Il Chelsea viene sconfitto allo Stamford Bridge da uno straordinario Atletico Madrid, il punteggio finale a Londra è di 1-3 a favore dei Colchoneros che sfideranno i cugini del Real nella finale del 24 maggio. Nei Blues prova sotto tono di quasi tutto il collettivo ad accesione di Torres, autore del momentaneo vantaggio, Azpilicueta e Schwarzer bravo nella ripresa ad evitare il tracollo nonostante un incerto primo tempo. Nelle fila dei colchoneros hanno offerto tutti una prestazione superlativa a partire da Courtois per passare a Tiago fino ad arrivare al tandem offensivo Adrian-Diego Costa. Il migliore è forse Simeone, allenatore degli spagnoli che con la sua grinta è riuscito a trasformare una squadra normale in una corazzata in lotta per la Champions League. Conduce la gara in modo perfetto. Non sbaglia niente e le sue ammonizioni sono corrette. La gara non era difficile da arbitrare ma racchiudeva molta tensione per la posta in palio.



Mourinho contro Simeone. Se consideriamo poi l’arbitro Nicola Rizzoli ci rendiamo conto di quanta Italia ci sia in questa semifinale di ritorno valida per la Champions League. Tutto in equilibrio più che mai dopo lo 0-0 dell’andata: facile capire quanta tensione aleggi sulle due formazioni impegnate nella sfida che vale una stagione. In palio c’è la finale di Lisbona dove il Real Madrid aspetta il suo prossimo avversario: sarà il Chelsea o l’Atletico Madrid? In uno Stamford Bridge esaurito in ogni ordine di posto si decide la storia della competizione che si avvia verso l’atto conclusivo in cui potrebbe profilarsi un clamoroso derby spagnolo o un sentimentale ritorno al passato: Mou contro i suoi vecchi Galacticos. Veniamo agli schieramenti con lo Special One, criticato per l’atteggiamento troppo difensivo dell’andata, che sceglie il 4-2-3-1: in porta non c’è Cech, infortunatosi all’andata, bensì Schwarzer. Difesa a quattro con Ivanovic, Cahill, Terry e Cole. A centrocampo David Luiz avanza in mediana assieme a Ramires. Davanti spazio ad un quartetto imprevedibile: Willian, Hazard, Azpilicueta e Fernando Torres come unica punta. Risponde Simeone con un più razionale ed ordinato 4-4-2- Courtois tra i pali quindi Juanfran, Miranda, Godin e Filipe Luis a comporre la linea arretrata. Koke, Tiago, Mario Suarez e Turan in mezzo al campo con Diego Costa supportato da Adrian. Pronti, via. Il Chelsea vorrebbe subito fare la partita ma gli ospiti non si lasciano intimorire anzi sono proprio loro a rendersi pericolosissimi nei primi 7′. I colchoneros si guadagnano subito due corner ma soprattutto sfiorano il gol con una clamorosa traversa di Koke. Dopo un calcio d’angolo il pallone arriva sui piedi di Koke (6) che dalla sinistra mette in mezzo per la deviazione di qualche compagno: la sfera prende una strana traiettoria e complice un errato posizionamento di Schwarzer (5) impatta sulla traversa quindi sbatte sullo stesso portiere dei Blues poi in corner. Clamoroso rischio corso dal Chelsea che non riesce a trovare spazi. Il 4-4-2 di Simeone vede 9 giocatori in fase di non possesso dietro la linea del pallone e il solo Diego Costa in zona offensiva. I lanci dei centrocampisti dei locali finiscono nel vuoto con Torres che lotta ma non riesce a trovare varchi giusti. Azpilicueta (6) sembra un pesce fuor d’acqua mentre Hazard (6) con le sue accelerazioni è l’unico che può sfondare il bunker innalzato dalla coppia Godin (6) Miranda (5,5). Primi squilli di Blues arrivano intorno al 15′: una punizione dal limite di Willian terminata alta e una rovesciata di David Luiz (5,5) che non trova lo specchio della porta difesa da Courtois (6). Improvvisamente il Chelsea rompe il ghiaccio portandosi sull’1-0. L’azione parte da Ramires (5) che serve Willian (6,5) bravo a passare in mezzo a Godin e Filipe Luis (6) sulla destra e a servire a rimorchio Azpilicueta. Quest’ultimo mette in mezzo per Torres che con una girana fulminea batte l’estremo difensore avversario complice anche una deviazione di Mario Suarez (6). Atletico tramortito? Nemmeno per idea perchè poco prima dell’intervallo arriva il fondamentale pareggio targato Adrian (6,5). Tiago (6,5) è geniale nello scodellare per lo scatto di Juanfran (6) in piena area. Il terzino spagnolo, lasciato solo da Cole (5), ci crede e mette in mezzo dove nè Terry (5) nè Cahill (5) intervengono: la sfera arriva ad Adrian che insacca il facile pareggio. Una cosa è certa: non ci saranno i supplementari. La gara è piacevole ma di occasioni se ne contano davvero poche.  Improvvisamente poi la gara si accende con la rete dei Blues e, nel finale, dal pareggio di Adrian. L’equilibrio e il tatticismo iniziale lasciano spazio ad una girandola di emozioni.
Non gioca benissimo la squadra di Mourinho che non riesce a creare azioni offensive. Nell’unico convincente affondo arriva il vantaggio ma il buco difensivo che regala il pareggio deve far riflettere. Tifa Atletico Madrid, ha giocato molti anni con i colchoneros quindi per lui questa è una partita speciale. Non solo segna ma sembra essere uno dei più attivi del primo tempo. Non è l’unico a deludere ma il centrale inglese è sconcertante quando non respinge il pallone di Juanfran in occasione del pareggio degli spagnoli. La rete arriva da una perforazione dalla sua parte. Animo e grinta: questo ha ordinato Simeone ai suoi. Poco importa se il Chelsea si porta in vantaggio. Sul finire di tempo i colchoneros raggiungono il pareggio. Gara tattica e ben preparata. Qualche errore individuale. Non si nota mai però è lesto ad insaccare il pareggio che per ora vale la finale. Non è in serata. Non riesce a creare superiorità numerica e perde palloni banali.  Buona direzione di gara del fischietto italiano. Non sbaglia niente e le sue decisioni appaiono corrette in toto. Ok nell’ammonire Cahill e nel non concedere il calcio di rigore ai Blues. (Federico Giuliani)



Chelsea

Subisce tre gol e nel primo tempo commette alcuni errori di posizionamento (vedi il palo di Koke) ma nella ripresa salva su Filipe Luis, Turan e Tiago.

Non pervenuto. In fase offensiva non si nota quasi mai e quando supera la metà campo è troppo timido. Leggermente meglio in difesa.

Cola a picco assieme al resto della difesa. Subisce subito un’ammonizione che ne condizionerà il match. Lento e macchinoso.

Forse il peggiore assieme a Cole del quartetto arretrato. Lisca il pallone di Juanfran nell’occasione dell’1-1 poi si fa trovare imprerato in altre circostanze. Nel secondo tempo gioca meglio ma la frittata è fatta. Sfiora il gol di testa ma non basta.



Oggetto misterioso giustamente sostituito da Mourinho. Se la prende al momento del cambio ma non se ne capisce il motivo ( Dopo 5′ dal suo ingresso in campo provoca il rigore che chiuderà definitivamente la partita. Eppure è un giocatore di esperienza e non dovrebbe commettera falli così ingenui).

Tagliato a fette dai fraseggi dei giocatori dell’Atletico Madrid. Non riesce a riprendersi e risulta inutile alla manovra del Chelsea.

Meglio rispetto del collega di mediana ma anche lui non raggiunge la sufficienza. Si impegna ma commette troppi errori.

Vivace a tratti. Alterna attimi di invenzione (vedi l’azione del gol) ad altri di totale assenza. Meglio di molti altri nonchè uno dei migliori in campo ().

Il talento non gli manca ma il piccolo belga è ancora acerbo. La sua velocità potrebbe mettere in crisi la difesa colchoneros ma non sfrutta a dovere le sue abilità. Sfortunato nel finale quando Courtois gli nega il gol della bandiera.

Mourinho lo schiera in una posizione non sua, un ruolo che lui ricopre con personalità. Non fa cose eclatanti ma regala l’assist del momentaneo 1-0 a Torres.

Fin dall’inizio si nota la sua voglia di fare. Sgomita, lotta e riparte con azioni in solitaria. Segna il meritato gol alla sua ex squadra poi esce tra gli applausi ( Dovrebbe essere l’uomo della provvidenza come contro il Psg ma questa sera non si fa notare).

Delusione grande questa eliminazione. La Champions era uno degli obbiettivi stagionali ma davanti il suo Chelsea ha trovato un coriaceo Atletico Madrid. Alcune scelte non hanno convinto.

(Federico Giuliani)

Atletico Madrid

Portiere dal futuro assicurato. Non serve guardare troppo avanti visto che il presente offre già una finale di Champions League. Incolpevole sul gol di Torres ma bravissimo sul colpo di testa di Terry, di David Luiz e nel finale sul tiro di Hazard.

Dietro non sbaglia quasi niente e dopo aver preso le misure ad Hazard si avventura in sortite offensive. All’attivo ci sono due assist decisivi per il risultato finale.

Qualche incertezza di troppo macchia la sua prestazione. Si perde Torres sull’1-0 poi troppe volte si addormenta su calci da fermo. Da rivedere anche se non preclude il risultato.

Una sicurezza. Dopo un avvio un po’ faticoso svetta che è una meraviglia. Usa il fisico e l’esperienza per arrivare sempre primo sul pallone.

Grande gara di questo terzino brasiliano autentica rivelazione della stagione. Difende e attacca con sagacia e sfiora pure il gol.

Quantità a volontà. Quando deve impostare non è il massimo ma in fase di non possesso è utile e vitale per il gioco predisposto da Simeone.

Complementare di Koke. Quello che non fa uno lo effettua l’altro. Disputa una partita in crescendo e migliora con il passare dei minuti.

Due sue invenzioni innescano le azioni che hanno permesso all’Atletico di segnare il primo e il terzo gol. Vitale la sua presenza in campo.

Nel primo tempo non aveva giocato bene poi nella ripresa è salito in cattedra segnando il gol della sicurezza ().

Non si nota mai ma quando tocca palla fa grandi cose. Nel finale della prima frazione di gioco segna il pareggio che da il via alla festa dei colchoneros ( Tanto lavoro sporco. Entra quando il risultato è quasi in cassaforte e non si deve sprecare più di tanto).

Una punta rapida e forte fisicamente. Spesso se ne va alla difesa degli inglesi con la sua velocità. Segna dal dischetto con una freddezza glaciale ().

Trasofmra un collettivo normale in una corazzata. Anche stasera i suoi uomini hanno disputato un gran match e lui ha azzeccato tutte le mosse. Punta su Adrian e viene ripagato. Finale storica.

(Federico Giuliani)

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