Il Napoli supera la Roma per 1-0 grazie ad un colpo di testa di Callejon all’80. Prima di allora lo spagnolo non aveva disputato una buona gara anzi, si era divorato incredibilmente il gol del vantaggio a tu per tu con De Sanctis con un errore piuttosto grossolano. In ogni caso decisivo l’ex Real Madrid che fa guadagnare 3 punti fondamentali alla banda Benitez che adesso mette nel mirino proprio la Roma e sogna il secondo posto. Non è però tutto oro quel che luccica perché stasera il Napoli ha evidenziato anche parecchi limiti soprattutto a centrocampo dove il tandem Inler-Dzemaili si è rivelato lento nel creare gioco e impacciato sulle rapide ripartenze giallorosse. La delusione della serata resta però Hamsik; il capitano degli azzurri subisce una netta bocciatura in un match che avrebbe richiesto ben altro da uno come lui. Mai un pallone verticalizzato nel modo giusto, mai un inserimento mai la sua cresta era stata così bassa questa stagione. Mertens è stato uno dei più continui nell’arco dei 90’ mentre Higuain non arriva alla piena sufficienza. Determinante Reina con due interventi prodigiosi. Nella Roma c’è aria di beffa in quanto la squadra di Garcia ha creato occasioni enormi ma ha peccato nella fase realizzativa. Gervinho unica punta non è stato un cattivo esperimento anche se l’ivoriano non ha il cinismo necessario per giocare come terminale offensivo. Sulla destra benissimo Maicon, pendolino incessante, male invece dall’altra parte Romagnoli che si perde Callejon sulla rete partenopea. Pjanic trequartista è stata un’altra nota positiva per la Roma: belle geometrie per lui anche in posizione più avanzata. Impalpabile Florenzi mai veramente in partita. Taddei c’ha messo la grinta ma non è bastato. In una gara accesa e difficile non sbaglia niente. Corretto l’utilizzo dei cartellini gialli e ottimo il metro di giudizio: fischi ridotti al necessario per non spezzare troppo il ritmo del gioco. A sbagliare è un suo assistente nel primo tempo per un errato fuorigioco non segnalato a Gervinho: giusto invece annullare la rete a Benatia.



Napoli e Roma è il big match di questa giornata che ha visto nell’anticipo dell’ora di pranzo la Juventus vincere sulla Fiorentina. Questo significa per i giallorossi vincere a tutti i costi per continuare ad alimentare la flebile speranza di riacciuffare i bianconeri ormai a 72 punti. La banda di Garcia si trova però davanti il Napoli, squadra che non ha certo bisogno di presentazioni visto che i partenopei sono terzi, a sei punti dai capitolini. Gli azzurri, con una vittoria in un San Paolo Gremito, si avvicinerebbero al secondo posto, posizione necessaria per accedere alla Champions League senza passare dagli scomodi preliminari estivi. Insomma, questo può essere tranquillamente definito un match con vista Europa per entrambe le compagini. Il Napoli scende in campo con il solito 4-2-3-1, modulo che ha saputo regale moltissime soddisfazioni ai campani. Novità rilevanti a dispetto dell’undici tradizionale non ce ne sono: Fernandez (5.5) forma la coppia difensiva assieme ad Albiol (6) mentre Ghoulam vigila la corsia sinistra. Dzemaili ed Inler fungono da filtro mentre davanti spazio al poker d’assi di Benitez formato da Callejon (5.5), Hamsik (5), Mertens (6) ed Higuain (5.5). Non c’è Jorginho influenzato. La Roma risponde con un insolito 4-2-3-1 e Garcia, sì, stravolge la formazione che si pensava scendesse in campo. Romagnoli (5.5) parte dal primo minuto sull’out mancino, dall’altra parte torna Maicon (6) mentre Nainggolan e Strootman sono i due interditori di centrocampo. Pjanic fa il trequartista con Florenzi (5) a destra e Bastos (6) a sinistra. Unica punta Gervinho (6). L’ivoriano è parso troppo isolato ma ha saputo dare un discreto contributo alla sua squadra; ottimi movimenti anche se nell’unica occasione clamorosa avuta a disposizione  calcia addosso a Reina (6.5) dopo aver saltato di netto un difensore avversario. La Roma controlla il match e cerca di addormentare il ritmo con un buon possesso palla; bene Nainggolan (6) in mezzo al campo, uno dei più lucidi dei giallorossi, che imposta e recupera molti palloni. Strootman (sv) è costretto ad uscire per un problema al ginocchio dopo un contrasto di gioco anche se prima di lasciare il campo fa in tempo a offrire un bell’assist sprecato da un debole colpo di testa di Gervinho ben parato da Reina al 2′. Il Napoli non attraversa una scoppiettante fase di gioco e lo si può vedere dalla fatica immensa che fanno Inler (5.5) e Dzemaili (5) ad impostare le manovre degli azzurri. Poche se non ridotte all’osso le palle gol per gli uomini di Benitez che hanno spesso rischiato di finire sotto. Al 22′ grande botta di Nainggolan respinta in due tempi da Reina mentre al 25′ annullato per giusto fuorigioco un gol a Benatia: sugli sviluppi di un calcio di punizione il giocatore giallorosso stacca di testa ma era in offside. La Roma continua a costruire e serve ancora un super Reina per deviare in corner un esterno sinistro bellissimo di Bastos. Le tracce del Napoli arrivano solo nel finale grazie a Mertens (6): l’olandese prima viene recuperato in grande stile da Benatia (6.5) poi trova la parata di De Sanctis sul suo destro a giro. Finisce 0-0 il primo tempo: è mancato soltanto il gol. Di fronte al proprio pubblico e dopo alcuni risultati non all’altezza delle aspettative i partenopei avrebbero dovuto scuotersi invece anche stasera si sono visti dei limiti soprattutto a centrocampo. Pochissime le occasioni create e troppe ripartenze concesse agli avversari.
Quando il migliore in campo è il portiere vuol dire che la squadra ha concesso molto: verissimo. Lo spagnolo è super a murare su Gervinho e altrettanto bravo a deviare in corner l’esterno sinistro di Bastos. Provvidenziale per mantenere lo 0-0. Lo svizzero sembra un pesce fuor d’acqua nella linea mediana assieme ad Inler. Nemmeno il suo compagno di reparto brilla ma almeno non perde palloni velenosi. Servirebbe maggiore rapidità per far circolare più velocemente il pallone.   O ora o mai più: se i giallorossi vogliono il secondo posto (fantascienza puntare alla vetta) è consolidato e dopo il primo tempo gli uomini di Garcia lo meriterebbero. Grande prestazione nonostante l’inedito 4-2-3-1. Napoli reso innocui e parecchie palle gol create: bisognerebbe però buttarla dentro… Annulla Higuain, compito non da poco, e giganteggia in difesa. Segna ma in fuorigioco. Sarà la fascia da capitano ma per ora ha giocato una grande partita. Il duttilissimo giocatore della Roma per adesso ha steccato; troppi errori e l’angolo concesso dopo pochi minuti per un retropassaggio ne è la conferma. Non si propone quasi mai e neppure quando viene spostato a sinistra riesce ad incidere.  ARBITRO (ROCCHI) 6.5 Napoli-Roma non è mai una partita di facile gestione e questa sera non è certo un’eccezione. Ottima la gestione dei cartellini, bravo ad ammettere l’errore su un fallo fischiato ad Higuain che non c’era. Un errore lo commette il suo assistente non sventolando un clamoroso fuorigioco di Gervinho. Per il resto tutto ok.



Ha salvato il risultato in almeno due occasioni: nel primo tempo prodigioso su Gervinho a tu per tu e sull’esterno sinistro di Bastos, nella ripresa chiude la saracinesca sulla velenosa conclusione deviata di Maicon. Grandissimo portiere questo per il Napoli.

Non ci siamo ,il terzino azzurro ha perso tutto quello che qualche stagione fa lo contraddistingueva come uno dei migliori del suo ruolo. Niente rapidità, discese nulle e troppe amnesie in difesa. Ad esempio all’inizio non sale evitando di mettere in fuorigioco Gervinho.

Qualche sbavatura di troppo nella parte iniziale della partita che sarebbe potuta costare cara alla sua squadra. Meglio nel finale.



Difensore vecchio stampo, colloso e bravo in marcatura e che non va per il sottile: se c’è da spazzare via il pallone lo fa senza troppi fronzoli. Scintille con Taddei. Lo spagnolo ha però la meglio.

Realizza l’assist per il vantaggio del Napoli e questo gli vale mezzo punto in più sulla sua pagella. Prima dell’80’ però la sua gara non era stata entusiasmante, anzi… Il piede c’è, adesso manca il miglioramento nella fase difensiva.

Lento e impacciato, quasi un peso quando gioca in questo modo perché ogni pallone da lui perso innesca la ripartenza degli avversari. Molle anche sui contrasti.

Esattamente come il suo compagno di reparto e connazionale svizzero non è in serata. Perde decisamente troppi palloni e il San Paolo è stizzito: fischi al momento della sostituzione. 

(60’ HENRIQUE 6 Gioca l’ultima mezz’ora in versione diga. Si piazza a centrocampo e non fa passare nessuno. Ci prova con due conclusioni inguardabili).

Lo spagnolo non è stato brillantissimo ma si è saputo salvare nel finale rendendosi decisivo con un gol che ha mandato in estasi il popolo partenopeo. Con questa marcatura, in totale, l’ex Real Madrid sale a quota 15. Non male (84’ PANDEV SV).

Bocciatura senza se e senza ma. Mai in partita lo slovacco che ha il brutto vizio di sparire nelle gare che più contano: stasera un altro esempio lampante. Eppure l’inizio di stagione era stato ottimo poi un black out che perdura tutt’ora (72’ L. INSIGNE 5.5 Entra ma è troppo spreciso: vorrebbe spaccare il mondo ma servirebbe maggiore lucidità).

Il più continuo della sua squadra nell’arco della partita. Nel primo tempo impegna la difesa giallorossa con la sua velocità e impensierisce De Sanctis con un destro a giro. Nella ripresa altre due buone occasioni per l’olandese che non delude.

El Pipita un po’ ha deluso. Buon lavoro in quanto a movimenti ma poco cinismo nel concretizzare i contropiedi. La girata su cross di Mertens nel secondo tempo grida vendetta. Benatia lo contiene bene.

Il Napoli non gioca una buona gara e ai punti sarebbe stato più giusto un pareggio ma i partenopei vincono e lui si porta a casa tre punti pesantissimi. Ci sarà da lavorare sul gioco e bisognerà velocizzare la manovra a centrocampo.

Torna al San Paolo, stadio dove ha lasciato indelebili ricordi ai tempi del Napoli. Come il suo collega Reina fa quello che può per innalzare una barricata. Bravo su Mertens e miracoloso su Callejon. A differenza dello spagnolo viene trafitto all’81′. 

Una delle note migliori della Roma questa sera. Il brasiliano rientra dallo stop e subito offre tutta la sua corsa sull’out destro. Sforna buoni cross e va vicino al gol per due volte ma in una Reina gli dice no, nell’altra la mira non era ottimale.

Senza Totti e De Rossi, stasera è lui il capitano della partita. Ci mette tutto il suo carisma e contiene bene un mostro d’area come Higuain. Guida bene tutta la difesa ma alla fine la Roma torna a casa con zero punti: lui il suo (e qualcosa di più) l’ha fatto.

Non rischia quasi niente al fianco di Benatia. Patisce un po’ i duelli in velocità che non sono il suo piatto forte. Non si capisce perché dal Brasile nessuno lo convochi neppure per un’amichevole. 

Il ragazzino oggi stecca nel momento chiave dell’incontro. Nel finale lascia libero Callejon che di testa insacca il vantaggio del Napoli: errore che pesa nel risultato finale. Anche prima del vantaggio partenopeo non aveva giocato un buon match (84’ DESTRO SV).

Inizia molto bene ed è sua la prima conclusione degna di nota a scaldare i guantoni a Reina. Con il passare dei minuti diventa però troppo falloso e questo penalizza la fase d’impostazione. Se c’è da combattere comunque il belga c’è sempre.

Esce dopo 11’ per un problema al ginocchio (11’ TADDEI 5.5 Inizia bene, entra in partita col giusto spirito poi si perde in battibecchi inutili con gli avversari. Nervoso, viene pure ammonito).

Non una buona prestazione per lui. Nel primo tempo non si nota quasi mai neppure quando Garcia lo dirotta sulla fascia sinistra. Poco prima di uscire avrebbe sulla testa l’occasione per il potenziale pareggio ma il cross di Maicon era troppo alto per lui (74’ LJAJIC 5 Entra ma praticamente non riesce mai ad accendersi).

Elegante anche come trequartista. Questo è un elemento indispensabile per la Roma. Distribuisce geometrie precise e alimenta la maggior parte delle azioni della sua squadra. Perde un solo pallone velenoso per il resto ci siamo. Uno dei migliori in campo.

Luci e ombre. Il nuovo arrivato dal mercato invernale impegna Reina nel primo tempo con una bella conclusione poi si perde. Riappare di tanto in tanto per qualche cross ma deve essere più continuo.

Garcia lo mette come unica punta: l’ivoriano fa quello che può e nel primo tempo i suoi movimenti mandano in tilt il Napoli. Spesso si defila perché vuole il pallone fra i piedi per poi rientrare e far male. Fallisce un gol su un’azione classica delle sue poi via via cala fino a spengersi.

La Roma perde ma il calcio praticato dalla sua squadra è stato davvero piacevole. Il 4-2-3-1 con parecchie novità ha saputo dare due belle notizie al tecnico giallorosso: Maicon ormai è recuperato e Pjanic può giocare anche come trequartista senza sfigurare.

(Federico Giuliani)