L’ex campione del nuoto australiano Ian Thorpe è stato di nuovo ricoverato in ospedale a Sydney. A dare la notizia è stato il quotidiano Sydney Telegraph. Thorpe, a quanto si è potuto apprendere, è stato fermato dalla polizia nel cuore della notte mentre si trovava in stato confusionale alla periferia della città australiana, vicino all’abitazione dei suoi genitori. La polizia ha sottolineato come non ci sia stata alcuna denuncia formale contro Thorpe e non sono previste altre azioni contro di lui. Il trentunenne australiano, cinque volte medaglia d’oro alle Olimpiadi e tredici volte campione del Mondo, era già stato ricoverato cinque giorni fa per depressione e sospetto abuso di alcool di cui soffre da alcuni anni. Sulle motivazioni del nuovo ricovero è però intervenuto il manager dell’ex nuotatore: “Ian Thorpe è depresso ma non ha problemi con l’alcol”, ha detto James Erskine, che ha rivelato alla stampa australiana che l’ex nuotatore “è stato ammesso in una clinica per guarire dalla depressione”. Niente alcolismo, dunque, ma in ogni caso questo non è un periodo facile per il campione che ha scritto pagine gloriose del nuoto ma che non sembra essersi riuscito ad adattare ad una vita “normale” dopo il ritiro, come purtroppo è capitato anche a tanti altri atleti. Stando alla stampa locale, dunque, Thorpe è stato visto comportarsi in maniera strana e in chiaro stato confusionale vicino a un’auto nei pressi dell’abitazione dei suoi genitori, a Panania, tanto che il proprietario del veicolo ha deciso di chiamare la polizia, che lo ha riconosciuto e condotto all’ospedale di Bankstown: “Non ha bevuto, ha zero alcol nel suo corpo”, ha assicurato Erskine. Campione del mondo per la prima volta a 14 anni nel 1998, Thorpe detiene ancora oggi il record di ori olimpici per un australiano (cinque) ed è stato il primo atleta a vincere sei titoli in un Mondiale nel 2001. Tre anni dopo, al termine dei Giochi di Atene 2004, si fermò per la prima volta. Un ritiro diventato definitivo nel 2006, poi il tentativo di tornare a gareggiare ma senza successo, fallendo la qualificazione per i Giochi di Londra 2012, e adesso la triste realtà di un uomo in evidente difficoltà.



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