Pasqua di Resurrezione per il Cagliari, che torna a vincere in trasferta dopo oltre un anno: l’ultimo successo esterno della squadra sarda era datato 17 febbraio 2013, uno 0-2 all’Adriatico di Pescara firmato da una doppietta di Marco Sau. A Marassi finisce 1-2 ma c’è ancora lo zampino dell’attaccante, che nel frattempo ha cambiato numero di maglia (dal 27 al 9) ma non le attitudini contro il Genoa, cui quest’anno ha segnato 3 gol tra andata e ritorno. Il Grifone invece allunga la sua Via Crucis a quattro sconfitte consecutive e rimane a quota 39 punti in classifica. Il Cagliari invece fa un passo avanti probabilmente decisivo: i punti di vantaggio sul terzultimo del Sassuolo sono 8. Nella prossima giornata, la trentacinquesima di campionato, i sardi riceveranno il Parma al Sant’Elia, domenica 27 aprile alle ore 15:00 mentre il Genoa farà visita all’Atalanta nel posticipo delle ore 20:45.
Il primo tempo è stato acceso dalle rispettive motivazioni: il Genoa voleva porre fine alla striscia negativa e vendicare il contestato ko dell’andata, il Cagliari dal canto suo aveva bisogno di tre punti per avvicinare sensibilmente il traguardo salvezza. Nè è scaturito un confronto aperto con diversi ribaltamenti di fronte e fasi di gioco alterne tra le due squadre. Il pareggio sarebbe stato un risultato più giusto ma il Cagliari è stato più cinico negli episodi chiave.
Dopo un ottimo quarto d’ora iniziale, caratterizzato da pressing alto e ricerca delle fasce, il Genoa ha arretrato il proprio baricentro lasciando più spazio all’iniziativa del Cagliari. Nella ripresa la squadra di Gasperini ha ripreso progressivamente il controllo del gioco ma è mancata negli ultimi metri, bloccandosi spesso nella trequarti avversaria. Nonostante una maggiore supremazia territoriale (9’21” contro gli 8’55” del Cagliari) il Grifo è risultato meno pericoloso (37,3% l’indice finale, 50% quello avversario) costruendo poche occasioni da gol nitide; gli esterni d’attacco (Konate e Sculli dall’inizio, poi un pò meglio Fetfatzidis) hanno reso meno del solito costringendo Gilardino ad arrangiarsi tante volte da solo. Due sbavature difensive da matita rossa hanno fatto il resto.
Il Cagliari ha preso coraggio attorno alla mezz’ora di gioco, dopo un inizio più piatto. Numeri alla mano la produzione offensiva è stata più o meno equivalente a quella avversaria ma la maggiore qualità degli attaccanti sardi, bravi a sfruttare gli errori della difesa del Genoa, ha fatto la differenza. Indicazioni positive dalla fase difensiva: il gol subito è nato in circostanze sospette (dubbio fuorigioco di Gilardino) e nel prosieguo retroguardia e centrocampo hanno retto bene, coprendo le fasce e schermando efficacemente l’avanzata genoana.
Animi concitati ma la partita non gli sfugge di mano. Nel gol del Genoa da valutare la posizione di Gilardino, che poi partecipa all’azione, sul cross da destra di Sturaro.
Genoa
Rischia temporeggiando sul pressing di Ibarbo ma se la cava. I gol lo trovano incolpevole.
Infilato in occasione del primo gol e corresponsabile del secondo, quando lascia tirare Sau.
Sblocca con un bel sinistro ma poi vanifica con due disattenzioni fatali.
Ibraimi gli sfugge una sola volta, il più deciso dei tre difensori.
Due-tre cross interessanti nel primo tempo, nella ripresa ha meno benzina.
Il pasticcio da cui nasce il gol di Sau è anche figlio suo: vai tu che vado io…
Tra i protagonisti di un avvio promettente, si perde strada facendo dall’81’DE CEGLIE s.v.
Entra nell’azione del gol e ci riprova nella ripresa: Avramov c’è.
Stavolta non incide: tanta corsa a vuoto dal 56’COFIE 6 Presidia la trequarti, gioca semplice.
Nonostante una tacchettata al ginocchio resta il pericolo numero 1: produce tre buone occasioni ma non è fortunato.
Rispetto a Konate si muove meglio ma il contributo negli ultimi metri è pari a zero, o quasi dal 66’FETFATZIDIS 6 Più vivace e tagliente, pur senza illuminare.
All.GASPERINI 5,5 L’atteggiamento dei suoi è meritevole ma la difesa sbaglia troppo.
Cagliari
Sempre efficace, sia tra i pali che nelle uscite.
Prestazione solida, rimbalza bene Sculli. Deve uscire dopo uno scontro aereo, per fortuna senza conseguenze dal 50’PERICO 6 Resta basso, fa quel che serve.
Gilardino è un cliente scomodo ma lui non si dà per vinto, sventando più di un pericolo.
Salva quasi sulla linea il cucchiaino di Gila: intervento non eclatante ma nemmeno scontato.
Limita la spinta in avanti ma soffre poco difensivamente.
Fa legna come si suol dire, dalle sue parti non si passa facilmente.
Dirige con intelligenza le operazioni a centrocampo.
Utile nelle pieghe della partita: raddoppi, chiusure ed appoggi di scarico.
Una bella incursione a metà primo tempo e poco altro: può fare di più.
SAU 7 (il migliore) Il Genoa gli porta bene: torna decisivo un girone dopo, con gol segnato e procurato dall’85’NENE’ s.v.
Match winner con un gran sinistro al volo: bel gesto tecnico che redime una partita intermittente.
All.PULGA 6,5 Mantiene il tridente di Lopez e fa bene: contro una difesa non irresistibile i suoi trovano i guizzi vincenti.
Il tabellino
Marcatori: 3’De Maio (G), 37’Sau (C), 82’Ibarbo (C)
Genoa (3-4-3): Perin; Burdisso, De Maio, Marchese; Motta, Sturaro, Bertolacci (81’De Ceglie), Antonelli; Konate (56’Cofie), Gilardino, Sculli (66’Fetfatzidis) (Bizzarri, Donnarumma, Portanova, Gamberini, Antonini, Vrsaljko, Cabral, Held). All.Gasperini.
Cagliari (4-3-3): Avramov; F.Pisano (50’Perico), Rossettini, Astori, Avelar; Tabanelli, Conti, Eriksson; Ibraimi, Sau (85’Nené), Ibarbo (Silvestri, Oikonomou, Dessena, Cossu, Pinilla). All.Pulga.
Arbitro: Celi (sezione di Campobasso)
Ammoniti: 7’Sturaro (G), 56’De Maio (G), 92’Ibarbo (C) per gioco scorretto, 3’Avramov (C), 89’Dessena (C) per proteste
(Carlo Necchi)