Si svolgerà oggi in Belgio la Gand-Wevelgem, la corsa che dà inizio alle classiche del Nord di ciclismo. Una gara per velocisti, che però può essere aperta anche al successo di chi non è uno sprinter puro per le condizioni atmosferiche e i passaggi sempre ostici sulla collina del Kemmel. Lo scorso anno vinse Peter Sagan, che si presenterà anche nell’edizione 2014 come il principale favorito, con lo svizzero Fabian Cancellara e il belga Tom Boonen suoi rivali più accreditati. Noi ci affideremo soprattutto a Luca Paolini e Filippo Pozzato, che sembrano i più adatti a fare un risultato importante in questa classica. Bella iniziativa da parte degli organizzatori per ricordare i caduti della Prima Guerra Mondiale, nel centenario dello scoppio del conflitto, con passaggi nei luoghi simbolo della Grande Guerra nelle Fiandre. Per presentare la Gand-Wevelgem abbiamo sentito l’ex ciclista e oggi commentatore di Rai Sport Silvio Martinello. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



La Gand-Wevelgem è una classica per velocisti: cosa si aspetta dall’edizione 2014? Credo che sarà una corsa simile alle edizioni precedenti, con il tempo che potrebbe influenzarla. Se sarà particolarmente brutto sarà anche in grado di cambiare l’esito della corsa, a scapito magari dei velocisti.
L’anno scorso vinse Peter Sagan, potrebbe ripetersi? Sagan è uno di quei corridori capace di fare cose importanti in tutte le classiche. Penso quindi che lo vedremo protagonista anche alla Gand-Wevelgem di quest’anno.
Cancellara sarà il suo avversario principale? Lo svizzero potrebbe certamente essere un avversario molto pericoloso per Sagan, ma non sarà l’unico corridore che potrà dargli fastidio.
Quali saranno dunque gli altri favoriti? Boonen e Vanmarcke potrebbero fare molto bene.
I corridori italiani cosa potranno fare? Vedo bene Trentin, che però dovrà correre per Boonen, e poi De Marchi, se farà la campagna del nord, e Oscar Gatto. Tutti e due però dovranno stare al servizio di Peter Sagan. Mi aspetto anche cose buone da Luca Paolini e da Filippo Pozzato che potrebbe finalmente trovare la sua giornata sì ed esprimere tutto il talento inespresso in questi anni.
Dove si deciderà questa classica? I passaggi del Kemmel risulteranno molto importanti, anche se la gara potrebbe decidersi in volata, come spesso accade. Dipenderà inoltre anche dalle condizioni del tempo.
Lei ha corso questa classica, come bisogna comportarsi?



E’ una classica per velocisti che si corre a latitudini differenti dall’Italia. Hai sempre il vento addosso, devi avere il coraggio di prendere l’iniziativa, di prendere anche dei rischi se vuoi essere un protagonista.
Cosa pensa dell’iniziativa degli organizzatori di ricordare il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale passando attraverso i luoghi della Grande Guerra? Una bella iniziativa per ricordare questi caduti, che sarà ripetuta l’anno prossimo in occasione del Giro d’Italia 2015, per ricordare il centenario dell’ingresso del nostro paese nel conflitto. La dimostrazione che il ciclismo è sempre sensibile alla storia, non dimentica chi è morto in una guerra così violenta, un modo per non dimenticare tutte le guerre che in questo momento stanno insanguinando tante parti del mondo! (Franco Vittadini)

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