Alle ore 15 di domani pomeriggio lo stadio Bentegodi di Verona ospita Chievo-Genoa, partita valida per la 27^ giornata del campionato di Serie A 2013-2014. Si affrontano due squadre che hanno bisogno di punti per diversi motivi: i clivensi sono a quota 21 e inseguono ancora una salvezza che si è fatta difficile per gli ultimi risultati negativi, mentre il Grifone a quota 35 sogna l’Europa League sa di poterci arrivare se riuscirà ancora a stupire come ha fatto da quando Gian Piero Gasperini è tornato a sedersi in panchina. Sarà partita dura e spigolosa: dovrà farla il Chievo e non è detto che ci riesca, il Genoa vorrà aspettare ma potrebbe essere costretto a prendere l’iniziativa. Arbitra Gervasoni.



Quando una squadra segna appena 20 gol in 26 giornate di campionato non può decisamente andare bene; è il caso del Chievo, che ha certo una solidità difensiva sconosciuta ad alcune concorrenti dirette per la salvezza, ma fa una fatica dannata nel controllare la partita e nell’imporre gioco e ritmo. Non sempre ne vale la pena, ma in casa contro le piccole bisogna comandare e segnare, e la squadra di Eugenio Corini pecca: penultima per possesso palla, quartultima per precisione nei passaggi, ultima in supremazia territoriale, pericolosità, tiri nello specchio della porta. Come ci si possa salvare con dati simili resta un mistero, eppure a oggi il Chievo resta in piena corsa: il segreto, che in certi momenti i veneti riescono a far giocare male gli avversari e di conseguenza colpiscono poi quando meno te lo aspetti. Segnano magari un solo gol, ma poi lo difendono con le unghie e con i denti. Per dire se servirà è presto, intanto Corini per ovviare al problema mette Hetemaj dietro le punte Pellissier e Paloschi: bomber veri, perchè c’è bisogno di concretezza e senso del momento. Confermata invece la “guardia” di Guana e Guarente alle impostazioni di Luca Rigoni, sempre Agazzi in porta.



Il Genoa di Gasperini avrà anche affrontato un momento di flessione, ma si può ormai dire salvo e veleggia verso le posizioni europee: meglio di così non si poteva, al netto del fatto che il presidente Preziosi ha sbagliato la scelta iniziale dell’allenatore. E’ stato poi bravo a rimediare in corsa chiamando un tecnico che respira rossoblu e che conosce alla perfezione l’ambiente; squadra rivoltata come un calzino, Gilardino in formato Mondiale, tutti che corrono come ai bei tempi e una parvenza di spettacolo che ogni tanto si vede ancora a Marassi. Certo si soffre in termini di tiri nello specchio della porta (solo Catania e Chievo fanno peggio) e supremazia territoriale (i clivensi e il Bologna hanno dati inferiori), poi però si compensa con un possesso palla da quattordicesimo posto e una pericolosità non eccelsa ma comunque buona. Come ha però fatto notare Gasperini la scorsa domenica, il difetto è quello di non riuscire a chiudere certe partite che poi possono tramutarsi in sanguinosi pareggi, per non dire di peggio. Confermato il 3-4-3 e confermata la presenza di Sculli in campo, con Konatè dall’altra parte a supporto di Gilardino; sempre titolare Sturaro, ragazzo del vivaio che ha segnato il suo primo gol in Serie A contro il Catania.



 

25 Agazzi; 21 N. Frey, 2 Bernardini, 5 Canini, 33 Rubin; 11 Guana, 27 L. Rigoni, 23 Guarente; 56 P. Hetemaj; 31 Pellissier, 43 Paloschi. All. Corini

A disp: 1 Puggioni, 18 Squizzi, 94 Dos Santos, 13 Aldrovandi, 93 Dramé, 24 M. Mbaye, 8 Radovanovic, 9 Bentivoglio, 7 Lazarevic, 39 Stoian, 77 Thereau, 10 Obinna

Squalificati: Sardo, Dainelli, Cesar

Indisponibili: Paredes

 1 Perin; 3 Antonini, 90 Portanova, 15 Marchese; 21 M. Motta, 69 Sturaro, 27 Matuzalem, 13 Antonelli; 77 Konaté, 11 Gilardino, 10 Sculli. All. Gasperini

A disp: 53 Bizzarri, 94 Blaze, 29 De Ceglie, 4 De Maio, 14 Cofie, 79 Cabral, 19 Rafati, 16 Calaiò, 26 Centurion, 18 Fetfatzidis, 23 Velocci

Squalificati: Burdisso, Bertolacci

Indisponibili: A. Donnarumma, Gamberini, Vrsaljko, Kucka

 

Arbitro: Gervasoni