Ha rifiutato la panchina del Brescia. Decisione che era già nell’aria ieri sera quando, all’uscita da villa Corioni, il tecnico di Giulianova era parso piuttosto titubante circa l’eventualità di tornare a lavorare al Rigamonti. Lo scorso mese di settembre Giampaolo aveva rassegnato le dimissioni a seguito di una forte polemica innescata dalla curva, che non gli aveva perdonato – oltre ai risultati negativi – il fatto di aver voluto portare come vice Fabio Gallo, ex bresciano ma passato all’Atalanta nell’estate del 1995 (con dichiarazioni non tenerissime nei riguardi dei rivali storici del Brescia); il tecnico aveva ingoiato il boccone amaro, ma quando la società non lo aveva sufficientemente appoggiato nel confronto con gli ultras aveva capito che non c’erano più le condizioni per continuare il progetto. Esattamente quello che ha detto stamattina al presidente Gino Corioni, quando le parti si sono riaggiornate: Giampaolo ha preferito declinare l’offerta di tornare a Brescia per provare a spingere la squadra verso i playoff, che distano 3 punti dopo la sconfitta rimediata contro il Carpi. Obiettivo possibile, ma che adesso sarà ricercato da Ivo Iaconi: 57 anni da compiere il prossimo martedi, anche lui è legato a Giulianova avendovi giocato negli anni Settanta come difensore. Da allenatore le cose migliori le ha fatte con il Frosinone: promozione in Serie B nel 2006 (attraverso i playoff), poi la salvezza con il raggiungimento dei 50 punti e l’obiettivo centrato con una giornata di anticipo. In seguito ha guidato l’Ascoli (playoff sfiorati, ancora in Serie B), la Cremonese (esonerato) e ancora Reggina e Triestina (stessa sorte) e Carrarese, dove subentra senza riuscire a evitare la retrocessione in Seconda Divisione Lega Pro. Adesso la nuova sfida a Brescia: riuscirà a riportare le Rondinelle in Serie A?



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