E’ grande spettacolo al Santiago Bernabeu: il Barcellona espugna lo stadio degli arcinemici del Real Madrid, lo fa vincendo con un incredibile 4-3 e si ricandida alla vittoria di una Liga che sarebbe altrimenti scappata via insieme alle Merengues. Invece no: la classifica adesso dice Real Madrid 70, Atletico Madrid 70, Barcellona 69. E’ uo spettacolo il campionato spagnolo di quest’anno: come è stato uno spettacolo questo Clasico. Aperto da Iniesta, con Benzema capace di segnare due gol nel giro di quattro minuti, con il Barcellona che pareggia prima dell’intervallo grazie a Messi. Il secondo tempo si apre con due rigori: Ronaldo cade sul tocco di Dani Alves e realizza dal dischetto, lo stesso fa Messi dopo il fallo di Sergio Ramos che trattiene Neymar e viene anche espulso. Sul 3-3 i blaugrana hanno l’uomo in più e ne approfittano: Iniesta sfonda a sinistra, Xabi Alonso lo stende, altro rigore e 4-3 per Messi che segna un’altra tripletta al Real Madrid come era accaduto nel 2007 (ma allora eravamo al Camp Nou, ed era finita 3-3). Finisce così, non prima di aver detto che Benzema si è divorato almeno due gol, che Messi ne ha sbagliato uno non da lui, che Dani Alves ha colpito un palo incredibile. Insomma: un grandissimo spettacolo per il calcio. Vinto dal Barcellona, che riapre la Liga. Meglio di così, non potevamo sperare.



Al 84′ minuto di gioco Real Madrid 3 Barcellona 4. Clamoroso al Camp Nou: un altro calcio di rigore per i blaugrana concesso stavolta per un fallo di Xabi Alonso su Iniesta. Leo Messi non sbaglia: gol numero 21 in campionato e quando mancano sei minuti al termine della partita il Barcellona è ancora davanti al Bernabeu. 



Al 65′ minuto di gioco Real Madrid 3 Barcellona 3. Partita incredibile: doppietta di Leo Messi (e fanno 20 in campionato). Anche la Pulce segna dal dischetto: il fallo è su Neymar da parte di Sergio Ramos, che viene anche espulso per chiara occasione da gol. Non sbaglia Messi mandando il pallone alla destra di Diego Lopez: nuova parità, e non è ancora finita… 

Al 55′ minuto di gioco Real Madrid 3 Barcellona 2. Cristiano Ronaldo segna il suo ventiseiesimo gol in campionato, il quarantanovesimo in stagione: è un calcio di rigore che lui stesso si era procurato subendo fallo da Dani Alves. Il portoghese non sbaglia dal dischetto e riporta in vantaggio il Real Madrid. 



Al 42′ minuto di gioco Real Madrid 2 Barcellona 2. E’ il diciannovesimo gol in campionato per Leo Messi, che segna con la sua specialità: tiro di sinistro dal centro dell’area di rigore e pallone all’angolino dove Diego Lopez non può arrivare. Primo tempo straordinario al Santiago Bernabeu. 

Al 24′ minuto di gioco Real Madrid 2 Barcellona 1. Ancora Karim Benzema, e ancora con assist di Angel Di Maria da cross: questa volta, per il gol numero 17 che porta in vantaggio le Merengues, il francese colpisce di destro e manda il pallone all’angolino, imprendibile per Victor Valdes. 

Al 20′ minuto di gioco Real Madrid 1 Barcellona 1. Il gol del pareggio è di Karim Benzema: Marcelo guadagna un calcio di punizione per fallo di Nemyar, l’azione si sviluppa con Di Maria che arriva al cross e pesca la testa dell’attaccante francese, che infila Victor Valdes. Sedicesimo gol di Benzema in questo campionato, il venticinquesimo in stagione. 

Al 7′ minuto di gioco si sblocca il Clasico: Real Madrid 0 Barcellona 1. Il gol è di Andres Iniesta, terzo in campionato: il numero 8 del Barcellona viene servito al centro dell’area di rigore da Leo Messi e spara un destro che trova l’angolo alto alla destra di Diego Lopez che non può nulla. Blaugrana dunque in vantaggio: vedremo ora come si svilupperà la partita. 

Sono state confermate le formazioni ufficiali di Real Madrid-Barcellona, Clasico che vale per la 29^ giornata della Liga. In classifica i blancos hanno 70 punti e sono al primo posto, 66 quelli del Barcellona che deve anche fare i conti con l’Atletico Madrid secondo.25 Diego Lopez; 15 Carvajal, 4 Sergio Ramos, 3 Pepe, 12 Marcelo; 14 Xabi Alonso, 19 Modric; 22 Di Maria, 7 Cristiano Ronaldo, 11 Bale; 9 Benzema. In panchina: 1 Casillas, 2 Varane, 5 Fabio Coentrao, 18 Nacho, 24 Illarramendi, 23 Isco, 21 Morata Allenatore: Ancelotti 1 Victor Valdes; 22 Dani Alves, 3 Piqué, 14 Mascherano, 18 Jordi Alba; 6 Xavi, 16 Sergio Busquets, 4 Fabregas; 11 Neymar, 10 Messi, 8 Iniesta. In panchina: 13 Pinto, 15 Bartra, 21 Adriano, 24 Sergi Roberto, 17 Song, 9 Sanchez, 7 Pedro. Allenatore: Martino 

Siamo arrivati a Real Madrid-Barcellona. Siamo arrivato all’appuntamento che tutti gli appassionati aspettano, non solo quelli spagnoli e i tifosi delle due squadre: c’è un motivo per cui si chiama Clasico. Si gioca al Santiago Bernabeu alle ore 21, ed è la 29^ giornata della Liga: attenzione, la partita può essere decisiva. Le Merengues ci arrivano con 4 punti di vantaggio, 70 contro 66: una vittoria interna farebbe prendere il volo alla squadra di Carlo Ancelotti, che magari dovrebbe poi guardarsi da un terzo incomodo che quest’anno sta ravvivando la corsa alla Liga ma certamente taglierebbe fuori i blaugrana. Un pareggio manterrebbe inalterata la questione, lasciando il Real in testa con distacco ma favorendo il Barcellona negli scontri diretti (ha vinto 2-1 l’andata), mentre un successo dei catalani riaprirebbe tutta la questione. Non è solo una sfida tra Cristiano Ronaldo (48 gol stagionali in 41 partite, 25 nella Liga) e Leo Messi (31 in 34, 18 in campionato): ci sono due grandi squadre, tra le migliori in Europa, qualificate ai quarti di finale di Champions League e che si sfideranno nella finale di Copa del Rey. Sarà solo la seconda volta per Carlo Ancelotti e Gerardo Martino, i due allenatori: entrambi hanno comunque esperienze di derby, e sanno dunque cosa aspettarsi. I precedenti nella storia sono tantissimi e ricordarli tutti sarebbe impresa difficile se non impossibile: basti ricordare che nel 2011 le due squadre (sul neutro di Valencia) hanno giocato la finale di Copa del Rey e ha vinto il Real Madrid con un gol di Cristiano Ronaldo; che nelle ultime stagioni si sono incrociate due volte in Supercoppa di Spagna e c’è un successo a testa; che nella Champions League del 2010-2011 il Barcellona ha eliminato le Merengues in semifinale (2-0 al Bernabeu, 1-1 al Camp Nou). Vale inoltre la pena citare la stagione 2011-2012, quando i blaugrana si imposero a Madrid nella partita di andata (3-1) ma il Real che era già capolista al ritorno espugnò lo stadio dei catalani (2-1); e poi un 4-1 blanco nel 2007-2008, con l’umiliazione blaugrana di dover applaudire l’ingresso in campo dei rivali storici che avevano vinto la Liga. Si rifecero l’anno dopo, quando al ritorno si presentarono a Madrid con 4 punti di vantaggio, andarono sotto immediatamente ma vinsero 6-2 mettendo al sicuro il titolo nazionale. La rivalità è aspra, ma queste sono anche due tra le società più storiche in Europa: logico dunque che ci siano stati tanti giocatori che hanno vestito entrambe le maglie. Si va così dal leggendario portiere Ricardo Zamora a Michael Laudrup, passando per Bernd Schuster, Luis Enrique, Ronaldo, Samuel Eto’o che il Real Madrid scartò giovanissimo e vide esplodere in blaugrana, e José Mourinho che fu secondo di Bobby Robson in Catalogna, dopo una vittoria in coppa disse che sarebbe stato un blaugrana a vita e poi si trovò ad allenare il Real Madrid per tre stagioni eleggendo il Barcellona a nemico giurato. Il caso più eclatante riguarda Luis Figo: quattro anni al Camp Nou, fascia di capitano al braccio, idolo incontrastato dei tifosi, giurò che non avrebbe lasciato il club nell’estate del 2000 per poi firmare qualche giorno dopo per il Real Madrid. Nel suo primo ritorno nel tempio del Barcellona perse 2-0 e all’ingresso in campo novantamila persone gli sventolarono sotto gli occhi manciate di banconote e striscioni con scritto “pesetero” (praticamente “mercenario”) e dagli spalti volò addirittura una testa di maiale (e qualcuno giura che fu tirato un rubinetto).

Non è stato certamente un grande inizio quello di Carlo Ancelotti in Spagna. Anzi, stava quasi per trasformarsi in un incubo: nelle prime giornate sono arrivati un pareggio esterno contro il Villarreal, la sconfitta nel Clasico al Camp Nou e soprattutto l’onta di perdere il derby contro l’Atletico per la prima volta dal 1999 (nella Liga) e per di più in casa. Vero che le Merengues erano già cadute di fronte ai Colchoneros nella finale di Copa del Rey, ma l’umiliazione subita e la caduta a 5 punti dalla coppia di testa ha fatto pensare qualcuno che Carletto non fosse l’uomo giusto per guidare la squadra. Tutto cancellato: dalla sconfitta subita dal Barcellona nella partita di andata sono arrivati 18 risultati utili consecutivi in campionato, che hanno riportato la squadra in testa alla classifica con 3 punti di vantaggio sull’Atletico. La Champions League poi è stata un vero e proprio successo: nel girone eliminatorio il Real Madrid ha vinto cinque partite pareggiando soltanto a Torino contro la Juventus, poi ha segnato nove gol in due partite allo Schalke 04 per qualificarsi ai quarti di finale, dove avrà la grande possibilità di vendicare l’eliminazione subita dal Borussia Dortmund un anno fa. La grande stagione di Cristiano Ronaldo, insignito del Pallone d’Oro lo scorso gennaio, è uno dei segreti dei blancos, che però possono contare anche su un Benzema che libero della concorrenza di Higuain sta spiccando il volo, su un Gareth Bale inseritosi perfettamente nei meccanismi della squadra e con l’ottima gestione dei giovani da parte di Ancelotti, con Morata e Jesé Rodriguez protagonisti. Purtroppo il secondo si è procurato la lesione dei legamenti del ginocchio: stagione finita e addio Mondiale (avrebbe avuto qualche possibilità). Unica pecca: Varane non sta più trovando spazio come lo scorso anno. A Barcellona stanno vivendo momenti difficili. Non erano più abituati a veder perdere 4 partite in due stagioni, figurarsi in 28 giornate della Liga; per di più la squadra sembra effettivamente stentare in trasferta (si veda la sconfitta contro il Valladolid) e soprattutto ci sono voci sempre più insistenti di uno spogliatoio spaccato intorno alla figura di Leo Messi, reo di stare pensando soltanto al Mondiale. Che sia vero o no, è indiscutibile che siamo di fronte a una stagione che segnerà in un certo modo il confine tra il dominio precedente e un nuovo inizio: Xavi se ne andrà negli Stati Uniti, Puyol molto probabilmente lo seguirà (ad ogni modo ha già annunciato l’addio), Victor Valdes lascerà il club non rinnovando il contratto, e forse anche il Tata Martino saluterà dopo un solo anno. I tifosi hanno paura di perdere anche la Pulce, perchè ci sono delle indiscrezioni in tal senso; è chiaro che tutto questo influisce sul morale della formazione, che sembra essere arrivata a fine ciclo come era stato nel 2007-2008, ultima stagione di Frank Rijkaard. Nonostante ciò, e anche se in termini di gioco e risultati il dominio non è più lo stesso, il Barcellona è in finale di Copa del Rey, ha già portato a casa la Supercoppa di Spagna e affronterà nei quarti di finale l’Atletico Madrid in un durissimo derby. Non resta allora che dare la parola al campo: altri discorsi sarebbero inutili, questa è una delle migliori partite che ci possano essere e bisogna soltanto osservare i giocatori in campo, sperando che non ne vengano fuori episodi di tensione che travalica la decenza (come successo nel passato recente). Siamo pronti allora: la diretta di Real Madrid-Barcellona sta per cominciare…

Marcatori: 7′ Iniesta (B), 10′ Benzema (R), 14′ Benzema (R), 42′ Messi (B), 55′ rig. Cristiano Ronaldo (R), 64′ rig. Messi (B), 84′ rig. Messi (B)

Diego Lopez; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Modric (90′ Morata), Xabi Alonso, Di Maria (85′ Isco); Bale, Benzema (66′ Varane), Cristiano Ronaldo (Casillas, Nacho, Fabio Coentrao, Illarramendi) Allenatore: Ancelotti

Victor Valdes; Dani Alves, Piqué, Mascherano, Jordi Alba; Xavi, Sergio Busquets, Iniesta; Fabregas (78′ Sanchez), Messi, Neymar (69′ Pedro) (Pinto, Bartra, Song, Adriano, Sergi Roberto) Allenatore: Martino

Arbitro: Undiano Mallenco

Ammoniti: Di Maria (R), Pepe (R), Fabregas (B), Sergio Busquets (B), Xabi Alonso (R), Cristiano Ronaldo (R), Modric (R)

Espulso: Sergio Ramos (R)