“Non considero violento il gesto di Chiellini. Polemiche sul codice etico? Sono quattro anni che si fanno…” Questa è la decisione del commissario tecnico Cesare Prandelli, in merito all’episodio Chiellini-Pjanic che ha aperto un dibattito anche in chiave nazionale. Il difensore bianconero è stata punito con tre giornate di squalifica, dopo la gomitata rifilata al bosniaco della Roma durante la trentasettesima giornata di campionato. Ci si chiedeva se Chiellini potesse essere escluso dai preconvocati per il mondiale dopo la sanzione del Giudice Sportivo: Prandelli ha risposto che non sarà così.
La richiesta della Procura Federale al Giudice Sportivo è stata accolta: Giampaolo Tosel ha squalificato per tre giornate di campionato Giorgio Chiellini. Il difensore della Juventus paga la gomitata rifilata al giallorosso Pjanic durante la partita di campionato contro la Roma. Chiellini salterà l’ultimo turno della Serie A 2013-2014, Juventus-Cagliari in programma domenica 19 maggio alle ore 15:00, più le prime due giornate della prossima stagione. Resta da capire come si comporterà Cesare Prandelli: secondo il codice etico della Nazionale italiana i giocatori che ricevono punizioni per siffatti comportamenti vengono esclusi dalle convocazioni azzurre. Mondiali a rischio per Chiellini?
La Procura Federale della FIGC ha chiesto al Giudice Sportivo l’utilizzo della prova tv per il caso Chiellini-Pjanic. Il difensore della Juventus ha colpito con una gomitata il centrocampista della Roma, durante l’ultima sfida tra le due squadre valida per la trentasettesima giornata di campionato (clicca qui per le pagelle della partita e clicca qui per il video di sintesi del match). Ora la palla passa al Giudice Giampaolo Tosel che deciderà se applicare o meno la prova televisiva contro Chiellini: nel caso il numero 3 bianconero rischia più giornate di squalifica. L’alternativa è la semplice decisione dell’arbitro Russo, che ha sanzionato la giocata di Chiellini come fallosa ma senza prendere ulteriori provvedimenti.
Non poteva mancare una polemica a ravvivare il dopo partita di Roma-Juventus. Protagonisti Giorgio Chiellini e Miralem Pjanic: la moviola segnala che, al 13′ minuto del secondo tempo, il difensore bianconero allarga il braccio e colpisce con il gomito il centrocampista giallorosso in una azione d’attacco della Juventus da calcio di punizione, nella quale appunto era Pjanic a marcare Chiellini, che si è liberato della morsa in modo rude. Un gesto che pare non particolarmente violento, ma che poteva essere sanzionato almeno con un cartellino giallo, che avrebbe fatto scattare l’espulsione, dal momento che l’azzurro era già ammonito. Sottolineiamo che non potrà essere utilizzata la prova tv in questo caso: l’arbitro infatti ha visto e ha fischiato la punizione per la Roma, decidendo però di non ammonire Chiellini. In questi casi non si può applicare la prova tv. Non è comunque mancato un botta e risposta tra i due giocatori al termine della partita. Queste le parole accusatorie di Pjanic, che descrive così l’episodio della gomitata: “Io ho sentito un colpo e ho perso sangue, e il sangue non viene da solo. Io ho sentito un colpo e mi dispiace dover parlare di altri giocatori, perché è una cosa che non mi piace fare, ma certe immagini le rivedo spesso, non è la prima volta (il riferimento è altri colpi proibiti di Chiellini, ndR). Destro è stato squalificato 4 giornate, vediamo cosa succede ora”, ha detto Pjanic. Tuttavia, non dovrebbero esserci i margini per agire, proprio perché non si può andare a sanzionare con la prova tv un episodio già giudicato dall’arbitro, e questo dovrebbe mettere il difensore da conseguenze anche per il codice etico della Nazionale. Così invece Chiellini ha spiegato dal suo punto di vista la dinamica dell’accaduto: “Non c’è stata alcuna gomitata a Pjanic, solo un blocco. L’arbitro ha visto, ha deciso per il fallo e basta. Le immagini tv sono chiare. E io sono tranquillissimo. Ho anche chiesto scusa. Non tutti i contatti sono gioco violento: mi dispiace averlo toccato. Era uno schema previsto, dovevo fare blocco sul tiro della nostra punizione”.