Inizia oggi, e si concluderà domani, il calendario dei quarti di finale di Fed Cup 2014. In scena quattro sfide con la consueta formula: quattro singolari e il doppio. Il tabellone è già stato formato: detentrice del titolo l’Italia, che però si presenta senza le sue big. Vediamo dunque una previsione delle sfide in programma per il Gruppo Mondiale
Siamo le campionesse in carica, ma la sfida non appare così scontata: tante le assenze da una parte e dall’altra, questo incrocio non vedrà protagoniste le big delle due formazioni e quindi tatticamente le cose possono cambiare. Assenti da una parte Serena Williams e Sloane Stephens, mentre dall’altra, la nostra, mancheranno Sara Errani, Roberta Vinci e Flavia Pennetta. Abbiamo una squadra semi-inedita: esordio in Fed Cup per Camila Giorgi, che si è sempre mostrata fredda rispetto alla sua partecipazione pur dichiarandosi italiana al 100%; Alice Matteucci ha appena concluso una stagione da juniores, mentre Nastassja Burnett è un gran talento ma tra problemi fisici e mancanza di vero fuoco vivo non è riuscita a scalare la classifica. L’atleta di punta è Karin Knapp: numero 40 della classifica WTA, è cresciuta tantissimo in questo periodo. Risponde dall’altra parte una nazionale giovanissima, la cui età media è di 20 anni e mezzo: in grande crescita Madison Keys (classe ’95) e Lauren Davis (’93), Alison Riske e Christina McHale vivacchiano tra la quarantesima e la settantesima posizione e danno l’impressione di poter esplodere. Nei singolari ce la giochiamo, ma tanto dipende dalla Giorgi: capace di battere una Top 20 nel giro di un’ora, ma di perdere contro giocatrici fuori dalle 100. La speranza è che Corrado Barazzutti la disciplini tatticamente, laddove il padre-allenatore non è ancora riuscito: potenzialità da prima della classe, manca la testa. Karin Knapp può portarci due punti: dovesse farlo saremmo a cavallo, e non avremmo nemmeno bisogno di vincere il doppio in cui Burnett/Matteucci è coppia sperimentale almeno quanto Davis/Riske. Pronostico: Italia, ma con fatica
Innanzitutto l’arena: caldissima, qui per la finale di Davis contro l’Argentina il tifo ha raggiunto livelli di uno stadio. Può incidere eccome, ma le ceche sono grandi specialiste: anche senza Petra Kvitova la formazione dell’Est Europa è osso durissimo. L’unico dubbio è dato dal fatto che Lucie Safarova deve sostituire l’assente Lucie Hradecka e formare la coppia di doppio con Andrea Hlavackova: in caso contrario, Lara Arruabarrena e Silvia Soler Espinosa avrebbero avuto vita più facile. Così facendo, il capitano Petr Pala perde la singolarista più efficace: Carla Suarez Navarro, numero 17 WTA, è superiore a Klara Zakopalova e Barbora Zahlavova Strycova, contro la quale anche Maria-Teresa Torro Flor (classe ’92) potrebbe avere la meglio. In più come detto siamo sulla terra: particolare nettamente a favore delle iberiche. Pronostico: Spagna senza troppo soffrire
Siamo alle solite: a ranghi completi la Russia sarebbe la nazionale più forte per distacco (tolti forse gli Stati Uniti con Serena Williams), ma siccome Sharapova-Kirilenko-Makarova-Vesnina non ci sono la favorita diventa l’Australia, che pure ha nella sola Samantha Stosur (in calo, ma pur sempre nelle 20) una certezza. L’ottimo Australian Open di Casey Dellacqua aumenta le potenzialità di una squadra che ha nel doppio (la stessa Dellacqua con la ’96 Ashleigh Barty) una delle migliori coppie al mondo. La Russia non ha armi: la migliore singolarista è Irina Khromacheva, numero 241 al mondo. Talento di cui si parla molto bene, ma a nemmeno 19 anni forse ancora troppo acerba. Eppure attenzione, perchè prima o poi queste ragazze, come le loro più illustri colleghe, cresceranno fino a rappresentare un pericolo. Per ora Anastasia Myskina deve arrangiarsi con quello che ha: poco, troppo poco per pensare di vincere. Pronostico: Australia sul velluto
E’ la sfida più affascinante dei quarti di finale. Quattro giocatrici altamente competitive, da una parte e dall’altra: la Slovacchia ha Dominika Cibulkova fresca finalista agli Australian Open, una ex Top Ten ancora in gran forma come Daniela Hantuchova e Magdalena Rybarikova, Top 35 e in crescita costante; come riserva Jana Cepelova, che all’occorrenza può dare fastidio. La Germania risponde con Angelique Kerber, Top 10 da quasi due anni, Andrea Petkovic che nelle dieci ci è stata, Julia Goerges già nelle 20 e Anna-Lena Groenefeld che è una strepitosa doppista (solitamente in coppia con Kveta Peschke: hanno appena vinto a Parigi). Dipende dalle singolariste slovacche: entrambe possono battere la Kerber, che però se al suo massimo porterà in dote due punti (siamo sul cemento, dove si esprime al meglio). Si dovesse arrivare sul 2-2 al doppio, le padrone di casa avrebbero poche speranze. Pronostico: Germania sul filo del rasoio
(Claudio Franceschini)