Vittoria casalinga pesante, quella del Torino contro l’Udinese. Grazie ai gol di El Kaddouri e Immobile (al 21° centro stagionale, che vale la testa della classifica cannonieri), i granata infatti ottengono tre punti che, in virtù delle sconfitte di Milan e Parma, li portano al sesto posto per differenza reti, quello che vale i preliminari di Europa League. partita noiosetta, soprattutto per i demeriti di un’Udinese senza idee nè qualità. A ravvivarla, e a regalarle la sufficienza, sono gli strappi dei granata e l’entusiasmo dell’Olimpico, che però durano fino al raddoppio di Immobile, che chiude la partita con largo anticipo. altra prestazione impeccabile dei granata, che con il minimo indispensabile a grande sagacia tattica, conquistano una vittoria importantissima. Difesa rocciosa e imperforabile, centrocampo dinamico e attacco stellare, sono tanti i motivi per i quali Ventura può dormire notti tranquille e la città di Torino può finalmente tornare a sognare in grande. senza motivazioni, i friulani giungono in piemonte solo per non perdere a tavolino. prestazione scialba, incolore, che aumenta il desiderio che questo campionato incolore, dopo diverse stagioni soddisfacenti, finisca al più presto. partita molto facile da arbitrare, lui si cala alla perfezione nello spirito tranquillo del match e accompagna senza protagonismi il naturale corso degli eventi.



Il Torino per l’Europa, Immobile e Cerci per la classifica marcatori e per il Mondiale, l’Udinese senza più nulla da chiedere: è tutta qua la differenza tra i granata e i bianconeri, l’abisso di motivazioni che accompagnano i due schieramenti in questo piovoso pomeriggio torinese, che dopo i primi 45 minuti vede i padroni di casa meritatamente in vantaggio; vantaggio che, in virtù della classifica live, porta i piemontesi al sesto posto, quello che vale i preliminari di Europa League. Ventura è ben conscio della grande occasione odierna: Milan sconfitto a Roma e partita casalinga contro una squadra ormai appagata dalla classifica, sono due condizioni da sfruttare necessariamente per spuntarla nella corsa all’Europa League: ecco che quindi diventa fondamentale il recupero di Cerci dopo la squalifica dell’Olimpico, presenza grazie alla quale il tecnico granata può schierare la formazione tipo con davanti la più forte coppia d’attacco dai tempi di Pulici e Graziani. Guidolin invece piange una assenza pesante, quella di Di Natale, che permette a Muriel di ottenere una maglia da titolare, rarità in una delle peggiori stagione della carriera del colombiano. Il ritmo della partita, inizialmente, non è sostenuto come ci si potrebbe aspettare: i granata e i bianconeri si studiano per diversi minuti, gestendo palla e cercando il varco giusto che, però, tarda ad arrivare. Dopo dieci minuti, però, il Torino cambia tattica, e lascia la gestione all’Udinese, attendendo di ripartire velenosamente in velocità. E, guarda caso, la partita comincia a vivacizzarsi, con i padroni di casa che al decimo minuto mettono i brividi a Scuffet con un destro di Immobile, e al tredicesimo lo trafiggono con il gol di El Kaddouri, che infilza il giovane portiere dopo una bella azione in duetto con Immobile. Il vantaggio del Torino non sveglia l’Udinese, che anzi non si riprende, continuando a gestire sterilmente il possesso, lasciando spazi al Torino in contropiede. In una di queste occasioni, Immobile solo davanti a Scuffet manca il colpo di testa per pochi centimetri, mentre nel finale dopo uno strappo di Cerci, prima El Kaddouri poi Immobile reclamano per il rigore, per un doppio intervento dubbio nell’area friulana. Finisce così, con il Torino che legittima il vantaggio e va al riposo in Europa League, e con l’Udinese che, ancora una volta, si rende protagonista di una prestazione scialba, che rispecchia del resto il campionato intero. abile a ripartire letalmente in contropiede, senza concedere nulla agli avversari, ma sapendo sapientemente cogliere l’occasione giusta per colpire. Migliore Torino, Kurtic, 6.5: prestazione di sostanza e intelligenza tattica: è abile nel coprire e far ripartire velocemente i contropiede, senza mancare di dare sostegno lui stesso in fase offensiva. Peggiore Torino: finora impossibile da definire, tutta la squadra gioca su un buon livello. Udinese, 5: possesso lento e sterile, squadra senza idee nè qualità, nè tantomeno carica agonistica. Migliore Udinese, Gabriel Silva, 5.5: è il meno peggio, diciamo, prova quantomeno a dare continuità alla fase offensiva laterale. Peggiore Udinese, Muriel, 5: la squadra si affida alla sua qualità, lui la tradisce con tante palle sprecate.



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Padelli, 6: mai chiamato in causa, è spettatore non pagante. nel finale, per spezzare la monotonia, si concede un tuffo per i fotografi.

Bovo, 6.5: presenza rocciosa per coprire la velocità di Muriel. Non sbaglia un intervento, ed è abile nell’impostare fin dalla difesa le ripartenze.

Glik, 6: anche lui si limita a gestire un attacco spuntato che non mette mai in apprensione la sua retroguardia.

Moretti, 6: copre diligentemente la fascia, sostenendo le avanzate di Darmian.

Maksimovic, 7: grande prova in una posizione non a lui congenita, quella da perno del centrocampo. Una gemma impreziosisce la sua prestazione, quella splendida dell’assist a Immobile.



Kurtic, 7: fondamentale nelle transizioni offensive, quando fa da cerniera tra difesa e attacco. Sostiene anche in prima persona le avanzate dei suoi, con diversi assist preziosi.

Vives, 6: breve spezzone di sostanza, è costretto ad abbandonare per malessere.

El Kaddouri, 6.5: sblocca la gara con una bella azione conclusa con un bel tiro, poi aiuta i suoi con la sua qualità nell’innescare le punte.

Darmian, 6.5: ennesima grande prestazione, stavolta soprattutto in fase difensiva, con chiusure diagonali degne dei difensori più consumati.

Cerci, 6.5: non fa sfracelli come spesso ci ha abituati, ma ogniqualvolta prende palla strappando sulla sua fascia, spezza in quattro ogni linea avversaria.

Immobile, 7.5: ventunesimo gol stagionale, esce da capocannoniere tra le ovazioni dei tifosi. Grande gol, da attaccante esperto, e solito grande movimento: l’intesa con Cerci è di rara bellezza.

Tachtsidis, 6: rileva Vives e si cala bene nella parte: copre e accompagna diligentemente.

Meggiorini, 6: non trova il gol che manca circa da un anno: a sua discolpa, il fatto che quando entra, la partita sia già finita e nessuno abbia più voglia di correre. Lui, come sempre, ci mette cuore e grinta. Gazzi, s.v.

All. Ventura, 7.5: questo Torino, ormai, è una certezza. Deve ancora fare il salto di qualità, ma l’esponenziale crescita tecnico-tattica è evidente di anno in anno. Manca poco per il grande sogno, e con Ventura tutto è possibile.

Scuffet, 5.5: stavolta i titoloni non sono per lui, anzi: sul primo gol si fa sorprendere, complice una leggera deviazione.

Heurtaux, 5: soffre da maledetti la velocità e la qualità di Immobile, che lo mettono in crisi costantemente.

Danilo, 5.5: si arrangia come può, spesso è chiamato a scalare su Cerci, e puntualmente viene mandato a fragole.

Bubnjic, 5: fatica sui cambi di passo di Cerci, costringendo spesso Danilo al raddoppio.

Gabriel Silva, 5.5: uno dei meno peggio, ma la sua partita, in forte chiaroscuro, non vale la sufficienza.

Badu, 5: invisibile, non fa filtro nè riesce ad accompagnare in attacco come sa ben fare.

Allan, 5: uno dei peggiori, la sua incapacità a creare gioco si vede in modo impressionante: senza centrocampo, l’Udinese è incapace di giocare.

Pinzi, 5: prestazione incolore, tocca pochissimi palloni, mai azzardando una giocata fuori dagli schemi.

Bruno Fernandes, 5.5: quantomeno ci prova, soprattutto nel primo tempo, a farsi vedere e a inventare qualcosa: ma non è giornata, e non gli riesce nulla.

ereyra, 4.5: invisibile, come molti altri: ma da lui, per la qualità che ha, ci si aspetta sempre qualcosa di più.

Muriel, 4: il peggiore, tradisce i suoi soprattutto nel primo tempo, quando butta al vento una marea di palloni scoraggiando ogni tentativo di creare qualcosa di pericoloso.

Zielinski, 5.5: il suo ingresso, inizialmente, dà vivacità alla squadra, che alza il baricentro. ma è un fuoco di paglia, che si spegne in un amen.

Basta, 5: ingresso ininfluente, tocca pochissimi palloni.

Yebda, s.v.

All. Guidolin, 5: brutta partita, squadra senza idee e soprattutto senza alcuna motivazione.

(Giovanni Gazzoli)