Grande domenica di ciclismo con la Liegi-Bastogne-Liegi, prestigiosa classica che quest’anno festeggerà la centesima edizione e che come ogni anno chiuderà la stagione delle ‘Classiche del Nord’. Tanti grandi campioni si daranno battaglia per vincere l’edizione del Centenario della Doyenne: in primo piano naturalmente il padrone di casa Philippe Gilbert, già vincitore nel 2011 e desideroso di fare il bis. Non sarà facile però, perché lo spagnolo Alejandro Valverde ha trionfato mercoledì alla Freccia Vallone in maniera perentoria e sarà un avversario scomodissimo per chiunque. L’elenco dei possibili vincitori è comunque lungo, da Joaquim Rodriguez all’irlandese Daniel Martin, vincitore della passata edizione, e naturalmente i migliori italiani a partire da Vincenzo Nibali, ma anche Damiano Cunego e Diego Ulissi. Un lotto di concorrenti che ci regaleranno grandi emozioni nei punti più impegnativi della Doyenne, i suoi strappi, le sue asperità, come la mitica Redoute, o più facilmente la salita di Saint Nicolas che è posta a pochissimi chilometri dal traguardo. Per presentare l’edizione numero cento della Liegi-Bastogne-Liegi abbiamo sentito Michele Bartoli, che qui praticamente è di casa con i suoi successi nel 1997 e nel 1998. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Come vede questa Liegi-Bastogne-Liegi? E’ una classica di grande fascino, una gara certamente più difficile della Freccia Vallone, più complicata, più lunga, più impegnativa. Durante il percorso si fa grande selezione. Inoltre questa sarà la centesima edizione, una ricorrenza importante che darà una motivazione in più ai corridori.
Dove si deciderà la Doyenne? Dalla Redoute inizia la selezione più dura, un altro punto decisivo è la Roche Aux Faucons, anche se solitamente è la salita di Saint Nicolas il punto dove la Liegi-Bastogne-Liegi emette i suoi verdetti finali.
Come si corre questa classica? Si può correrla in tanti modi, l’importante è essere presenti e concentrati nei punti decisivi del percorso. Per me che ho ottenuto due successi è veramente una classica speciale. Ho la Liegi-Bastogne-Liegi nel cuore…
Come il padrone di casa Gilbert: sarà lui l’uomo di riferimento? Sì, Gilbert sente veramente la Liegi, anche perché è vallone e corre in casa. L’ha già vinta e avrà grandi possibilità di vincerla ancora, anche perché non c’è un finale così duro come il muro di Huy alla Freccia Vallone.
Valverde, dopo il successo alla Freccia Vallone, sarà il suo grande rivale? Secondo me lo spagnolo sarà proprio il favorito numero uno, ha fatto benissimo mercoledì ed è annunciato in grande forma.
Gli altri possibili vincitori quali saranno?



Vedo bene Rodriguez, altro corridore molto forte nelle classiche delle Ardenne. Sente molto anche lui la Liegi-Bastogne-Liegi, la gara in linea da lui preferita. E’ caduto all’Amstel Gold Race, è caduto alla Freccia Vallone, ma potrebbe essere protagonista almeno oggi.
Ci potrebbe essere qualche sorpresa? L’irlandese Martin potrebbe fare bene, è arrivato secondo alla Freccia Vallone e ha vinto la Liegi-Bastogne-Liegi 2013. Un biglietto di presentazione migliore di questo non potrebbe averlo, non sarebbe nemmeno una sorpresa!
I corridori italiani invece cosa potranno fare? Speriamo che Nibali faccia una grande gara: sarà nelle sue possibilità, come avranno ottime chance di comportarsi bene Cunego e Ulissi.
L’Italia avrebbe grande bisogno di tornare a vincere una classica… Purtroppo è così, il nostro ciclismo non sta attraversando un grande momento nelle gare in linea. Speriamo vengano tempi migliori. Ci resta Nibali, che sta facendo cose importanti nei grandi Giri. (Franco Vittadini)

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