Questa volta a spuntarla è stato Novak Djokovic, e il titolo di Indian Wells è suo. Nella finale contro Roger Federer il serbo vince e conquista il trofeo nel primo ATP Master 1000 della stagione, che aveva già vinto nel 2011. Federer esce sconfitto nel punteggio, non in tutto il contorno: “Mi sono divertito, ho giocato un bel tennis, avrei voluto vincere qualche punto in più” ha detto alla cerimonia di premiazione. Quelli che hanno fatto la differenza nel tie break del terzo set, e quale finale più thrilling e giusto di questo poteva esserci? Un set per parte, poi nel terzo Nole sembrava aver preso l’abbrivio giusto con il break in apertura; ma Roger sta studiando alla scuola di Stefan Edberg, e chi pensava che a questo punto della carriera e dopo 17 Slam lo svedese non avesse nulla da insegnare al Re si sbagliava. I miglioramenti si sono visti: sia fiducia in se stesso, forma fisica o quant’altro, è innegabile che il 2014 dello svizzero sia decisamente più scintillante di tutto il 2013. E così Roger ha recuperato il break e si è guadagnato il tie break, che però ha perso per 7 punti a 3 quando il suo rovescio è finito in rete. Succedono così tre cose nella finale maschile di Indian Wells: Djokovic si prende il titolo numero 42 in carriera, il diciassettesimo nei Master 1000, e avvicina sensibilmente Rafa Nadal che rimane in testa al ranking ATP ma perde punti vista l’eliminazione al terzo turno. La terza cosa ad accadere è che, ranking a parte (e comunque risale al quinto posto, anche davanti a un Andy Murray in calo), Roger Federer si ricandida ad una stagione da protagonista. Magari già a Miami, l’altro Master 1000 che inizia immediatamente sull’altra costa degli Stati Uniti. Non sappiamo cosa potrà fare in termini di risultati e titoli, ma certamente potrà regalarsi altre soddisfazioni. Così come Djokovic, il cui 2014 non era iniziato certo bene; ma il campione si vede in questi momenti, e il serbo che non aveva convinto nei turni precedenti – regalando set a destra e sinistra – si è ripreso quando più contava, vendicando anche la sconfitta nella finale di Dubai che curiosamente aveva avuto un andamento opposto, con Federer a perdere il primo set e rimontare. Nei confronti diretti guida ancora lo svizzero, : il tempo per rifarsi potrebbe arrivare, mentre Nole quest’anno punta a riprendersi il numero 1 del ranking e a vincere il settimo Slam della sua carriera, che gli manca dagli Australian Open del 2013. D’accordo che ci sono anche gli altri, e che gli altri non sono propriamente dei brocchi, ma un anno di astinenza da Major è fin troppo.