Come Helenio Herrera: le riserve in campo in una partita decisiva per le sorti del campionato. Allora fu Juventus-Inter, qui è Liverpool-Chelsea: cambiano le motivazioni, siamo a 53 anni di distanza, ma il clamore è lo stesso. Era il 16 aprile del 1961: bianconeri e nerazzurri separati da quattro punti in classifica (prima la Juventus), partita facilmente risolutiva. Al Comunale la partita si interrompe sullo 0-0 al 31′: troppa gente sulle tribune, alcuni si posizionano sulla pista di atletica (le leggende narrano che uno si sedette in panchina con il Mago) e l’arbitro Gambarotta fischia la fine. La decisione della Lega è quella di assegnare il 2-0 a tavolino all’Inter; ma il 3 giugno la Caf accoglie il ricorso della Juventus: si rigioca. Che Umberto Agnelli, allora presidente bianconero, fosse anche il numero uno della Federcalcio può aver influito non poco; fatto sta che i nerazzurri si indignano, e Angelo Moratti decide di mandare in campo i giovani con una scelta clamorosa. Dunque il 12 giugno gioca la Primavera di De Martino, che inevitabilmente perde con un che entra nella storia per il punteggio e per aver lanciato un certo Sandro Mazzola. Ora siamo al 24 aprile 2014: il Chelsea gioca mercoledi prossimo il ritorno della semifinale di Champions League contro l’Atletico Madrid (0-0 al Vicente Calderon). Mourinho sperava che la partita contro il Liverpool fosse anticipata a venerdi, o tutt’al più al sabato: niente da fare, la FA ha deciso che a Stamford Bridge si scenderà in campo domenica pomeriggio. E allora, racconta la stampa inglese, lo Special One avrebbe deciso di mandare in campo le sue riserve: un misto tra formazione B e giovani, che fa scalpore perchè i Blues sono in piena corsa per il titolo, hanno 5 punti da recuperare al Liverpool quando mancano tre giornate e, in caso di vittoria, metterebbero grande pressione ai Reds che non festeggiano la conquista della Premier League da 24 anni e possono facilmente andare in crisi di panico. Ora: difficilmente il Liverpool si indignerà per la decisione come era accaduto al mitico Brian Clough all’epoca sulla panchina del Derby County, che si era arrabbiato non poco con Don Revie per aver mandato in campo le riserve del Leeds; anche Revie aveva un’importante partita di Coppa dei Campioni, e aveva scelto di sacrificare il campionato. Per Clough e il Derby l’arrivo dei campioni era un onore, e la decisione del manager era una mancanza di rispetto per tutti i tifosi (così aveva detto Clough). Allora però la partita per lo United contava poco, qui per il Chelsea molto di più;
Il rischio è che a prendersela sia il Manchester City che, terzo, non è ancora tagliato fuori dalla vittoria della Premier League e non accetterebbe di buon grado che al Liverpool venga sostanzialmente regalata una partita. Vedremo quali saranno gli sviluppi: per il momento possiamo dire che Roman Abramovich sembra intenzionato a dare il nulla osta a Mourinho sulla decisione, e che si capisce in questo modo che, al di là del gesto polemico e volutamente provocatorio, i Blues hanno scelto di puntare alla Champions League rispetto al campionato; e in più, annotiamo che anche l’Atletico Madrid giocherà la sua partita di Liga domenica (e pure due ore più tardi, alle 17) sul difficile campo del Valencia. Non si può dire che i Colchoneros siano favoriti in questo senso, ma questo ha deciso Mourinho e sarà dura fargli cambiare idea.
(Claudio Franceschini)