L’Udinese batte 1-0 il Sassuolo e vola a quota 34 punti in classifica, ormai salvo ma ancora con un po’ di tensione. I neroverdi, per contro, restano penultimi a 21 e vedono fuggire il Bologna che vince, perdendo un punto rispetto alla quota salvezza che adesso dista tre lunghezze. Totò sbaglia un calcio di rigore, il Sassuolo ha la grande occasione per pareggiare ma anche Floccari sbaglia dal dischetto. Così, alla fine fattore campo e migliore classifica fanno la differenza. Due squadre che non avevano nulla da perdere e di conseguenza si sono affrontate a viso aperto. Meglio forse il Sassuolo, che però non è riuscito a trovare la via del gol; quantomeno ha reagito subito e provato a pareggiare, così da obbligare l’Udinese a non abbassare la guardia e sedersi sugli allori, producendo una partita che è stata piacevole da vedere anche se le occasioni da gol reali non sono state tantissime. Una vittoria val bene una prestazione non favolosa; oggi servivano i tre punti e l’Udinese ha se non altro dimostrato di stare bene fisicamente come sottolineato da Guidolin nel post partita; sfruttare il fattore campo e il turno sulla carta favorevole era obbligatorio, missione compiuta e ora si va a San Siro con molta più serenità. Un po’ il contrario degli avversari: sicuramente la squadra di Di Francesco ha tenuto meglio il campo, ha avuto in mano il pallino del gioco per larghi tratti e si è resa insidiosa a più riprese. Tuttavia il gol non è arrivato, e per una squadra che si deve salvare non riuscire a sfruttare le tante occasioni e non punire un avversario che non riesce a raddoppiare è un peccato che si potrebbe pagare a caro prezzo. Quantomeno gli emiliani hanno dimostrato di essere vivi e di poter fare partita pari quasi con tutti: la salvezza non è certo un tema precluso. non convince. La spinta che genera il rigore a favore del Sassuolo c’è ma non sembra così evidente da fischiare una massima punizione; è grave invece il primo errore, perchè sulla punizione di Di Natale il movimento di Farias è a girarsi con le spalle al pallone e il contatto arriva con l’ascella, se non addirittura con una parte della schiena. Viene “salvato” dal fatto che nessuno dei due tiratori dagli undici metri fa centro, ma le sviste restano e la speranza è che quantomeno le abbia riguardate dopo la partita. 



La parata su Zaza, ancora sullo 0-0, dà fiducia ai suoi e vale quanto un gol. Sta diventando sempre più maturo e sicuro. 

Anche lui ormai è un punto di forza della squadra, ennesima scommessa vinta da Guidolin. Pronto per una grande o resterà?

Soffre Zaza che lo punta e lo salta, e in generale gli fa vedere le streghe. Molto meglio con Floccari, e non ci vuole poi molto. 



Ruvido e poco elegante, ma oggi serve questo. Se la cava senza badare troppo ai fotografi che devono inquadrarlo nell’obbiettivo, bene così.

Nasce da lui l’azione del gol di Di Natale, mezzo punto in più in una partita nella quale non mostra la sua costante spinta.

D’accordo, ormai sappiamo che non è un regista; però quando è in fase di interdizione fa quasi paura per la grinta e la precisione negli interventi. Corre per due: di fianco a un playmaker vero sarebbe un top.

Giornata di pausa: anonimo, se non per la punizione che si procura e dalla quale Peruzzo trae spunto per semi-inventarsi un rigore.



E’ suo il destro murato sul quale si avventa capitan Di Natale per il gol che vale i tre punti. Sempre nel vivo del gioco. (78′ BADU sv)

Anche lui vivacchia, forse perchè il cartellino giallo preso dopo nemmeno un minuto lo condiziona assai. 

Altro prodotto di Guidolin, altro giocatore pronto per un campionato da assoluto protagonista. Un anno a Udine può fargli solo bene, ma il talento è di quelli giusti. 

Tocca quota 186 gol in Serie A con il classico guizzo da opportunista nel giorno in cui supera Bertotto al top delle presenze in maglia friulana. Il rigore però è calciato malissimo, e consente al Sassuolo di continuare a sperare. ()

Tiene in vita i suoi volando su una conclusione mancina di Bruno Fernandes consentendo ai suoi di provare a pareggiare. 

Mezzo voto in meno perchè aveva di fronte un Basta abulico e non ne ha mai saputo approfittare. 

Di Natale è un brutto cliente ma lui se la cava con esperienza, tranne in occasione del gol quando non fa il movimento giusto. 

Comanda il reparto con autorità, al centro o sulla fascia ormai non fa più differenza, sta crescendo molto. 

Come il suo compagno esterno Gazzola non approfitta della passività del suo dirimpettaio – Widmer – e rimane sulle sue. Capita un po’ troppo spesso…

Come Allan: non è certo un playmaker, ma in fase di interdizione non se ne trovano molti con la sua dedizione e i suoi polmoni. 

( Voto di speranza: era all’esordio, reclamizzato tantissimo prima del suo arrivo, è entrato in un momento difficile e non poteva certo salvare la patria neroverde. Avrà tempo)

Oggi sbaglia molto con il pallone tra i piedi, inusuale per un giocatore solitamente ordinato come sa essere. 

Bravo a prendersi il calcio di rigore (che Floccari sbaglia), ma per il resto non combina troppo e non si fa quasi mai notare.

( Entra con voglia e si vede: avesse giocato dall’inizio magari sarebbe cambiata qualcosa, ma con il senno di poi non si vincono certo le partite)

Ancora una volta è il migliore: pronti via e semina due avversari chiamando Scuffet alla grande parata. Sempre pungente, Cannavaro deve chiamare i rinforzi per contenerlo. 

Questa volta non incide, anche se è sempre propositivo. Deve abbandonare per un problema fisico appena prima della fine del primo tempo.

( Un oggetto del mistero. Il gol alla Lazio sembrava averlo sbloccato, e invece è involuto. In più è sfortunato sul rigore: spiazza Scuffet ma mette il pallone sul palo) (Claudio Franceschini)

Marcatori: 26’ Di Natale (U)

 Scuffet; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Widmer, Allan, Pereyra, Pinzi (78’ Badu), Basta; Fernandes (93’ Lazzari), Di Natale (78’ Muriel). A disp: Brkic, Kelava, Naldo, Bubnjic, Zielinski, Yebda, Gabriel Silva, Maicosuel, Nico Lopez. All. Guidolin.

 Pegolo; Gazzola, Cannavaro, Ariaudo, Longhi; Biondini (70’ Sanabria), Magnanelli, Missiroli; Farias (57’ Masucci), Zaza, Floro Flores (40’ Floccari). A disp: Pomini, Polito, Bianco, Mendes, Terranova, Rosi, Ziegler, Chibsah. All. Di Francesco.

Arbitro: Peruzzo

Ammoniti: Basta (U), Pinzi (U); Gazzola (S), Cannavaro (S), Masucci (S)