Il Real Madrid supera di misura il Bayern Monaco grazie alla rete messa a segno da Karim Benzema al 18′ del primo tempo. Gli uomini di Guardiola hanno fatto vedere un discreto giro palla soltanto in avvio ma alla lunga questi fraseggi orizzontali si sono rivelati stantii e inefficaci al cospetto di una formazione, quella madrilena, ben schierata da Carlo Ancelotti.
Tra i padroni di casa ottima la prestazione di Sergio Ramos, migliore in campo. Ok anche le prove di Coentrao, Casillas e Modric senza dimenticare Benzema, man of the match. Hanno seriamente deluso Di Maria ed Isco, imprecisi e incappati in una serata storta. I tedeschi sono apparsi piuttosto effervescenti ma privi di grandi idee. Mandzukic è stato lasciato solo a combattere contro mezza difesa mentre Ribery non ha mai inciso. Male anche la coppia centrale, colpevole in occasione dell’1-0. Il subentrato Muller è uno dei pochi a salvarsi assieme a Robben, con quest’ultimo al limite della sufficienza. L’episodio più eclatante è il calcio di rigore richiesto a gran voce da Muller ma non concesso dal fischietto inglese: corretta la sua decisione anche se Xabi Alonso ha rischiato tantissimo con il suo intervento. A rovinare la sua prestazione, discreta, sono almeno due chiamate dubbie dei suoi assistenti.
Il Real Madrid vuole dimenticare l’ossessione della “Decima” che da troppi anni aleggia sulle Merengues, collettivo sì ricco di talenti ma incapace di fare la voce grossa in Europa. La storia parla chiaro: ultima Champions League ottenuta nel lontano 2001/2002. Da allora tante attese mai mantenute. Neppure l’alieno Josè Mourinho è riuscito in un compito apparentemente facile che si sta rivelando una sorta di maledizione per tutto il popolo madrileno. Quest’anno tocca a Carlo Ancelotti e per adesso l’ex allenatore di Milan e Chelsea sembra essere sulla strada giusta avendo trovato una giusta alchimia in una squadra stracolma di prime donne, tutta gente abituata ad essere leader in campo e non solo. Dall’altra parte il Bayern si è affidato a Pep Guardiola, uno che il calcio spagnolo lo conosce benissimo visto che con il Barcellona è riuscito a divorare ogni record: i bavaresi arrivano al Bernabeu da detentori del trofeo e già campioni di Germania. Che dopo il Triplete di Heynckes qualcuno sia sazio? Nemmeno per idea perché Robben e compagni vogliono arrivare fino in fondo per la seconda volta consecutiva. Leggendo le formazioni, “Carletto” opta per il 4-3-3 con Casillas confermato portiere di coppe, difesa con Carvajal, Pepe, Sergio Ramos e Coentrao. A centrocampo Modric è il cervello della squadra coadiuvato da Xabi Alonso ed Isco. Davanti torna Cristiano Ronaldo, in dubbio fino all’ultimo, assieme a Di Maria e Benzema. Non c’è Bale che per via dell’influenza partirà dalla panchina. Guardiola sceglie invece il 4-1-4-1 che vede sostanzialmente la formazione tipo. Neuer tra i pali, Rafinha, Boateng, Dante e Alaba a comporre la linea difensiva, Lahm dietro a Schweinsteiger , Robben, Kroos e Ribery: unica punta il croato Mandzukic. Gli ospiti non si fanno intimorire da un Bernabeu stracolmo di tifosi madrileni. La squadra di Guardiola fa girare palla con maestria e tranquillità proprio come il Barcellona dei tempi migliori. Lahm (6) e Kroos (6,5) danno equilibrio ad una manovra armonica. I continui cambi di campo per Ribery (5,5) e Robben (6) creano qualche problema per i due terzini di Ancelotti, Carvajal (5,5) da una parte e Coentrao (6,5) dall’altra. Ronaldo (5) non si nota così come i vari Isco (5,5), Di Maria (5) e un isolato Benzema (6,5). Alaba (6) a sinistra per il Bayern spinge fortissimo e da quella parte arrivano diverse iniziative offensive. I tedeschi si rendono pericolosissimi al 13′ quando Robben si gira dal limite dell’area e calcia in porta: il pallone dopo una deviazione termina sul fondo di pochissimo. Decisiva la copertura di Sergio Ramos (7). Sul seguente corner Schweinsteiger (6) svetta di testa ma il suo tentativo viene parato senza problemi da Casillas (6). Il Real Madrid non si era mai fatto vivo ma al primo affondo passa in vantaggio. Siamo al 18′ quando Cristiano Ronaldo vede l’inserimento di Conetrao sulla sinistra: la difesa del Bayern sbaglia tutto e il portoghese mette in mezzo per il liberissimo Benzema che spedisce in rete il facile tap-in dell’1-0. Perde efficacia il possesso palla dei bavaresi che al 25′ rischiano di capitolare: Benzema dall’out mancino vede e serve Cristiano Ronaldo che quasi a tu per tu con Neuer (6) sbaglia un gol facie per uno della sua specie. Il Bayern fa di tutto per cercare di pareggiare ma le iniziative dell’attivo Robben impattano sull’ottima difesa delle Merengues: bene Pepe (6,5), Ramos e Coentrao. Il Real attacca sempre dalla sinistra e da quella zolla Isco regala un pallone al bacio per Di Maria che dalla parte opposta spedisce alle stelle cestinando il raddoppio. Possesso palla Bayern ma al termine dei 45′ è il Real a condurre. La sfida è di quelle a cinque stelle ma il gioco appare a tratti troppo frammentato tra rimesse laterali e falli. Una sola rete all’attivo ma adrenalina a mille. Ci si aspettava qualcosa di più ma lo spettacolo di certo non manca quando in campo si affrontano Real Madrid e Bayern Monaco. Una gara all’italiana per Ancelotti: Merengues solide in difesa e pronti a distendersi con i velocisti. Tattica che paga perchè sono proprio gli spagnoli ad avere avuto tre palle gol clamorose. Dettaglio non da poco, sono i padroni di casa a condurre. Una roccia dietro il difensore spagnolo. Annullato in tutto e per tutto il gigante Mandzukic. Da segnalare importanti chiusure. Oltre alla clamorosa palla gol sprecata sul finire del primo tempo, altre sbavature che hanno condizionato in negativo la prova dell’argentino. Va bene fare del possesso palla un’arma per tramortire gli avversari ma servirebbero anche le conclusioni in porta. La squadra di Guardiola giganteggia a centrocampo ma soffre nell’effettuare l’ultimo passaggio. I suoi repentini cambi di gioco sono ottimi. Peccato che Robben da una parte e Ribery dall’altra non siano in serata di grazia. Detta i tempi nel modo giusto. Il difensore dei bavaresi non disputa un buon match. Nei rari attacchi del Real Madrid appare distratto. In occasione della rete di Benzema resta a guardare il francese assieme ai compagni di reparto. Non una grande direzione per il fischietto inglese. Non convicnono due chiamate degli assistenti (una per parte) che interrompono altrettante azioni potenzialmente pericolose. Per il resto, nient’altro da segnalare. (Federico Giuliani)
Da una vita è ormai schierato titolare solo per le partite di coppa. Il portierone spagnolo anche stasera non tradisce le aspettative e mette le sue mani sul prezioso 1-0 con una parata decisiva su Kroos nel finale.
In avvio appare timido e spaesato ma quando capisce che Ribery non è nella sua giornata migliore riacquista vigore. Non si fa vedere molto in fase offensiva ma dietro non concede spazi.
Il portoghese si piazza nel cuore della difesa e prende tutti i palloni aerei. Importante la sua stazza fisica in occasione dei corner. E’ costretto ad uscire per un problema ( Gioca circa un quarto d’ora ma entra in uno dei momenti più intensi del match. Riesce a tener testa agli avversari).
Migliore in campo. Insuperabile nel primo tempo e sicuro nella ripresa. Annulla senza troppi problemi Mandzukic e aiuta spesso i suoi compagni a raddoppiare Robben e Ribery.
L’assist per Benzema arriva dai piedi del portoghese bravo ad infilarsi sulla sinistra per mettere in mezzo il pallone dell’1-0.
Il cervello del Real Madrid gioca un po’ sottotono ma il suo contributo resta comunque fondamentale per il successo ottenuto dalla squadra di Carlo Ancelotti.
L’impressione è che spesso sia tagliato fuori e corra a vuoto. Si riprende nel finale quando, pur rischiando di concedere un rigore al Bayern, salva su Muller.
Una delle due delusioni della serata: troppo lezioso, sbaglia anche i palloni più semplici. Giustamente sostituito nel secondo tempo ().
Fallisce una palla gol colossale e sembra non riprendersi più. Non è preciso nei passaggi e non affonda mai quando il Real dovrebbe partire in contropiede.
Il francese si vede soltanto una volta: quando batte Neuer con la zampata dell’1-0. Un gol da attaccante di razza che gli vale il bel voto della pagella.
Si sapeva che non era al meglio. Ancelotti decide di farlo scendere in campo anche se il portoghese non gioca ai suoi livelli. Fallisce due occasioni che a cose normali non avrebbe mancato ().
Ottiene il massimo con il minimo sforzo. Nonostante un inizio difficile riesce a mettere sotto il Bayern e a portare a casa la vittoria. Sicuramente all’Allianz Arena ci sarà da faticare ma intanto il primo mattone verso la finale è stato posto.
(Federico Giuliani)
Decisivo su Cristiano Ronaldo in due occasioni ma non attento in altrettanti rinvii che sarebbero potuti costare cari ai suoi. Non può nulla sulla rete di Benzema.
L’ex Genoa delude molto ma non era sicuramente lui l’uomo che avrebbe dovuto fare la differenza. Non spinge quasi mai e dalla sua corsia nasce la rete del vantaggio spagnolo ( Lasciato in panchina a sorpresa, entra a partita in corso ma non riesce ad aggiustare le cose).
Macchia una prestazione tutto sommato sufficiente con la dormita (collettiva) sulla rete del Real Madrid. Si riprende nel finale ma non basta.
Resta a guardare il suo marcatore in occasione dell’1-0. Errore grossolano che ne condiziona la prestazione. Assieme a Rafinha, uno dei peggiori della partita.
Inizia a mille ma presto stacca la spina. Il terzino del Bayern dopo un buon inizio non riesce a ripetersi anche nella ripresa.
LAHM 5,5 “Il giocatore più intelligente”. Parola di Pep Guardiola e se lo dice uno come lui bisogna credergli sulla fiducia. Questa sera però non era il caso di farlo giocare in questa posizione. Anche il veterano bavarese soffre i break del Real Madrid.
Chi l’ha visto? Non si nota praticamente mai. Classico centrocampista di contenimento non si esalta neppure nell’usare il fisico sugli avversari ( Fa più lui in circa 15′ che non la maggior parte dei suoi compagni in 90′. Sfiora il gol con una girata fulminea poi per poco non si guadagna un rigore nel finale. Non una bella mossa quella di non schierarlo titolare).
I pericoli del Bayern nascono tutti dal suo piede. L’olandese prima cerca il dialogo coi compagni poi quando vede che non è aria decide di fare tutto da solo. Finisce raddoppiato se non triplicato. Non trova il pareggio ma si impegna e lotta fino alla fine.
Il geometra del centrocampo di Guardiola va a corrente alternata. A buone cose alterna giocate non troppo logiche. In ogni caso non demerita e fa vedere di essere uno dei più attenti della serata.
Di fronte a Cristiano Ronaldo, l’avversario che gli ha “soffiato” il Pallone d’Oro qualche mese fa, non fa una bella figura. Il francese agisce largo sulla sinistra ma presto scompare per riapparire al momento della sostituzione ( Regala un minimo di brio ad un attacco allo sbando e senza idee).
Lotta come un leone ma i rifornimenti sono scarsi se non nulli. Non che faccia qualcosa per farsi vedere ma tra Ramos e Pepe la vita è durissima. Qualche sponda di testa e poco altro.
Perde contro il Real Madrid e per la prima volta contro Ancelotti. Non convincono alcune sue mosse tra cui non schierare Muller e Javi Martinez dal primo minuto. Serve uno spirito diverso per ribaltare il risultato in Germania.
(Federico Giuliani)