Archiviata la prima giornata del Sei Nazioni 2014, è già tempo di pensare a quanto accadrà nel prossimo weekend. Per gli azzurri l’appuntamento sarà domenica a Parigi, dove si giocherà Francia-Italia. I transalpini, dopo il pessimo Torneo disputato nel 2013, sono tornati a grandi livelli, come testimonia la vittoria ottenuta sabato contro l’Inghilterra (26-24). Anche l’Italia è uscita bene dalla prima giornata, che l’ha vista lottare sostanzialmente alla pari (23-15) contro il Galles campione in carica, riuscendo pure nella non facile impresa di segnare due mete al Millennium Stadium di Cardiff. Per gli azzurri però l’inizio di questo 6 Nazioni è davvero durissimo, tanto che dopo la trasferta gallese ci toccherà un’altra trasferta difficilissima. Negli ultimi anni le differenze fra Italia e Francia sono diminuite, come testimoniano le due vittorie ottenute dagli azzurri negli ultimi due incontri disputati a Roma (2011 e 2013), ma lo Stade de France continua ad essere tabù. Di certo però oggi i francesi non hanno più quell’atteggiamento di superiorità, giustificata ma anche un po’ spocchiosa, che li caratterizzava nei nostri confronti fino a qualche anno fa. Lo confermano le parole di Jean-Marc Doussain, mediano di mischia dei Bleus che non sottovaluta per niente l’Italia. Intervistato da RMC, ha presentato così la sfida di domenica (si gioca alle ore 15.00) contro gli azzurri, altra tappa da non sbagliare per una Francia che vuole tornare a vincere il titolo: “Abbiamo guadagnato in fiducia con la vittoria sull’Inghilterra, ma non dobbiamo rilassarci. Ora arriva l’Italia che non è la squadra di dieci anni fa. Non basta giocare metà partita per vincere, ma dobbiamo dare il massimo per ottanta minuti. Siamo già concentrati su domenica prossima. L’Italia non è più una squadretta. Ci hanno battuto l’anno scorso, quindi siamo coscienti della loro forza, confermata dal fatto che hanno spaventato i campioni in carica del Galles all’esordio”. L’Italia dunque non è più una petite équipe: i cugini ci hanno definitivamente sdoganato, e questo è certamente un passo avanti importante per il movimento della palla ovale in Italia. Ora per dare la svolta servirebbe la prima vittoria in Francia nel Torneo, che sarebbe il bis di quella ottenuta nel a Grenoble che ci spalancò le porte dell’allora Cinque Nazioni. L’altro tabù per gli azzurri è quello con l’Inghilterra, unica squadra europea che non abbiamo mai battuto (in casa o fuori, nel Sei Nazioni o in altre occasioni): ci proveremo a marzo all’Olimpico di Roma, ma intanto il c.t. Jacques Brunel proverà a fare uno scherzetto a domicilio ai suoi connazionali…



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