. Un oro che arriva in giorni difficilissimi per la Nazione ex sovietica, ed è bello pensare che questa gioia possa regalare un sorriso al popolo ucraino, in una situazione simile a quella che l’Italia visse nel 1948 con la vittoria di Gino Bartali al Tour de France. Celebriamo allora Vita Semerenko, Juliya Dzhyma, Valj Semerenko e Olena Pidhrushna, che hanno condotto una gara sempre nelle prime posizioni, staccando soprattutto da metà gara in poi tutte le rivali, a partire proprio dalle “cugine” della Russia – poi medaglia d’argento a 26″4 – e la Norvegia, che ha chiuso al terzo posto staccata di 37″6. Una bella storia, si diceva, e quindi possiamo affermare che fortunatamente è stato deciso di non ritirare la delegazione ucraina da Sochi. Buono il sesto posto dell’Italia, esaltata in prima frazione da Dorothea Wierer, che aveva chiuso la propria fatica addirittura al comando. Purtroppo Nicole Gontier ha avuto grossi problemi al poligono, ma d’altronde la staffetta è così: serve una prova solida da parte di tutti, e le azzurre non hanno ancora un team così completo. Michela Ponza ha retto meglio, poi Karin Oberhofer ha chiuso bene queste Olimpiadi comunque positive per lei. Negli stessi minuti si è chiusa anche la finale del curling maschile. Una partita che non ha avuto storia, un vero trionfo per il Canada che ha “distrutto” la Gran Bretagna con l’eloquente punteggio di 9-3 e conquistando il terzo oro consecutivo, un dominio che da Torino 2006 in poi non conosce ostacoli. Bronzo alla Svezia, che stamattina aveva battuto la Cina per 6-4 nella finale terzo posto.

Mentre la Svezia è la prima finalista del torneo maschile di hockey, avendo vinto per 2-1 la semifinale contro la Finlandia – e ora attende di conoscere l’esito di Canada-Stati Uniti per sapere chi dovrà sfidare l’oro – purtroppo a Sochi irrompe il fantasma del doping. Confermato il fatto che un atleta tedesco è stato trovato positivo nell’analisi del primo campione, dovrebbe trattarsi della biatleta Evi Sachenbacher-Stehle, ma non ci sono ancora certezze in proposito, e non ce ne saranno fino a quando non arriverà il verdetto delle controanalisi. Indiscrezioni parlano anche della possibile positività di un atleta italiano del bob, anche se il Coni non ha ancora ricevuto nessuna comunicazione dal Cio in tal senso. Si parla anche di una sciatrice ucraina: i casi dunque sarebbero tre, anche se non coinvolgono nessun medagliato. La Sachenbacher però è un grande nome, con tanto di cinque medaglie olimpiche in carriera nello sci di fondo, prima di passare al biathlon.

Ha chiuso al comando la prima manche dello slalom femminile. La giovane campionessa americana ha ottenuto il tempo di e ha staccato di 49/100 la tedesca Maria Riesch, seconda, e di 67/100 la slovena Tina Maze, terza. Si annuncia un duello speciale, a cui però potrebbe mancare Marlies Schild, sesta a 1″34, che dovrà fare una grande rimonta per puntare ancora al podio. Come prevedibile, sono state solo comprimarie le italiane: ventiduesima Federica Brignone, venticinquesima a causa di molti errori Chiara Costazza. In corso anche la semifinale dell’hockey Svezia-Finlandia (avanti gli svedesi 2-1 a fine secondo tempo) e la finale del curling Canada-Gran Bretagna.

La giornata entra nel vivo: alle ore 13.00 è iniziata la prima semifinale di hockey maschile, il derby nordico Svezia-Finlandia. Proprio in questi minuti, cioè alle ore 13.45, scatta la prima manche dello slalom femminile, mentre alle ore 14.30 avrà inizio la finale del curling uomini, che vedrà di fronte Canada e Gran Bretagna. In casa italiana le emozioni più grosse arriveranno però più tardi, con la staffetta femminile di biathlon (via alle ore 15.30) e soprattutto con i 1000 metri dello short track donne che chiameranno in causa per l’ultima volta a Sochi la nostra Arianna Fontana, a partire dai quarti alle ore 17.44 e speriamo sino alla finale.

Ecco i primi verdetti della giornata di oggi: la canadese Marielle Thompson ha vinto la medaglia d’oro nello ski cross femminile, spettacolare specialità che ha chiuso il programma del freestyle. La Thompson ha tagliato il traguardo a braccia alzate, e per il Canada è stato un vero e proprio trionfo perché al secondo posto si è piazzata la sua connazionale Kelsey Serwa. La gara è stata parzialmente danneggiata dalla nebbia, che ha causato un piccolo ritardo negli orari, ma infine tutto è finito per il meglio e le gare si sono svolte regolarmente. Terzo posto e medaglia di bronzo invece per la Svezia, grazie ad Anna Holmlund.

La giornata olimpica, che ci riserverà grandi emozioni nel pomeriggio, parte per ora piano. Sono infatti in corso solamente la finale terzo posto Svezia-Cina di curling maschile (nel pomeriggio la finalissima Canada-Gran Bretagna) e lo ski cross femminile, che laureerà la propria campionessa olimpica a mezzogiorno circa. Purtroppo dunque a fare notizia è il primo caso di doping a questi Giochi: si tratta di un atleta tedesco, anche se per adesso – in attesa delle controanalisi – non si sa di chi si tratti, quale sport partica e se è salito sul podio.

Siamo ormai al gran finale delle Olimpiadi invernali Sochi 2014. Oggi è la quattordicesima e terzultima giornata di gare, e saranno ben sette i titoli da assegnare, quindi da Sochi e dintorni arriveranno grandi emozioni, speriamo con gli azzurri protagonisti. In primo piano ci sarà lo short track, che vedrà concludersi le ultime tre gare del proprio programma olimpico. Ci saranno dunque le finali dei 500 metri maschili, della staffetta 5000 metri maschile (con l’Italia nella finale B) e soprattutto dei 1000 metri femminili, con Arianna Fontana di nuovo protagonista. La valtellinese proverà a conquistare la quarta medaglia personale in questi Giochi per lei già eccellenti. La giornata sarà lunga, dal momento che nelle gare individuali si dovranno disputare nell’ordine quarti, semifinali e infine le finali, sperando che Arianna possa essere protagonista fino in fondo. Sotto i riflettori anche lo slalom speciale femminile, che riporta sul palcoscenico lo sci alpino. Tutti attendono soprattutto il duello tra la veterana Marlies Schild e il nuovo fenomeno Mikaela Shiffrin, mentre le speranze italiane saranno affidate soprattutto a Chiara Costazza. Attesa anche per il biathlon, che propone oggi la staffetta 4×5 km femminile, in cui la squadra azzurra sarà trascinata da Karin Oberhofer e Dorothea Wierer, cioè le due componenti ‘rosa’ della staffetta mista che mercoledì ci ha regalato uno splendido bronzo. Le altre due finali non vedranno protagonisti i colori italiani: il freestyle chiuderà le proprie gare con lo skicross femminile, mentre per il curling oggi sarà il giorno delle finali maschili. Prima Cina-Svezia si giocheranno il terzo posto e quindi il bronzo, poi ci sarà Canada-Gran Bretagna per decretare quale squadra si laureerà campionessa olimpica. Attenzione anche all’hockey maschile, che propone oggi le due semifinali, cioè il derby scandinavo Svezia-Finlandia e quello nordamericano Canada-Stati Uniti. Grandi emozioni per una nuova giornata da seguire da mattina a sera…