La Sampdoria batte il Chievo 2-1 e sale a quota 44 punti in classifica; cambia poco, ma intanto la squadra di Sinisa Mihajlovic spezza un digiuno da punti che durava da 3 partite e migliora la sua classifica. Più che altro ci rimette tantissimo il Chievo, che subisce la beffa di una rimonta nel finale e resta ancorato a 30 punti; poteva essere la vittoria della tranquillità e invece ci sarà ancora da soffrire. Classica partita da fine stagione. Ritmi bassi, la Sampdoria che non ha davvero giocato finchè non ha capito che la sconfitta casalinga sarebbe stata indolore per la classifica ma pesantissima per morale, fiducia e immagine. Il Chievo ha cercato il colpo grosso vivacchiando, pensando che le motivazioni potessero essere sufficienti; non ha mai ingranato nemmeno la quarta, forse perchè non è nelle corde di questo gruppo. Va da sè che lo spettacolo non è stato dei migliori, e arrivati a questo punto dell’anno sembra ormai essere una spiacevole abitudine. Giusto per la reazione finale. Vittoria che arriva con un uno-due terribile nel finale, simbolo del carattere che Sinisa Mihajlovic ha infuso in una squadra che ha imparato a non mollare mai e soprattutto a far valere la sua superiorità tecnica quando sia quello il caso. I 44 punti non sono più sufficienti per l’Europa League, ma la salvezza è stata anticipata e brillante e per il prossimo anno c’è già una buona base sulla quale ripartire e cercare di fare meglio. Occasione sprecata. Sulla carta la partita non era semplice, ma i veneti l’hanno approcciata come se fosse una simil-amichevole, senza quel fuoco vivo che invece dovrebbe animare una squadra che non ha ancora raggiunto la salvezza e anzi rischia grosso. L’errore capitale però è stato quello di non saper difendere un vantaggio arrivato nel secondo tempo e che a quel punto sembrava in archivio. Corini deve subito rialzarsi: contro il Torino ci sarà il vantaggio del fattore campo, ma i granata sono in piena lotta per l’Europa League. Tutto sommato dirige bene una partita che non si accende mai come potrebbe. Sull’episodio chiave, il rigore per il Chievo, prende la decisione giusta: Mustafi trattiene Obinna e gli impedisce di calciare con la giusta coordinazione. Chiara occasione da gol e rosso, giusto così. 



Pochissimo lavoro, quasi prende il rigore di Thereau ma la conclusione è troppo angolata. 

Non spinge come sa fare, appare più che altro preoccupato di difendere. Molto meglio nella ripresa. 

Il Chievo gioca solo di ripartenza e spesso non riesce nemmeno in quello, lui è sempre attento. 



Doppio errore: mal posizionato consente a Obinna di prendere palla, poi lo trattiene causando rigore ed espulsione (la sua). 

Mette lo zampino su entrambi i gol: discesa con assist per Eder, cross in mezzo che, deviato da Hetemaj, finisce sul piede di Soriano. Molto meglio da terzino, questa è l’impressione.

E’ sempre ordinato e sa sempre qual è la cosa giusta da fare, pur poco appariscente è sempre al centro dell’azione. ()

Pupillo del connazionale Mihajlovic, si occupa più che altro dell’interdizione e ci riesce benissimo, limitando il centrocampo del Chievo. ()



Raggiunge la doppia cifra in termini di gol, ha rapidità e fantasia per spaccare la difesa avversaria, sempre in movimento, è il vero motore della Sampdoria.

La zampata con cui trova la rete del definitivo 2-1 gli vale la sufficienza in una partita che lo aveva visto piuttosto in ombra. 

Non combina granchè, si accende in una sola occasione e Agazzi gli cancella il gol.

( Prende il posto di Sansone e si adatta al ritmo blando senza offrire i lampi della sua classe)

Lotta come un leone, oggi poche occasioni per farsi valere sotto porta ma tanto movimento al servizio dei compagni. 

All. MIHAJLOVIC 6,5 Raddrizza la partita all’ultimo, torna a vincere dopo tre sconfitte, migliora la classifica e attenta a quota 50 punti: gran lavoro il suo, la Sampdoria se lo tenga stretto prima che attiri troppo l’attenzione. 

Para tutto quello che gli arriva ma cade sul più bello: l’uscita in occasione del gol di Eder è un po’ goffa e si fa infilare. 

In difficoltà contro la vitalità di Sansone, Regini lo asfalta due volte nella ripresa: sono decisive.

Bel duello contro Okaka: lo tiene lontano dalla porta ma non può evitare sponde e movimenti dell’avversario. 

Sul gol di Eder è lui che scala in ritardo e manda in crisi la difesa, per il resto partita dignitosa. ()

Il migliore dei suoi: tantissimo lavoro sporco in mediana, impostazione e collante tra i reparti, non meritava la sconfitta. 

Lui invece si limita a lanciare i compagni in avanti: troppo poco per quello che dovrebbe essere il leader di centrocampo.

Ha talento, ma qui pare sacrificato in un ruolo non suo: si sacrifica e alla fine è appena sufficiente. ()

Bravo perchè non demorde mai, lotta sui palloni che gli capitano e si procura il rigore con tanta furbizia.

( Gli capita l’occasione per la vittoria: la spreca, e la Sampdoria segna. La dura legge del calcio)

All. CORINI 5 Ha certamente portato ordine e motivazione, ma il suo Chievo non ha alternative al contropiede e quando deve fare la partita va in crisi. Soprattutto ha presentato una squadra scarica: quando ti devi salvare devi avere ben altro atteggiamento.

Marcatori: 11′ st Thereau (C), 36′ st Eder, 47′ st Soriano (S)

 Fiorillo; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Regini; Palombo (24′ st Fornasier), Krsticic (34′ st Renan); G. Sansone (10′ st Gabbiadini), Soriano, Eder; Okaka. A disp.: Da Costa, Falcone, Berardi, Salamon, M. Rodriguez, Costa, Bjarnason, Sestu, Maxi Lopez. All.: Mihajlovic

 Agazzi; N. Frey (45′ st Bernardini), Dainelli, Cesar, Sardo; Guarente (38′ st Stoian), L. Rigoni, Radovanovic; P. Hetemaj; Thereau, Obinna (12′ st Lazarevic). A disp.: Puggioni, Squizzi, Canini, Dos Santos, Kupisz, Bentivoglio, Calello, Pellissier. All.: Corini

Arbitro: Orsato

Ammoniti: De Silvestri (S), Guarente (C), L. Rigoni (C), Cesar (C), P. Hetemaj (C), N. Frey (C)

Espulsi: Mustafi (S)