La seconda tappa del Giro d’Italia 2014 (la prima in linea, dopo la cronometro a squadre di ieri) si è conclusa in volata con la vittoria del velocista tedesco Marcel Kittel, che si candida al ruolo di dominatore delle tappe di pianura di questa edizione.
Nella trasmissione “Processo alla tappa”, andata in onda su Rai Sport 2 al termine della tappa, Alessandra De Stefano ha raccolto le dichiarazioni di Kittel che, stremato ma sorridente, si è detto molto orgoglioso di quello che ha fatto e del lavoro della sua squadra. Il velocista tedesco ha vinto portando a termine una rimonta strepitosa, dal decimo posto alla vittoria con distacco. Kittel ha conquistato la maglia rossa (classifica a punti), un primato a cui tiene molto e che vorrebbe mantenere fino a Trieste.
La nuova maglia rosa è l’australiano Michael Mattews, compagno di squadra di Tuft, che ha scalzato in virtù dei migliori piazzamenti individuali. Il passaggio di consegne era stato ipotizzato dallo stesso corridore canadese questa mattina, nell’intervista concessa prima dell’inizio della tappa. Mattews, che l’anno scorso si è aggiudicato 2 tappe alla Vuelta a Espana, ha conquistato anche la maglia bianca (miglior giovane).
Stefano Garzelli ha sottolineato la strepitosa impresa di Kittel che, nonostante sia un velocista puro (e abbia quindi bisogno del treno creato dalla squadra nelle fasi finali) è riuscito a rimontare da solo un distacco notevole negli ultimi 270 metri. Pancalli e Martinello rafforzano la tesi di Garzelli, sottolineando che Kittel è sicuramente il velocista più forte (o quantomeno più in forma) tra quelli presenti al giro.
Michael Mattews, intervistato da Alessandra De Stefano, si è detto felicissimo della maglia rosa, il giusto riconoscimento al lavoro svolto dalla sua squadra negli ultimi 3 anni. Mattews cercherà di tenere la maglia il più a lungo possibile, almeno fino al termine della settima tappa.
Martinello e Pancani hanno sottolineato le caratteristiche di Mattews, velocista atipico in grado di tenere nelle tappe di media difficoltà, come quelle con arrivo a Viggiano e Montecassino, che potrebbero permettergli di tenere la maglia per diversi giorni. Secondo Garzelli, Kittel, che potrebbe fare incetta di tappe, difficilmente riuscirà ad arrivare a Trieste, considerando le difficoltà altimetriche della terza e ultima settimana.
Garzelli ha presentato la tappa di domani (Armagh-Dublino), molto simile a quella di oggi sotto il profilo altimetrico, chilometrico e climatico. Sicuramente un gruppetto di corridori cercherà di portare via una fuga e di evitare la volata finale, ma l’impresa sarà molto difficile. Gli uomini di classifica dovranno prestare la massima attenzione al vento, per evitare di accumulare distacchi. Il favorito per la vittoria è, secondo tutti, Kittel, che cercherà di festeggiare nel migliore dei modi il suo compleanno (26 anni). Garzelli spera che domani sia il giorno di Elia Viviani, giunto oggi quarto nonostante lo straordinario lavoro svolta dalla sua squadra, la Cannondale. Poche chance per Petacchi che sta anteponendo alle sue ambizioni personali il lavoro di squadra per il suo capitano, Rigoberto Uran, uno dei principali favoriti per la vittoria finale.



L’anteprima della seconda tappa del Giro d’Italia 2014, condotta da Alessandra De Stefano, con la partecipazione dell’ex campione di ciclismo Stefano Garzelli, si apre con un veloce commento sulla cronometro a squadre di ieri. La caduta degli uomini della Garmin è stata l’unica nota stonata in una bellissima giornata di sport, in cui Belfast ha dimostrato il suo affetto per la corsa rosa. Alessandro Pancani e Silvio Martinello, rispettivamente telecronista e commentatore tecnico della competizione, hanno introdotto la tappa odierna, la prima in linea di questa edizione. La tappa Belfast-Belfast non presenta particolari difficoltà altimetriche ma il chilometraggio importante (219 chilometri) e le condizioni meteo avverse la renderanno impegnativa, soprattutto considerando che per gran parte del percorso i corridori costeggeranno il mare e troveranno molto vento. I due Gran Premi di quarta categoria hanno dislivelli poco rilevanti. Probabile che sul primo GPM (6,5 chilometri con pendenza media del 3,1%) la corsa si infiammi, considerando anche la successiva discesa che, con l’asfalto bagnato, potrebbe rivelarsi pericolosa.
Viene mostrata l’intervista, realizzata prima della partenza, a Svein Tuft la prima maglia rosa di questa edizione. Il 37enne canadese ha affermato di non essere riuscito a riposare bene, dopo la grandissima emozione provata ieri. L’obiettivo principale dell’Orica GreenEdge era la vittoria della cronometro a squadre, tutto ciò che verrà in più verrà salutato favorevolmente. La squadra tenterà di tenere la maglia rosa ma l’impresa non sarà semplice. La maglia potrebbe essere anche conquistata dal compagno di squadra Michael Mattews, velocista che ha buone possibilità di ottenere un piazzamento.
Buone chance di ottenere la maglia rosa anche per Alessandro Petacchi, a soli cinque secondi di distacco da Tuft. Il velocista toscano, se riuscisse nell’impresa, diventerebbe il corridore più vecchio ad indossare la maglia rosa nella storia della competizione.
Vengono mostrati gli highlights della tappa di ieri, caratterizzata dalla caduta degli uomini della Garmin che ha provocato il ritiro di Daniel Martin (frattura scomposta della clavicola destra) e l’arrivo di Ryder Hesjedal con un ritardo di tre minuti e venti secondi. Difficile per il vincitore dell’edizione 2012 rientrare in classifica generale. Ottimi risultati per Cadel Evans e Samuel Sanchez della BMC, pessimi per la Katiuscia di “Purito” Rodriguez, che ha accumulato trentotto secondi di ritardo. Secondo i presentatori il favorito numero uno per la vittoria nella tappa di oggi è Marcel Kittel, il velocista più in forma tra quelli presenti al Giro.
L’anteprima si conclude con le considerazioni di Pancani e Martinello che hanno commentato le modifiche nell’assegnazione dei punti validi per il Gran Premio della Montagna. A partire da quest’anno i corridori che transiteranno sui Gran Premi di terza e quarta categoria guadagneranno meno punti e per poter sperare di indossare la maglia a Trieste dovranno ottenere punti sulle asperità più impegnative, quelle alpine.        

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