Sarà ancora il Cauberg a decidere l’Amstel Gold Race? Lo strappo finale è il punto più caratteristico e più atteso di questa classica di ciclismo che si correrà oggi in Olanda, e ancora una volta potrebbe decidere l’esito finale della gara, che si concluderà poco dopo a Valkenburg. L’anno scorso vinse il ceco Roman Kreuziger, che anche adesso è uno dei principali favoriti dell’Amstel. Avversari più pericolosi dovrebbero essere sulla carta lo spagnolo Alejandro Valverde e il belga Philippe Gilbert. Anche loro hanno infatti caratteristiche tecniche che si abbinano alla perfezione con le caratteristiche del percorso della corsa olandese. Il ciclismo italiano spera di invertire la tendenza delle ultime classiche, in cui sono arrivati risultati molto deludenti: l’Amstel potrebbe essere occasione propizia, visto che nel 2012 fu vinta da Enrico Gasparotto. Per presentare l’Amstel Gold Race abbiamo sentito Roberto Damiani, direttore sportivo della formazione statunitense della UnitedHealthcare. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Che gara si aspetta? La solita Amstel, una gara difficile, con diverse salitelle, curve molto difficili e l’asperità del Cauberg su cui spesso si decide questa corsa.
Sarà così anche quest’anno? Penso proprio di sì.
Questa classica col tempo ha raggiunto un suo valore… Sì, è una corsa che era nata per ragioni economiche e di sponsor, ma col tempo ha raggiunto una grande importanza, viene subito dopo le cinque classiche monumento Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia.
Come si deve correre l’Amstel? Non è facile gestire una classica di questo genere, di solito c’è una fuga che però non va a termine. Non è semplice per nessuna squadre tenere il gruppo compatto fino alla fine.
Kreuziger potrebbe fare il bis del successo 2013? Perché no, avrà tutte le possibilità per ripetersi e disputare una grande Amstel Gold Race.
Quali saranno i suoi avversari più temibili? Credo che Valverde possa essere un avversario molto temibile, con la Movistar che potrà aiutarlo molto nella sua azione, anche Gilbert avrà ottime possibilità di ben figurare.
Vede delle possibili sorprese? Quando una corsa, soprattutto una grande classica, supera i duecento chilometri, le sorprese sono all’ordine del giorno. Quindi è difficile pronosticare quali corridori cosiddetti outsider possano vincere l’Amstel.
Le possibilità dei corridori italiani quali saranno?
Anche noi avremo qualche chance di far bene, posso ricordare che Gasparotto ha vinto due anni fa questa corsa.
Tuttavia stiamo facendo fatica nelle classiche… L’avevo già detto, e questa cosa non mi stupisce per niente. Se non seminiamo non possiamo raccogliere, non possiamo ottenere grandi risultati. (Franco Vittadini)