Benfica batte Juventus 2-1 in questa semifinale di andata di Europa League 2013-2014. I lusitani vincono il primo round, ma i bianconeri hanno due motivi per essere fiduciosi in vista del ritorno: anzi tre. Primo: il fatto che Carlos Tevez si sia sbloccato in Europa cinque anni dopo l’ultima rete. Secondo: proprio il gol dell’Apache al 73′ minuto permette di vincere anche solo 1-0 a Torino per festeggiare la qualificazione alla finale. Terzo: anche nel 1993 era finita 2-1 per il Benfica, poi al Delle Alpi la Juventus aveva trionfato 3-0. Erano quarti e non semifinali, ma importa poco. La partita è stata sostanzialmente come ci si attendeva, con il Benfica a cercare di controllare il pallone e la Juventus che invece provava a fare il ritmo e mettere pressione, senza schiacciare troppo sull’acceleratore per non lasciare campo. Quello che scompaginava le carte era la zuccata di Garay su calcio d’angolo di Sulejmani dopo 2 minuti: a quel punto i piemontesi, in maglia gialla, erano costretti a spingere di più, ma così facendo lasciavano campo ad alcune ripartenze mortifere del Benfica che solo per imprecisione dell’ultimo passaggio non trovavano il raddoppio (due conclusioni di Markovic da posizione defilata terminavano fuori). Con il passare dei minuti la manovra della Juventus si faceva più pressante e anche concreta e, pur se pericoli per la porta di Artur non ce n’erano, la spinta era più decisa e precisa. Si sublimava nel secondo tempo, quando il ritmo cresceva ulteriormente fino a generare una bella palla gol con Lichtsteiner che, imbeccato da Pogba, crossava basso per Giovinco (dentro per uno spento Vucinic) e Marchisio che non ci arrivavano; poco prima Artur era stato chiamato al primo grande intervento della serata, deviando in acrobazia un colpo di testa di Pogba. Ma era il preludio al pareggio, che arrivava non appena Asamoah trovava spazio a sinistra ed era bravo e furbo a toccare dietro per Tevez, che mandava al bar Luisao e Maxi Pereira e beffava Artur che aveva battezzato il tiro a incrociare e veniva spiazzato. La Juventus a quel punto inseriva Osvaldo e ci credeva; creava un altro paio di situazionbi intriganti che non sfruttava, e veniva punita da un’azione corale delle Super Aquile con Cavaleiro che trovava ottimamente il velo per liberare Lima, che senza pensarci superava Buffon con il destro. L’ultimo squillo per il 2-2 ce l’aveva Marchisio, ma Artur, un passato nella Roma, si opponeva alla grande prima che Chiellini svirgolasse fuori invece di rimettere al centro. Andata al Benfica: ci sta. Il ritorno può essere un’altra storia: spetta alla Juventus far sì che sia così.



Al 84′ minuto di gioco Benfica 2 Juvenrtus 1. Bellissima azione che porta al gol di Lima: la difesa della Juventus si fa schiacciare al limite, Enzo Perez da destra tocca al centro, Cavaleiro fa velo e apre alla conclusione di Lima che colpisce benissimo e manda il pallone sotto la traversa, dove Buffon non può arrivare. 



Al 73′ minuto la Juventus pareggia! Da una portoghese direttamente a una portoghese: un segno del destino, il gol è di Carlos Tevez che non segnava in Europa dall’aprile 2009, con il Manchester United contro il Porto. Bravissimo l’Apache: Asamoah finalmente prende il fondo sulla fascia sinistra, guarda indietro e serve l’argentino che finta la conclusione, evita Luisao con un tocco di suola e poi fulmina Artur con un tiro che il portiere del Benfica riesce solo a toccare con il piede. Un gol fondamentale per la Juventus. 

Ci avviciniamo al 70′ minuto a Lisbona: non cambia il punteggio, Benfica 1 Juventus 0. I bianconeri adesso spingono: Conte toglie Vucinic e manda in campo Sebastian Giovinco, passa meno di un minuto e Pogba costruisce una grande palla lanciando Lichtsteiner nello spazio. Lo svizzero crossa basso ma Giovinco è in ritardo, Marchisio rimane dietro Maxi Pereira che riesce a liberare l’area. Ma la Juventus cresce: adesso sta creando decisamente più occasioni pur non riuscendo a trovare la conclusione risolutiva verso la porta di Artur. Molto meglio i bianconeri nel secondo tempo, serve però un gol per essere più tranquilli in vista del ritorno allo Juventus Stadium. 



E’ iniziato il secondo tempo di Benfica-Juventus e il ritmo dei bianconeri cresce con il passare de minuti: è il 55′ minuto quando Marchisio viene chiamato in area di rigore, si allunga il pallone ma è bravissimo a girarsi e quasi alla cieca “sentire” Pogba che si inserisce da dietro, colpo di testa del centrocampista francese e Artur in volo riesce a intervenire sul pallone salvando. Il Benfica come sempre è pericoloso in contropiede: Enzo Perez cerca il numero su Caceres, lo salta con un tunnel ma poi sbatte sul corpo del difensore uruguayano. Chiede il rigore, ma l’arbitro Cakir giustamente non fischia. Subito dopo ancora Juventus: Vucinic in area di rigore prova ad anticipare Artur che invece gli prende il tempo e blocca. 

E’ terminato il primo termpo all’estadio Da Luz di Lisbona: Benfica 1 Juventus 0. Dopo il gol del vantaggio di Garay, arrivato al 2′ minuto con un colpo di testa su calcio d’angolo di Sulejmani, le occasioni davvero concrete sono state poche, da una parte e dall’altra. La Juventus ha cercato di controllare il ritmo senza farsi prendere dal panico, ha inevitabilmente alzato il baricentro ma senza strafare, e non è tuttavia riuscita a creare pericoli ad Artur. Il Benfica fa paura quando può ripartire in velocità, ma finora non è stato preciso nelle esecuzioni al limite dell’area, arrivando due volte alla conclusione con Lazar Markovic che non ha mai avuto l’angolo di tiro ideale per creare problemi a Buffon. Ci attendiamo un secondo tempo altrettanto vivace e vedremo se Antonio Conte deciderà di operare dei cambi già nei primi minuti per dare più verve alla sua squadra, cui mancano concretezza e cinismo dei giorni migliori. 

Benfica 1 Juventus 0. Siamo vicini al 40′ minuto: i bianconeri alzano il ritmo, i lusitani ripartono direttamente dalla loro trequarti con grande velocità. Scatta un giocatore palla al piede, per fortuna dei bianconeri ai sedici metri sbaglia l’ultimo passaggio; così la squadra di Antonio Conte rimane in partita, intanto il baricentro è avanzato rispetto all’inizio ma non sono ancora arrivate conclusioni pericolose dalle parti di Artur, che ha dovuto effettuare una sola parata (su Tevez). 

Abbiamo superato il primo quarto d’ora di partita all’Estadio Da Luz di Lisbona, e il punteggio è sempre Benfica 1 Juventus 0. I bianconeri per il momento hanno accusato il colpo, provano a farsi vedere dalle parti di Artur ma si tratta di azioni confuse e nelle quali viene sbagliato l’ultimo passaggio, una volta da Vucinic e una volta da Pogba. Il Benfica è pericoloso quando può ripartire in velocità: ci prova Markovic ben liberato in area, ma la sua conclusione mancina finisce sull’esterno della rete. 

Incredibile avvio di Benfica-Juventus che manda i biancoreri subito sotto con un gol-lampo di Garay che sfrutta uno schema perfetto su calcio d’angolo e trafigge un Buffon non incolpevole nel piazzamento sulla linea di porta. Bellissima l’azione su palla inattiva del Benfica con il difensore che spedisce la palla diretta all’angolino dove l’estremo difensore della Juventus non può arrivare. Saltano tutti gli schemi difensivi di Conte sull’azione perfetta della squadra lusitana 

Jorge Jesus e Antonio Conte hanno comunicato le formazioni ufficiali per Benfica-Juventus, andata della semifinale di Europa League. Eliminazione diretta sì, ma ci sarà un ritorno a Torino e i bianconeri sperano che quella del prossimo giovedi sia solo la prima delle due gare da giocarsi nel proprio stadio, con l’obiettivo finale casalinga ben fissato nella mente. Intanto ecco le scelte dei due allenatori per l’episodio dello stadio Da Luz di Lisbona. 1 Artur; 14 Maxi Pereira, 4 Luisao, 24 Garay, 16 Siqueira; 50 L. Markovic, 35 Enzo Perez, 30 André Gomez; 8 Sulejmani, 7 Cardozo, 19 Rodrigo. A disposizione: 41 Oblak, 33 Jardel, 34 André Almeida, 6 Ruben Amorim, 10 Djuricic, 90 Cavaleiro, 11 Lima. Allenatore: Jorge Jesus 1 Buffon; 4 M. Caceres, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 26 Lichtsteiner, 6 Pogba, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 22 Asamoah; 10 Tevez, 9 Vucinic. A disposizione: 30 Storari, 15 Barzagli, 5 Ogbonna, 20 Padoin, 12 Giovinco, 14 Llorente, 18 Osvaldo. Allenatore: Antonio Conte. Arbitro: Cakir (Turchia) 

All’estadio Da Luz grande partita per la semifinale di andata di Europa League: Benfica-Juventus vale un posto nell’ultimo atto dello Stadium di Torino, ma questa sera non c’è la qualificazione diretta. Bisogna passare dal ritorno che si gioca tra sette giorni, ma certo alle 21,05 si gioca una gara già fondamentale. Tatticamente parlando, la Juventus cercherà di fare quello che è diventato il suo gioco negli ultimi tempi: non un’aggressione dell’avversario, per lo più un’attesa sorniona cercando comunque di tenere il baricentro alto e aspettando il momento giusto per colpire. Non è più la squadra che aggrediva sulla trequarti avversaria e toglieva il respiro; quella aveva anche limiti nella gestione dei palloni e nella concretezza in avanti. Adesso c’è più ragionamento e una manovra più organizzata, che però può portare qualche rischio in più perchè non sempre aspettare e lasciare l’iniziativa paga. Il Benfica sa come si gioca a calcio: lo fa attraverso un possesso palla alla spagnola che passa molto dai piedi di Enzo Perez e Lazar Markovic (in assenza di Gaitan) con i centrocampisti che hanno tanta qualità e si possono sostituire agli attaccanti inserendosi in area di rigore sfruttando il movimento ad allargare dei Rodrigo e dei Lima. Quello che fa anche la Juventus in maniera diversa, ovvero portando fuori a turno Tevez e Vucinic che proteggono palla sulla trequarti e poi scaricano fuori, dove Lichtsteiner sulla destra ha una grande intesa con entrambi e deve costantemente aggredire il binario di destra inserendosi negli spazi che si andranno a creare 

Inizia tra poco Benfica-Juventus, semifinale di andata di Europa League. La favorita al Da Luz? Diamo direttamente uno sguardo ai pronostici Snai, che non sono naturalmente infallibili ma possono darci una buona base di partenza. Scopriamo ad esempio che a essere favoriti sono i padroni di casa: la quota per la loro vittoria è di 2,60 contro il 2,70 della Juventus, per cui c’è comunque equilibrio considerando che i bianconeri hanno finora sempre vinto fuori casa nelle tre partite giocate. Il pareggio chiama 3,25: sarebbe un buon risultato per la squadra di Antonio Conte ma bisognerebbe segnare almeno un gol. E qui, andiamo a vedere le quote Under e Over, rispettivamente 1,65 e 2,10: dunque è possibile che non si sforino comunque i due gol, perchè di fronte ci sono due formazioni molto ben organizzate, entrambe infatti hanno tenuto inviolata la porta in quattro delle sei gare disputate in Europa League. Sul parziale/finale come al solito è il ribaltone a favore della Juventus a pagare di più (30, ma è da 28 quello del Benfica) mentre per quanto riguarda il risultato esatto ci si può eventualmente basare sui due precedenti giocati al Da Luz: il Benfica ha sempre vinto. Fu 2-0 nel 1968, un risultato che oggi pagherebbe 12 volte la posta in gioco; e fu 2-1 nel 1993, eventualità invece da 10. 

Per presentare Benfica-Juventus, semifinale di andata di Europa League, IlSussidiario.net ha contattato direttamente un grande ex bianconero: Pietro Anastasi (clicca qui per l’intervista completa). Da buon attaccante, ha scommesso su Carlos Tevez: l’Apache non segna in Europa da cinque anni (contro il Porto l’ultima rete), “sembra assurdo per un giocatore come lui”. Ma anche altri calciatori “possono dare il loro contributo decisivo”; del Benfica ci sarà da temere il possesso palla, e anche il fatto che i lusitani abbiano fatto cose migliori in Europa negli ultimi anni pur se, ha sottolineato Anastasi, molti giocatori della Juventus hanno esperienza internazionale grazie al loro impegno nelle rispettive Nazionali. Ovviamente l’ex bianconero ha anche dato il suo pronostico, o quantomeno una speranza in vista anche della partita di ritorno… 

Alle ore 21,05 di questa sera lo stadio Da Luz di Lisbona ospita Benfica-Juventus, partita valida per la semifinale di andata di Europa League 2013-2014. E’ forse la sfida che tanti si aspettavano potesse esserci in finale; delle quattro rimaste in corsa, le Super Aquile e i bianconeri sono forse le più competitive e quelle più accreditate per la vittoria del trofeo. Questa però è la crudele legge del sorteggio, e allora i bianconeri si trovano di fronte un ostacolo tremendamente ostico. Possono diventare la prima squadra italiana a vincere questa competizione da quando ha cambiato nome, e in termini assoluti a riportare il tricolore su questa coppa dal 1999. Di certo hanno già spezzato un digiuno da semifinale che durava dal 2008; adesso hanno lo stimolo di una finale casalinga, perchè la UEFA ha deciso che il prossimo 14 maggio sarà lo Juventus Stadium a ospitare l’ultimo atto. Entrambe le formazioni arrivano dalla Champions: terze nei rispettivi gironi, sono poi “retrocesse” qui dove hanno compiuto lo stesso cammino, ovvero cinque vittorie e un pareggio per arrivare fino alla semifinale. Entrambe sono in testa in campionato (a dire il vero il Benfica lo ha già vinto) ma entrambe hanno qualche problemino con le coppe internazionali, considerato che l’ultimo successo bianconero è datato 1997 e per il Benfica addirittura 1962 (e qui entra in gioco la maledizione di Bela Guttman, di cui abbiamo parlato qui). Ci sono due precedenti nelle coppe: il Benfica ha sempre vinto nel suo stadio, segnando in entrambe le occasioni due gol. Nel maggio del 1968, semifinale di Coppa dei Campioni, José Augusto Torres e il mitico Eusebio diedero la vittoria alle Super Aquile, che poi vinsero anche a Torino (sempre Eusebio) per andare in finale; nel marzo del 1993 invece erano quarti di finale di Coppa UEFA. Vitor Paneira realizzò una doppietta ma in mezzo Vialli ci mise un calcio di rigore, al ritorno Kohler, Dino Baggio e Ravanelli ribaltarono tutto e diedero la qualificazione ai bianconeri, che poi finirono per vincere la coppa. I doppi ex ci sono: tre portoghesi e due italiani.  Nel primo gruppo rientrano Paulo Sousa, cresciuto nel Benfica ed emigrato poi alla Juventus dove in due anni vinse scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italiana; Dimas Texeira, anche lui campione d’Italia in quel 1994-1995, e Tiago Mendes che non ha avuto la stessa fortuna in bianconero (tre stagioni opache tra infortuni e prestazioni sotto tono). Del secondo gruppo Fabrizio Miccoli, un solo anno in bianconero (lasciò in polemica); andò in Portogallo nel 2005 e riuscì a rilanciare la sua carriera. Poi, Giovanni Trapattoni: con la Juventus ha vinto tutto in un decennio storico, tornando poi per tre anni (e vincere la Coppa UEFA di cui sopra), con il Benfica ha portato a casa il campionato portoghese, che le Super Aquile non vincevano da undici anni. Lo scorso anno il Benfica aveva perso tutto all’ultimo. La finale di coppa nazionale, il campionato nelle ultime giornate con un gol nei minuti di recupero e l’Europa League in finale, subendo la rete di Ivanovic quando era convinto di aver almeno strappato i tempi supplementari. Quest’anno le cose sono andate diversamente: lo scorso weekend le Super Aquile hanno festeggiato (per tutta la notte) il campionato numero 33 (naturalmente un record portoghese) battendo 2-0 l’Olhanense di Galderisi, Dionisi e Sampirisi. Per quanto riguarda il resto, bisognerà aspettare: la finale di coppa c’è già e sarà contro il Rio Ave, in Europa League bisogna superare un paio di ostacoli. Jorge Jesus può puntare sullo straordinario bilancio casalingo: nelle 25 partite giocate al Da Luz il Benfica non ha mai perso, collezionando 21 vittorie e 4 pareggi. Anche per questo a Lisbona c’è grande fiducia per l’appuntamento, e in più la squadra rimane in corsa per vincere tutto (c’è anche la Coppa di Lega, dove le Super Aquile sono in semifinale contro il Porto e giocheranno al Do Dragao la prossima domenica). In Europa League come dicevamo cinque vittorie e un pareggio, soprattutto soltanto tre gol subiti e tutti nella doppia sfida contro il Tottenham. Anche la Juventus non ha mai perso nel suo stadio, ed è anche per questo che dovrà cercare almeno un pareggio con gol al Da Luz; finora il rendimento esterno dei bianconeri racconta di 15 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. In Europa League però il dato è decisamente migliore: tre partite e tre vittorie, ovvero quella contro il Trabzonspor (2-0, reti di Vidal e Osvaldo), la Fiorentina (1-0, punizione di Pirlo) e il Lione (1-0, gol di Bonucci). Lo scudetto è cosa quasi fatta: ci sono 8 punti di vantaggio sulla Roma quando mancano 4 giornate al termine del campionato, bastano 4 punti per festeggiare a meno che i giallorossi non riescano a ribaltare lo 0-3 dell’andata alla penultima giornata (in quel caso, di punti ne servirebbero 5). La società non vince una coppa internazionale dal 1997, quando fece sua la Supercoppa Europea battendo il PSG; Carlos Tevez non segna in Europa da cinque anni quasi esatti, ma l’ultima rete l’aveva realizzata contro il Porto, e dunque l’aria lusitana potrebbe fargli bene. Insomma ci siamo: la semifinale di andata è dietro l’angolo, la Juventus lo scorso dicembre non considerava questa competizione come un reale obiettivo ma, superati i primi turni, ha preso fiducia e capito che l’appuntamento con la finale casalinga unito al fatto di poter vincere ancora in ambito internazionale dopo più di 15 anni è un pungolo sufficiente per provare a conquistare l’Europa League. E allora, non resta che dare la parola al campo, mettersi comodi e vedere come andrà a finire questa partita all’Estadio Da Luz: la diretta di Benfica-Juventus sta per cominciare…

Marcatori2′ Garay (B), 73′ Tevez (J), 84′ Lima (B)

 Artur; Maxi Pereira, Luisão, Garay, Siqueira; Markovic, Perez, Andrè Gomes (dal 82′ Cavaleiro); Sulejmani (dal 60′ André Almeida), Cardozo (dal 62′ Lima), Rodrigo. A disposizione: Oblak; Jardel, Ruben Amorim, Djuričić. Allenatore: Jorge Jesus.

 Buffon; M. Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic (dal 65′ Giovinco), Tevez (dall’82’ Osvaldo). A disposizione: Storari, Ogbonna, Barzagli, Llorente. Allenatore: Conte.

Ammoniti: Andrè Gomes (B), Pogba (J), Artur (B), André Almeida (B)

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